oggi insieme a tutti i sindaci d'Italia farò presente al Prefetto e al Ministro dell’Interno che il Comune di Napoli non è in grado di garantire i servizi ai cittadini perchè la manovra finanziaria impone un drastico taglio agli enti locali. Come proposto dal Comitato Direttivo dell'Anci, per il giorno odierno 15 settembre, procederò alla chiusura temporanea e simbolica dell’Ufficio Anagrafe e Stato civile, di mia competenza in qualità di ufficiale di Governo. Una iniziativa, come detto, simbolica e temporanea, concepita per non causare disagi alla popolazione e men che meno l'interruzione dei servizi in questione.
Si tratta, comunque, di una forma di protesta che impegna i sindaci dei Comuni italiani, necessaria di fronte ad una manovra economica ingiusta e sbagliata per quanto concerne le istituzioni territoriali.
Come sindaci vogliamo migliorare la qualità di vita dei nostri cittadini, garantendo loro servizi e prestazioni a cui hanno diritto. Questo dal 2012 non sarà possibile, perché il Governo preferisce sottrarre risorse ai Comuni piuttosto che a quelle realtà, anche politiche, in cui le risorse si sprecano realmente; piuttosto che insistere sulle grandi ricchezze e i grandi patrimoni, magari rientrati con lo scudo fiscale; piuttosto che diminuire la copiosa spesa militare.
Ogni anno i Comuni hanno portato soldi alle casse dello Stato per un totale di oltre 3 miliardi di euro. Lo Stato continua ad attuare politiche di spreco, costringendoci ad aumentare le tasse locali o a tagliare i servizi. La stangata di questa manovra finanziaria sarà pesante in tutta Italia, con una stima di contrazione dei servizi alle persone e alle famiglie del 10% nel 2012.
E lo sarà particolarmente per il Sud e quindi anche per la città di Napoli, dove i tagli arriveranno a sfiorare il 50%, con una riduzione di 220 milioni sui 450 milioni di spesa disponibile per i servizi a cittadini. Una stangata di queste proporzioni vanifica i risultati sui risparmi di spesa che abbiamo messo a segno in questi primi mesi del nostro mandato, durante i quali abbiamo imposto una drastica diminuzione dei costi della politica e dell'amministrazione (a partire dagli stipendi di sindaco e assessori per finire alla sospensione del servizio di auto blu, passando per l'accorpamento delle società partecipate con una riduzione del numero dei membri dei Cda e dei loro emolumenti). Una politica difficile da attuare vista la condizione di partenza del Comune, le cui casse ci sono state consegnate letteralmente vuote, ma che comunque non ha mai significato il taglio alle politiche sociali a cui tanto teniamo. Così come teniamo alla certezza che i diritti dei cittadini siano rispettatati (dall'istruzione alla sicurezza, dall'igiene ambientale alla fruizione della cultura, dalla vivibilità alla mobilità).
Ho deciso dunque scrivervi per spiegarvi quanto sia critica la nostra condizione, per responsabilità del Governo, e quanto sia importante la protesta che i Comuni e l’Anci – l'Associazione nazionale degli 8.094 Comuni italiani - stanno portando avanti per garantire i propri cittadini, i loro diritti, quindi il loro presente e il loro futuro. Ho deciso di scrivervi perchè credo nel rapporto costante e limpido fra amministrazione e cittadinanza, reputando la vostra partecipazione importante per realizzare una democrazia partecipativa in cui siate voi i primi e veri protagonisti.
LUIGI DE MAGISTRIS
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