di Andrea Balìa
Andiamo per ordine : Come te movi te fulmino! E’, in effetti, un’espressione romanesca entrata però a far parte del linguaggio comune ed un po’ usata ovunque. Sta per significare : come ti muovi, fai o dici, ti sto addosso, t’impallino, ti critico, non te ne faccio passare una, ecc…
E’ infatti l’atteggiamento che si usa, molto sui social network come Facebook, ma non solo, anche nel nostro mondo del meridionalismo. Se dici d’essere meridionalista, c’è chi ti precisa che sbagli perché usando questo termine accetti la tua condizione d’essere in un luogo decretato come Meridione, e non fai bene manco – per le stesse ragioni – ad usare la parola Sud! Lo stesso dicasi per Duosiciliano, perché dovresti parlare di Napolitano e Siciliano. Insomma stai sbagliando e devi disquisire d’indipendenza, fosse anche solo da una tastiera, e poco importa se la cosa resta lì e non hai né intenzione di conquistarla con le armi e/o né con le carte bollate e le vie legali. Questo è secondario, bastano gli slogan e i proclami.
Dichiari d’essere laico o cattolico? Non va bene che per te la solidarietà, la tolleranza, l’altruismo, il rispetto, l’uguaglianza sociale, siano valori che condividi bastandoti che li si persegua da credente o meno, avendo per l’appunto rispetto indipendentemente dalla fede…No! Devi essere integralista cattolico, legittimista, altrimenti l’amore per le tue terre può tranquillamente annoverarsi fra cose di poco conto e la tua posizione va guardata con sospetto prossimo alla definitiva scomunica.
Dici che non sei né di Destra e né di Sinistra? Può andar bene ai più ma – e qui veniamo al “sesso degli angeli” (cosa di cui già scrissi in tempi non sospetti), devi essere molto attento a rimanere in una posizione vicina allo zen, possibilmente situata in prossimità della linea equatoriale di demarcazione, in assenza di vento, sentendoti efebico, vicino all’ascesi, e non contaminabile. Guai a parlare bene di un Francesco II°, che pur timido e troppo remissivo ebbe il merito di difendere con la giovane moglie la cittadina di Gaeta, ultima roccaforte d’un tempo e uno Stato autonomo, e di dichiarare vergognosa una Legge Pica che decretò la libertà di fucilazione di briganti e contadini perché rischi (è il caso del Partito del Sud) che un Marco Demarco (Direttore del Corriere del Mezzogiorno, alias Corriere della Sera in versione meridionale) ti attacchi con un articolo dove condanna il de Magistris per accogliere fra le sue braccia giacobini e borbonici (che saremmo noi) nel solito trito giochino di buttare tutto il meridionalismo in borbonismo nostalgico, tacciandoti di voglie di restaurazione monarchica ed ergerti a difensori di spregiabili banditi. D’altro canto se partecipi in alcune città allo sciopero generale con le tue bandiere, non stai protestando contro il governo filonordista e più antimeridionale dalla nascita della repubblica e contro la sua manovra dove è il Sud ad uscirne più massacrato, ma stai diventando troppo sinistrorso ed il tuo “sesso degli angeli” s’è infettato e faresti bene a cambiar nome e simbolo.
Va altresì diffondendosi la “sindrome berlusconiana”, per cui basta criticare il manovratore o appoggiare e collaborare con il novello sindaco di Partenope, ed allora, nonostante egli bacchetti a destra e manca (vedi critiche pubbliche a Bersani per la storia Penati, difesa della identità napoletana di San Gennaro, ecc..) e prosegua con logiche non legate alla vecchia spartizione partitica, sei ormai appiattito su “scie giacobine”. Così come insegna l’unto del Signore bisogna essere attenti : i comunisti sono dietro l’angolo, e tu lo sei o lo stai diventando con camuffate vesti pro Sud.
Tale sindrome italica rasenta un neo “maccartismo”, virus galoppante nel meridionalismo, che ha i suoi germi nell’americano senatore Mc Carthy che instaurò negli States una sorta di “santa inquisizione” contro comunisti (o sinistrorsi) veri e spesso presunti.
Oggi, tristemente, si diffonde nel nostro mondo un simile sospetto, essendosi tra l’altro andata ad incrementarsi l’attenzione de il processo di revisione che, come era presumibile, è più forte – pur se arrivato in ritardo – nel mondo della sinistra, che in quello dell’area di destra che, in parte, l’aveva fagocitato (più che avviato) per prima.
Tant’è, ce ne faremo una ragione, visto che risulta più difficile comprendere che basta essere semplicemente per l’identità e la verità storica, anche se ciò passerà per posizioni, momenti e situazioni che – secondo vecchi schemi mentali – è più semplice ricondurre a vecchie ideologie.
Andrea Balìa
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