...per il recupero della memoria storica, per la difesa, il riscatto ed il futuro del popolo meridionale, per una vera rappresentatività politica del Sud...

giovedì 29 aprile 2010

Lettera a Gad Lerner


Spettabile redazione, Egr. Dottor Lerner
(sperando che legga anche Lei questo messaggio),
ho visto su Internet la recente puntata dell'Infedele dedicata a Garibaldi che non ero riuscito a seguire in TV...e mi dispiace dover dire che abbiamo assistito ancora a tanta vuota retorica risorgimentale con punte quasi alla De Amicis con i ricordi di Gad Lerner da bambino con le figurine del "risorgimento" e di Garibaldi, in alcuni filmati mancava solo la piccola vedetta lombarda o il tamburino sardo!
E quante bugie ancora dobbiamo sentire noi meridionali su COME è stata fatta l'Italia!Mi dispiace soprattutto che non ha invitato ne' Pino Aprile (giornalista pugliese, autore di un bellissimo libro di recente uscita: "Terroni...tutto quello che hanno fatto agli italiani del Sud perchè diventassero meridionali") ne' altri meridionali che la verità sull'invasione garibaldina e piemontese del Sud del 1860-1861 gliela potevano raccontare molto meglio, bastava anche un giornalista del Nord onesto come Lorenzo Del Boca (vedi il suo libro: "Maledetti Savoia") o una scrittrice romana come la Pellicciari (solo citata nella puntata, e poi citata quasi come una "talebana" del Vaticano e basta).Puo' essere che gli unici ospiti che parlavano in modo critico del cosidetto "risorgimento" sono stati i leghisti, sempre e solo la voce del Nord?Può essere che nessuno ha parlato della situazione del Sud prima e dopo la malaunità del 1861?Può essere che nessuno ha il coraggio di dire che questo non e' un paese unito dal 1861 e che sono quasi 150 anni che il Sud e' diventato colonia del centro-Nord?E purtroppo lo è ancora ai giorni nostri e basta vedere di dove sono i leader politici di destra e sinistra, delle sede delle maggiori banche, le TV, i giornali etc etc....Le uniche cose intelligenti le ha dette Luzzatto parlando del brigantaggio e del periodo tra il 1860 ed il 1870 con una guerra civile dimenticata (o sarebbe meglio dire "liquidata" con poche righe sui libri di storia "ufficiali"...) che "potrebbe" essere all'origine della lacerazione, che c'e' ancora oggi, tra Nord e Sud....e qualche buon intervento sul blog da parte di veri meridionalisti, per il resto tanta vuota retorica e nessun tentativo di raccontare la storia dalla parte dei "vinti", di chi ha subito l'invasione da Nord e paradossalmente oggi, dopo 150 anni di questa malaunità, dobbiamo sentire che se ne lamentano di piu' al Nord che al Sud.Vorrei che invitasse noi del Partito del Sud, quello vero nato nel 2007 a Gaeta su iniziativa di Antonio Ciano (Ass. al Demanio del comune di Gaeta) e non quello solo sempre annunciato dai vari Micciche', Lombardo etc etc...che noi consideriamo tutti ascari di un potere "toscopadano" sia a destra, che a centro e sinistra; noi consideriamo il 1861 come l'origine della "questione meridionale", quindi non siamo contro l'unità d'Italia ma siamo contro il COME e' stata fatta.Cosa ci ha guadagnato poi il Sud da questa "malaunità" del 1861?Ecco un sintetico elenco:- Centinaia di migliaia di morti tra il 1860 ed il 1870 in una guerra civile dimenticata e i nostri partigiani infamati col marchio di "briganti" (Gramsci disse: "Lo stato italiano (leggasi piemontese) è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono di infamare col marchio di briganti") che diventò una vera e propria "pulizia etnica" con fucilazioni sommarie che non risparmiarono vecchi, donne e bambini, i morti furono molti di piu' di quelli avuti nelle 3 guerre di "indipendenza", retoricamente celebrate ma in realtà tutte perse dai piemontesi e vinte solo dai francesi o dai prussiani;- l'inizio di un'emigrazione bibblica, sconosciuta al Sud prima del 1860, a partire da fine '800 e che ha allontanato piu' di 20 milioni di meridionali dalla propria terra spingendoli a trovare casa e lavoro al Nord o all'estero...una diaspora bibblica superiore a quella subita dagli ebrei;- degrado, corruzione, rafforzamento mafie in Sicilia, Calabria e Campania;- guerre coloniali e poi la tragedia del fascismo, quindi due sanguinose guerre mondiali, una serie continua di guerre e deliri militari di espansione che il Sud pacifico dell'ex Regno delle Due Sicilie non conosceva da un secolo e mezzo;- distruzione e spoliazione economica continua del Sud per favorire la nascita industriale del Nord.Noi meridionalisti, seguaci della grande tradizione da Salvemini a Dorso, non festeggeremo questi 150 anni di colonizzazione del Sud. Noi crediamo nella costituzione repubblicana del 1947 che oltre a condannare il fascismo doveva essere ben piu' severo coi Savoia e col cosidetto "risorgimento" ed invece l'erede dell'ignobile dinastia torna pure in TV...Noi, infine, non possiamo festeggiare i Vittorio Emanuele II, i Garibaldi, i Cavour, i Cialdini, i Lombroso....sarebbe come per gli ebrei dedicare strade e piazze a Hitler, Goebbels e Mengele.Sperando in una vostra cortese risposta e nell'attesa di essere invitati noi del Partito del Sud per dire finalmente qualcosa di nuovo su queste "celebrazioni" dei 150 anni da Sud e non sempre e solo da Nord. Insomma speriamo in un dibattito e in un confronto civile con la presenza delle nostre posizioni, sicuramente "minoritarie" all'interno dell'ipocrisia del belpaese dei "fratelli d'Italia", ma lontanissime da "nostalgie" e solo tese alla verità storica e alla giustizia per il vero riscatto del Sud, posizioni che non possono essere piu' zittite o censurate.
Cordiali Saluti PARTITO DEL SUD
Fonte: Partito del Sud Roma.
Pubblicato da NON MI ARRENDO a 4/29/2010 06:23:00 PM 0 commenti
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mercoledì 28 aprile 2010


La cattiva informazione

di Andrea Balìa

Lunedì u.s. 26 Aprile su La7, onestamente fra le meno peggiori delle reti televisive in essere, abbiamo assistito alla consueta puntata della trasmissione televisiva settimanale “L’Infedele” condotta da Gad Lerner. Trasmissione solitamente poco urlata che affronta politica e sociale con diversi ospiti ed un taglio gradevole, poco rissoso e non sfacciatamente schierata. Lunedì u.s. il titolo della puntata era “Garibaldi : la disunità d’Italia”.
Per la prima volta il buon Lerner è scivolato sulla buccia di banana : un grosso cartello retrostante raffigurava l’Italia spaccata in due con l’immagine di Garibaldi al Nord con la scritta Padania e quella di Fini (banalmente e strumentalmente usata cavalcando la diatriba Berlusconi/Fini degli ultimi giorni) al Sud con la scritta Borbonia. Ci aspettavamo ospiti di idee e segno opposto a cavalcare un’idea pro Nord e pro Sud, e invece no! C’erano ospiti del PD, della PDL e della Lega, Dacia Maraini che ha da poco abbandonato il ruolo di facente parte del Comitato per i festeggiamenti sui 150 anni d’unità (ma in polemica perché non d’accordo con la poca enfasi ai festeggiamenti del Comitato, e non perché non d’accordo con i festeggiamenti), uno storico ufficiale come Luzzatto e pochi altri a far da presenza e coro.
Ci siamo chiesti dove erano le voci del Sud ma non ne abbiamo trovate : nessun meridionalista, nessun dirigente dei pur tanti movimenti meridionalisti, nessun scrittore come ad esempio il buon Pino Aprile (autore di “Terroni”, successo riconosciuto dalle più interviste televisive vivaddio ricevute in questi giorni, anche dallo stesso Tg di La7), insomma il nulla!
Un dibattito monco, inconsueto, senza una delle controparti, quindi inutile, scorretto e che non affronta il problema in modo equo finendo, e ci spiace per Lerner, per non assolvere al compito dell’informazione ma anzi ricavandone solo il triste risultato di una cattiva informazione.
Né può bastare che venga ricordato che Granata (l’esponente della PDL) sia nato in Sicilia, come la stessa Maraini, che anzi s’è affrettata a dichiarare di riconoscersi solo nelle radici della cultura e non in quella delle sua terra d’origine. Pochi cenni su di una frase di Lorenzo Del Boca, notoriamente portatore di idee meridionaliste pur se piemontese, ma che in quanto Presidente dell’Ordine dei Giornalisti avrebbe meritato maggior attenzione e forse almeno un invito. Una breve e mail di un ragazzo calabrese che ricordava i nostri tanti primati dell’ex Regno delle Due Sicilie, e qualche frase letta dal libro della Pellicciari “I panni sporchi dei Mille” fatta subito passare da tutti per una fanatica cattolica visionaria sull’incidenza massonica nel processo unitario.
Tutta la trasmissione incentrata in un dibattito tra Lerner, PD, PDL e Lega sul valutare se la stessa Lega avesse o meno ragione nella sua revisione rispetto agli eventi risorgimentali. Spiace riconoscere che la Lega avesse ragione su verità che ormai stanno clamorosamente finalmente venendo a galla. Ma il punto non è questo : nessuno a dire che la Lega sostiene ciò per voler dimostrare che è stato il Nord ad essere danneggiato e non, come nella verità dei fatti, il Sud.
Qualche parvenza di dubbio sugli eventi unitari fatta filtrare da Luzzatto, e mostrato il libro di Ricolfi “il Sacco del Nord” e nessun cenno, come dicevamo prima, a “Terroni” di Aprile.
Se questo è un metodo per discutere del problema Nord/Sud ci cascano le braccia, non ci resta che protestare sul sito di Gad Lerner http://www.gadlerner.it/ e con questo nostro sfogo sui siti e i blog del nostro circuito meridionalista.
Ci conforta unicamente la considerazione che ormai non possono più far finta di non affrontare (pur se malamente) il problema e che tutto il letame sta venendo a galla.
Sappiamo che la battaglia è ancora lunga, ma se loro fanno fatica ad affrontare la cosa noi di certo non molliamo.
Andrea Balìa Partito del Sud - Napoli

martedì 27 aprile 2010

FARE IL CONTADINO E' PIU' DIFFICILE CHE SCRIVERE SCEMENZE !

di Antonio Ciano


Comunque Rizzo e Stella sono dei bravi giornalisti, ma anche loro, per la pagnotta, sono costretti a difendere quella Casta che li foraggia. Peccato!!Ah,il sottoscritto è cresciuto in campagna e mio padre, morto a 97 anni sui campi,e mi ha insegnato l'arte contadino e quel mestiere ho fatto fino al Diploma, preso a pieni voti. Poi sono stato emigrante in America, da clandestino, poi ho navigato sulle navi mercantili da Ufficiale per dieci anni, poi ho venduto veleno(tabacchi e valori bollati), poi ho fatto il giornalista dal 2001 fondando la prima telestreet meridionalista d'Italia (TMO Gaeta) senza pubblicità, senza paga, mi chiamavano il brigante dell'etere,Tv nata contro la Casta televisiva voluta dal potere massonico. Nel 1985 pubblicai il mio primo libro dal titolo "Per il sangue di Tata", uno spaccato di vita contadina; nel 1996 pubblicai "I savoia e il massacro del Sud" che diventò libro "Cult";nel 1998 assieme a Barone, Pagano e Romano pubblicammo "Briganti& Partigiani" ; nel 2006 ho pubblicato" le stragi e gli eccidi dei Savoia- esecutori e mandanti".Il sottoscritto non è uno storico, fa ricerca storica per diletto e per amore del Sud, nè è nato tabaccaio, nè è nato marinaio, nè clandestino. Il sottoscritto è nato contadino. Ha anche un appezzamento di terra che coltiva,vi produce per la casa le famose olive di Gaeta, pomodori freschi, verdura, e frutta. Insomma di fame non morirò mai. Spero che i due bravi giornalisti del Corriere abbiamo anche loro un appezzamento di terra, se non ce l'hanno, potremmo dare loro in uso dei terreni comunali da zappare. Ma fare il contadino è molto più difficile che scrivere scemenze. Oggi sono assessore del Comune di Gaeta per il Partito del Sud,e qui casca l'asino, ho acquisito alla città ben 25 mila mq di terreno della camorra, ho fatto ritornare alla città la caserma Sant'angelo, la villa borbonica, la Chiesa di San Michele Arcangelo, la palazzina degli ufficiali.Siti demaniali che i piemontesi ci avevano rubato. Inoltre, su mia proposta, la giunta comunale ha deciso di denunciare gli eredi dei savoia, per i danni procurati alla mia città nell'assedio del 1860-61. Fu un attacco criminale verso il Regno delle Due sicilie, senza dichiarazione di guerra.La causa si farà quanto prima, l'avvocato è il Prof Pasquale Troncone di Napoli. Ecco perchè i due giornalisti e il prof Della Loggia sono incazzati, per fare questo ci voleva uno che vendeva Veleno, un tabaccaio. Loro, vendono fumo..
Pubblicato da NON MI ARRENDO a 4/27/2010 08:21:00 AM 0 commenti
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lunedì 26 aprile 2010

Intervista su LA7 dal Tg delle 12,30 di oggi 26/04/2010 a PINO APRILE

ascoltate e meditate....




Fonte : youtube

STUDENTI MERIDIONALI I MIGLIORI IN ASTROFISICA (alla faccia della Gelmini, di Lynn e della Lega....)

Alla finale svolta a Torino per determinare i finalisti alla olimpiade mondiale degli studenti di astronomia si sono classificati come i più bravi solo giovani studenti meridionali: 4 CALABRESI E 1 PUGLIESE !
Pubblicato da NON MI ARRENDO a 4/26/2010 10:15:00 AM 0 commenti
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domenica 25 aprile 2010

Il Corriere della Sera all'attacco di Antonio Ciano, del Partito del Sud e dei tabaccai!

Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci!

Mahatma Gandhi


Sabato scorso17 aprile 2010 sul Corriere delle Sera, il principale giornale della penisola, edito a Milano, mezzo d'informazione di riferimento dei "potentati" economici italiani, abbiamo avuto il "piacere" di notare un pesante attacco, di due famose firme del giornale quali Rizzo e Stella, ad Antonio Ciano ed al Partito del Sud.L'articolo dal titolo "Da santo a quasi terrorista" , tenta di analizzare, con il paraocchi della solita disinformazia mitologica patriottarda, il perchè la figura di Garibaldi si sia trasformata negli ultimi anni da quella di eroe celebrato in tanti monumenti, strade e piazze ecc. a quella di "ladro e cialtrone", come una rivisitazione della storiografia ufficiale in questi ultimi anni, grazie anche all'azione e all'aumento di peso politico della Lega Nord, ma non solo, stà sempre più imponendo. Rizzo e Stella la mettono in burletta, un'operazione a cui i giornalisti di regime sono abituati da 150 anni, portando però dati scritti sull'acqua e solidi come cartavelina.L'operazione sembra guidata da un'approssimazione degna di miglior causa.Non ci stupiamo che il giornalismo italiano stia sempre più peggiorando la sua posizione nelle classifiche mondiali, in cui come libertà e pluralismo d'informazione occupiamo ormai il 71° posto dietro paesi come Benin e Namibia che evidentemente riescono a "formare" giornalisti più obiettivi e meno influenzabili dei nostri (sai che sforzo....).Devo però ammettere che erano dagli anni, ahimè lontani, del Corriere dei Piccoli che non mi divertivo tanto , allora a sollazzarmi erano le vignette di Bibì, Bibò e Capitan Cocoricò, ora gli articoli di Rizzo e Stella, tutti tesi come sono nello sforzo vano di avallare ancora le solite scontate e rifritte puttanate risorgimentali, le solite, che ci vengono propinate da 150 anni.Colgo tra i fiori : la ferrovia Napoli Portici costruita per il sollazzo dei biechi Borbone;ma quanti erano sti Borbone se dopo un solo mese di attività avevano viaggiato nelle tre classi ben 58.000 passeggeri ?(vedi Antonio Pagano ,Due Sicilie Pag.41 ,1830/1880,Capone Editore ) .E non solo:nel 1844 viene rilevato che hanno viaggiato in un anno 1.117.713 passeggeri. (Antonio Pagano.pag 47).E poi :nel 1860 il Piemonte aveva 803 km di ferrovie e il nostro Regno solo 98 .. Vero, peccato che i due abbiano dimenticato di dire che il Piemonte costruiva ferrovie per le guerre, indebitandosi fino alla bancarotta con i più esosi bancarottieri europei.Poi molto bella e indicativa la zampata classista sul "tabaccaio "Antonio Ciano.I professoroni italiani non si smentiscono mai : il desiderio di sapere e documentare può portare persone prive di cultura accademica a scoperte e verità incredibili , ma questo ai nostri "eroi" pare non interessare, sono Loro che elargiscono o meno patenti di legittimità di ricerca storica, anche Loro dopotutto, strano a dirsi, appartengono ad una "casta", quella del giornalismo italiano, sempre quello del 71° posto in classifica (in zona retrocessione..), ricordiamo infatti che il grande Schliemann,un semplice commerciante, fu seppellito da palate di dileggio e sfottò dagli intellettualoni del tempo che poi furono clamorosamente sbugiardati quando venne alla luce la città dell'Iliade: Troia .Il termine "tabaccaio" usato contro Antonio Ciano, in una frase a metà fra il disprezzo, percepibile fra le righe, e la volontà di dileggiare, non è però cosa da poco, ed è veramente geniale: come se ad uno che mi porta una pepita, gli chiedessi che voti aveva al corso di mineralogia o se lo ha mai frequentato....In realtà Ciano, dall'alto di una pacatezza da vecchio saggio, abbozza con la giusta filosofia :
"Mbè, non sono uno storico. Mi adopero soltanto a fare ricerca storica negli archivi di stato ancora secretati in parte. Tra gli altri mestieri, come tutti i meridionali, ho fatto il contadino, e diplomatomi al Nautico di Gaeta sono stato ufficiale della marina mercantile, poi ho venduto anche pacchetti di sigarette e mentre facevo quel mestiere onestamente, frequentavo l'archivio di Via Lepanto a Roma, e ho scoperto stragi ed eccidi dei Savoia. Molti giornalisti per non vendere fumo, dovrebbero fare i tabaccai che vendono veleno, come ha fatto il sottoscritto per qualche anno pur di campare la vita. Scoprirebbeno una dimensione della storia che non hanno mai conosciuto. Se un "tabaccaio" ha dovuto scrivere libri contro il Risorgimento piemontese, significa che l'Intellighentia massonica ha impedito a Lor Signori di farlo, non se la prendano a male. Se un Dalla Loggia chiama ignorante Bennato significa che nella vita non ha capito una mazza, il sui padrone lo foraggia per questo e sta capendo che la sua fortuna di intellettuale di regime sta capitolando."Ricordamo che il "tabaccaio" Antonio Ciano ha subito più di un processo per quanto ha scritto nei suoi libri dove ha denunciato eccidi e stragi commessi negli anni del Risorgimento del Piemonte dai suoi Debiti, nei libri "I Savoia e il massacro del Sud" e "Il massacro del Sud - Esecutori e mandanti", risultato dei processi:assolto; i fatti descritti erano veri. Questo ovviamente nell'articolo non viene scritto, si preferisce menzionare uno sconosciuto nickname (che quindi potrebbe essere chiunque) a cui addebitare un marchiano errore storico, facendo così tutta una pasta, mescolando capra e cavoli, per gettare discredito in un'operazione di evidente strumentalizzazione.Infine una considerazione ovvia e banale che fa però capire cosa si muove dietro le quinte:Rizzo e Stella citano espressamente il Partito del Sud di Antonio Ciano e questa si che è una novità assoluta: fino a poco tempo fa il nome Partito del Sud era, dalla stampa in generale e dal Corriere in particolare, inopinatamente e strumentalmente sempre associato ai Lombardo , Miccichè, Poli Bortone, Scotti ecc. ecc. insomma tutto serviva per creare scompiglio e confusione nei meridionali e crearci così difficoltà nel fare capire che noi con questi Signori non c'entriamo nulla, anzi.Ora invece apprendiamo, da Rizzo e Stella, che al Corriere della Sera sanno benissimo chi siamo e quindi abbiamo conferma che gli accostamenti che ci sono stati, e siamo sicuri ci saranno, sono solo strumentali; di questo li ringraziamo, anche perchè ci fanno capire che la strada intrapresa dal nostro Partito, così ben individuato, è quella giusta. Per il Corriere della Sera siamo "fanatici borbonici", cioè difensori del Sud e delle sue ragioni, e perciò ci attacca. Diciamo quindi che nella famosa frase del Mahatma Gandi "Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci" siamo già molto avanti, cioè nella fase di passaggio fra il deriderci e il combatterci. Avanti così!.
Pubblicato da NON MI ARRENDO a 4/25/2010 11:53:00 AM 2 commenti
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W La liberazione dall'invasore!
W La Resistenza!



Le Quattro Giornate di Napoli rivissute attraverso il Canto allo Scugnizzo (questa versione è cantata dai MusicaStoria)Napoli è la prima tra le grandi città italiane a ribellarsi all'occupazione nazista con le PROPRIE FORZE.Il primo Ottobre gli Alleati trovano una città già liberata grazie al coraggio del popolo di Napoli.Le immagini sono tratte dal film di Nanny Loy "Le Quattro Giornate di Napoli" (Un Capolavoro che consiglio a tutti di vedere).
Pubblicato da NON MI ARRENDO a 4/25/2010 10:04:00 AM 0 commenti
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INTERVISTA
A
PINO APRILE



Il libro "Terroni" di Pino Aprile dovrebbe diventare un testo di scuola. Da 150 anni ci raccontano la barzelletta del Sud liberato dai Savoia per portarvi la libertà, la giustizia, il progresso. "Terroni" descrive con una puntigliosa documentazione e ricerca delle fonti un'altra realtà. Quella di un Paese occupato, spogliato delle sue attività produttive, con centinaia di migliaia di morti tra la popolazione civile. Un Paese "senza più padri", costretti, per sopravvivere, a milioni all'emigrazione (prima quasi sconosciuta) dopo l'arrivo dei Savoia che, per prima cosa, ne depredarono le ricchezze a partire dalla Cassa del regno delle Due Sicilie. "Terroni" racconta le distruzioni di interi paesi, le deportazioni, la nascita delle mafie alleate con i nuovi padroni. L'Italia unita è stata fatta (anche) con il sangue degli italiani. ...

Fonte : Blog di Beppe Grillo

giovedì 22 aprile 2010

GLI EREDI BORBONE A NAPOLI

Messa solenne in S. Chiara e consegna borse di studio


Venerdì 23 Aprile, il Principe delle Due Sicilie S.A.R. Carlo di Borbone e la consorte S.A.R. la Principessa Camilla saranno a Napoli dove, alle 17:30, presenzieranno alla Santa Messa solenne nella Basilica di Santa Chiara in onore della dinastia che ha fatto grande Napoli tra il 1734 e il 1860, le cui spoglie riposano proprio nella basilica di fianco all’altare maggiore maggiore. Ad officiare il rito sacro sarà S.E. il Cardinale Albert Vanhoye, Gran Priore del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio di cui il Principe è Gran Maestro. Nella parte riservata, saranno presenti i Cavalieri e le Dame dell’Ordine nonché gli invitati e le personalità militari, civili e religiose vicine alla famiglia reale. Nella restante parte della basilica, potranno prendere posto tutti coloro che desiderano partecipare alla celebrazione in suffragio dei Sovrani delle Due Sicilie. Dopo la funzione, il Principe Carlo di Borbone e la consorte Camilla riceveranno i concorrenti alla borsa di studio sulla storia delle Due Sicilie ai quali consegneranno i due premi da Loro devoluti in collaborazione di “Passato e Futuro ONLUS” e del “Comitato per la Verità Storica sui 150 anni dell’Unità d’Italia”. Un momento importante per la città e per la sua storia, un’occasione imperdibile per onorare la memoria dei Sovrani Borbone fin troppo denigrati e dimostrare sostegno agli eredi Borbone che, a differenza di altri principi di dinastie storicamente avverse, vivono la loro nobiltà con dignità e orgoglio.
di Angelo Forgione
Fonte : Napoli.com
NATA LA SEZIONE SORRENTINA DEL PARTITO DEL SUD!

Sabato 10 Aprile 2010 è nata ufficialmente la Sezione Penisola Sorrentina del Partito del Sud, con lo scopo di diffondere la storia e la cultura del nostro Sud ed il programma politico, le proposte, gli atti concreti del Partito. La sezione Sorrentina, guidata dall' amico Brigante Avv. Giovanni (Johnny) Pollio, si è dotata anche di un proprio interessante sito internet a cui diamo il benvenuto nel Network informativo del Partito del Sud. Agli amici della Sezione Penisola Sorrentina un cordiale benvenuto e l'augurio di buon lavoro.
Pubblicato da NON MI ARRENDO a 4/22/2010 10:24:00 AM 0 commenti
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Ognuno ha un suo Risorgimento...verità scomode che tornano alla ribalta

NIZZA E SAVOIA IN FESTA
150 ANNI FA L'ADDIO ALL'ITALIA

Il Risorgimento rovesciato : si celebrano i plebisciti per l'annessione alla Francia

Garibaldi che fece il suo ingresso il 12 aprile 1860 nell’ex sala da ballo di palazzo Carignano non era rigonfiato dalla fama di eroe dei due mondi: niente poncho sudamericano, niente camicia rossa, insomma il Risorgimento non era ancora impersonificato dalla sua apoteosi. Certo la gente lo accompagnava acclamandolo all’albergo Gran Bretagna dove alloggiava. Piaceva questo avventuriero con una istintiva intelligenza della guerra. L’aula del Parlamento era stracolma, i deputati delle nuove province sistemati nelle file più alte, i cosiddetti «antri», dove non si sentiva nulla. Annusavano, quel giorno, battaglia. E grossa, Garibaldi deputato di Nizza, aveva la parola. Tre giorni dopo era fissato il plebiscito per ratificare l’annessione della città, e della Savoia, alla Francia, come stabilito nel trattato di Torino. La vitrea bile del generale non poteva accettare che la ragion di Stato gli rubasse la patria per regalarla a Napoleone terzo, il «bombardatore di Roma», l’uomo dalla politica volpina l’amico dei preti esecratissimi. E che a Villafranca aveva mutilato il Risorgimento della vittoria finale. Garibaldi prese posto nei banchi della sinistra, incastrato fra Rattazzi e Depretis. Qualche testa calda gli aveva proposto una «marcia» su Nizza per rovesciare le urne. Per fortuna non diede loro retta. Scaraventò invece un discorso furibondo di diritto e di storia, citando lo Statuto che vietava di alienare parti dello Stato, ricordando che Nizza era «fedele ai Savoia dal 1388».
Tutto inutile. Cavour, con la solare stagione del ’59 alle spalle, era invincibile. E sapeva maneggiare il suo credito per scassinare l’altrui. Rinfacciò crudelmente al generale l’umiliazione subita nella sua città alle elezioni: aveva ottenuto solo 444 voti, il 72 per cento degli elettori del collegio non era andato a votare. Era questa la città che voleva restare assolutamente italiana? Avrebbe avuto altre delusioni, l’incoercibile generale. I 25 mila 743 voti a favore della Francia contro 160, ovvero il 99,3 per cento per esempio. Il 16 per cento di astensione e qualche paesino vicino alla Liguria renitente non zuccheravano il disastro, in Savoia era andata ancor peggio: 130.533 sì contro 235 no e 71 astensioni, ovvero il 99,8 per cento. Un solo Comune, nel Chablais, votò no: ma non per amore degli italiani, semmai perché voleva essere annesso dalla Svizzera! Avevano ben trescato gli agenti dell’imperatore, inviati a «fare pedagogia del referendum». Il sindaco di Nizza, Francesco Malaussena, bella tempra di voltagabbana, aveva dato una mano con un proclama già bilingue in cui arrantolava: «Ciascuno deponendo il suo voto pensi a ciò che deve al suo Paese, alla Francia e all’imperatore». In molti seggi, per concimare le scelte dei dubbiosi, mancarono i bollettini con il no. Il corrispondente del Times sparpagliò per queste soppiatterie sulla autorevole gazzetta «la più grande farsa mai giocata nella storia delle nazioni». Un po’ esagerava, ma all’Inghilterra quell’ingrandimento francese, risultava una pietra di inciampo. Questo primo grumo di precoce antirisorgimento (altri ne verranno con lo svanire a grandi folate dei fumi della epopea rivoluzionaria) era insomma iscritto nei fatti. Ci volevano 40 ore in diligenza per raggiungere da Chambéry Torino; mentre le ferrovie si allungavano tentatrici in Francia. I collegamenti le nuove province le riceveranno infatti in dono con l’annessione. I ricchi mandavano da tempo i rampolli a studiare Parigi, mentre i poveracci lavoravano come giornalieri nelle campagne della Provenza o come muratori a Parigi e a Lione. Persino Nizza aveva di che lamentarsi del «buon governo» di Torino, con Genova che le faceva ormai concorrenza spietata. Appena rinfoderata la folgore napoleonica, tornati sotto «lo scettro paterno del re dei loro padri», savoiardi e nizzardi rimuginavano su un bilancio da zone depresse. Quei Savoia professavano devozione solo alle feconde pianure del Po, non alle avite ma desolate montagne. Quando in agosto Napoleone e l’algida Eugenia in viaggio per l’Algeria passarono a visitare i nuovi dipartimenti fu il momento più bello del loro regno poi incatenato alla tragedia. Ad Annecy, sul lago, organizzarono una grande festa veneziana. Compiuto il Fato, sarebbe arrivato anche il tempo della delusione. La spiccia Francia centralista aveva mano più dura dei piccoli re di Sardegna, il sistema amministrativo, la coscrizione e la scuola vennero rapidamente omologate, il numero di notai e avvocati ridotto, l’amministrazione delle acque e delle foreste cominciò a pesare sui contadini. E poi c’erano i luoghi comuni, un po’ razzisti: i «savoyards» (come tutte le parole che finiscono in «ard» dotate di un senso peggiorativo), bersagliati come montanari ottusi che pulivano le strade della capitale. Per sfuggire alla dannazione semantica cominciarono a definirsi «savoisien». Per i funzionari essere spediti nei nuovi dipartimenti era una punizione. La Francia, dove Napoleone il piccolo è tornato di moda, celebra giuliva «il ritorno» di Nizza e Savoia». Giovedì arriverà Sarkozy per pronunciare un discorso a Chambéry. Quale migliore occasione per chiudere tripudiando il verminoso dibattito sulla identità nazionale? Ci sarà qualche striscione del mini partito indipendentista, la Ligue savoisienne, che rivendica un migliaio di iscritti «e cinquemila simpatizzanti». Patrice Abeille, ex consigliere regionale, ribadisce tenace che «il trattato del 1860 è decaduto con il venir meno della zona franca concessa da Napoleone e abolita nel 1919. Parigi occupa dunque illegalmente la Savoia del Nord e del Sud». La lega presenta qualche candidato alle cantonali, certo non per profetare la riannessione all’Italia. Fa propaganda a un progetto di «federazione savoiarda» sul modello svizzero e di cui dovrebbe far parte anche la valle d’Aosta. A Nizza resta come segno di indipendenza il dialetto. Polvere!
Domenico Quirico Corrispondente da Parigi
Fonte : La Stampa

mercoledì 21 aprile 2010


Il ringraziamento del nostro Presidente Antonio Ciano a Eugenio Bennato!


"Grazie Eugenio.Stai dando dignità ed orgoglio al Sud intero e a tutti i meridionali "Spierti" nel mondo intero. Ieri un gruppo di donne di Gaeta mi ha chiesto di intitolare una strada a Michelina De Cesare, cosa che proporrò alla Commissione per la Toponomastica e ciò, dopo aver ascoltato "Il sorriso di Michela ". Ecco l'effetto che voi cantanti avete sul pubblico e sulla sensibilità del popolo!"

(ANTONIO CIANO, Segretario Nazionale del Partito del Sud ed autore del libro "I Savoia ed il massacro del Sud)
Pubblicato da NON MI ARRENDO a 4/21/2010 12:32:00 PM 0 commenti
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ALCUNI MOMENTI DAL CONCERTO DI EUGENIO BENNATO A GAETA DI VENERDI 17 u.s. con il video della canzone "Il sorriso di Michela" dedicata alla brigantessa Michelina Di Cesare e donata in anteprima al nostro partito. Nel video sono visibili le bandiere del PARTITO DEL SUD che ha partecipato all'evento su espresso desiderio del cantautore.
Bennato ci ha autografato con piacere la bandiera della nostra sezione napoletana Guido Dorso.
Ancora grazie a quest'artista napoletano che sta facendo del meridionalismo e della storia del Sud la colonna portante della sua opera.
ANCORA GRAZIE EUGENIO!




Fonte : Partito del Sud

martedì 20 aprile 2010

Sul settimanale "Il Punto" nelle edicole di tutto la penisola : il PARTITO DEL SUD? "Esiste già" Lo ha fondato Antonio Ciano nel 2007!




domenica 11 aprile 2010

LA DISUNITA' D'ITALIA

Dal Blog di Beppe Grillo

L'Italia, 150 anni da compiere e non li dimostra. Sembra ancora una bambina. Ha un'aria quasi pre unitaria, anteriore al 1861, anno della nascita dello Stato italiano intestato ai Savoia. I risultati delle ultime elezioni regionali vengono da lontano, da prima del Risorgimento.L'Italia è una collezione di Stati assortiti, suddivisi in fasce, come i meridiani. Una fascia è al Nord, verde, con un partito secessionista, mascherato da federalista e meticiatto con quelle logiche centraliste che dice di voler combattere. Vive dell'odio per Roma, ma si nutre di Roma. La Lega è solo un pannicello caldo.Il Piemonte firmerebbe subito un'annessione alla Francia e così il Lombardo Veneto all'Austria. Dopo il Nord, appena varcato il Po, ci sono vecchi Stati gloriosi come il Granducato di Toscana, oggi chiamato Regione Toscana. Sono riserve indiane di un partito in dissoluzione, in attesa di riacquistare la loro vecchia identità. Al centro, bianco giallo, dopo un secolo e mezzo, non è cambiato nulla. Lo Stato della Chiesa ha eletto la sua candidata Renata Polverini. Il Vaticano amministra Roma, le sue cliniche, le sue scuole, dispone di patrimoni immobiliari immensi. Il Papa Re Ratzinger è più potente del Papa Pio IX buonanima prima che i bersaglieri entrassero in Roma dalla breccia di Porta Pia. Oltre a esercitare il potere temporale sullo Stato della Chiesa lo esercita anche sullo Stato Italiano. Il Sud, nero con qualche striatura di rosso, è auto amministrato da formazioni con una forte base territoriale, federate tra loro per lo sviluppo dell'economia sommersa, dal pizzo, alla droga, agli appalti truccati. Camorra in Campania, 'Ndrangheta in Calabria, Sacra Corona Unita in Puglia e dintorni e Cosa Nostra in Sicilia. Un'eredità di Garibaldi e della dissoluzione del Regno delle Due Sicilie. Rimangono la Sardegna, feudo della Signoria di Arcore, e le regioni di confine dove si parla tedesco, patois, friulano."Noi siamo da secoli - Calpesti, derisi - Perché non siam popolo - Perché siam divisi - Raccolgaci un'unica - Bandiera, una speme - Di fonderci insieme". Goffredo Mameli scrisse queste parole, per il suo inno, nel 1847. "Non siam popolo" è ancora attuale e l'auspicio di "fonderci insieme" spiega come, già allora, si sapeva che insieme non eravamo mai stati. "Fatta l'Italia, bisogna fare gli italiani" disse Massimo d'Azeglio. "Fare gli italiani?": un popolo non si può costruire, non è fatto di calce e cemento, ma di cultura e memoria. Più popoli, invece, si possono unire, ma per farlo va prima riscritta la nostra Storia.

Fonte : Beppe Grillo dal Blog http://www.beppegrillo.it/

sabato 10 aprile 2010

Alcune citazioni di uomini della televisione, del cinema e del mondo dello spettacolo che hanno come argomento il Regno delle Due Sicilie e l'attuale Sud Italia. Il video mostra come la verità su un periodo grigio della nostra storia stia lentamente venendo alla luce. ...


fonte Agostino Abbaticchio
ABBIAMO ASSISTITO (ahimè!) ALLA SECONDA PUNTATA DELLA TRASMISSIONE "L'ultima parola" IERI 09/04/2010 SU RAI 2 DEL PARVENUE GIANLUIGI PARAGONE, E NON ABBIAMO POTUTO ESIMERCI DALL'INVIARGLI UN SECONDO MESSAGGIO SUL SUO BLOG :

http://wp.me/pLuIE-5K


il nostro commento :


Paragone, mi perdoni, dimenticavo : sa come chiamiamo le persone come Lei, di origini meridionali, che si comportano così? ASCARI!
E, sempre a Lei, che tanti anni di vita padana non Le permettono di avere la vivacità mentale e l’intelligenza di leggere l’ironia che c’è dietro le parole di De Crescenzo (che non sono la sterile e banale lettura che Lei ne ha dato nella sua seconda “gloriosa” puntata) vogliamo rivolgerLe un invito ed esortazione : vada a quel paese Lei, la Padania (fantomatica dicitura di una nazione mai esistita), i soldi e il Nord! E ricordi le parole del maestro Nicola Zitara (se non ne sa nulla s’informi e prosegua gli studi!) : “C’è abbastanza per il Sud per pretendere un risarcimento dei danni, cosa di cui prima o poi si occuperà una qualche corte di giustizia e comunque, politicamente, l’azione popolare!“

Andrea Balìa Partito del Sud – Napoli

venerdì 9 aprile 2010




LIBERA PLURIVERSITA' DI NAPOLI


Il Meridione prima dell'unità d'Italia
Un laboratorio sperimentale di pubblica e libera condivisione delle informazioni. I professori sono “preferenziali”, sono gli studenti a renderli tali. Sono gli studenti a preferirli. I corsi sono Simposi, chi insegna può imparare da chi viene ad apprendere.
La sede offerta alla Libera Pluriversità di Napoli è presso la Città del Sole,
in Vico Giuseppe Maffei 18 (una traversa di via San Gregorio Armeno)
I simposi sono gratuiti, tuttavia è possibile sostenerci;

Lo scopo del corso è quello di svegliare le coscienze meridionali e dimostrare che non siamo un popolo di assistiti e mendicanti… ma se alla fine del corso l’unico risultato sarà che, oltre all’ esempio della ferrovia Napoli-Portici, avrete le conoscenze per fare altri esempi su quello che era Napoli ed il Sud, siamo contenti. Ove possibile le lezioni si terranno in dialetto, il riferimento al Regno delle Due Sicilie è dovuto a motivi temporali (non vogliamo i Borbone di nuovo) ossia è quello più vicino a noi come arco spazio/tempo.

MATERIALE DIDATTICO
. Economia nel Regno delle Due Sicilie
. L’arte nel Regno delle Due Sicilie
. Go to Naples (ossia Napoli come Parigi e Londra)
. Scena e retroscena la marcia degli Eroi, l’impresa dei mille
Gaeta, Messina, Civitella del Tronto. La resistenza dell’esercito regolare.
. S.P.Q.C. sono pazzi questi cafoni. Il brigantaggio: Resistenza o sopravvivenza?
. Consuntivo e ucronia: Come siamo e come avremmo potuto essere
. Ferdinando II: il re Bomba o il Grande RE?
. Come la toponomastica inneggia ai farabutti.

le lezioni saranno coordinate dal prof. preferenziale
Nicola Terracciano dottornico@ inwind.it
GIANLUIGI PARAGONE, LO PSEUDO GIORNALISTA (ex direttore de "la Padania") CONDUTTORE (si fa per dire) DELLA VERGOGNOSA TRASMISSIONE DI RAI 2 "L'ultima parola" RAZZISTA E ANTIMERIDIONALISTA, TRASMETTE UN FILMATO SUL SITO DELLA TRASMISSIONE, DOVE DICHIARA DI NON VERGOGNARSI PER LE COSE DETTE E I TONI USATI IN TRASMISSIONE.

Noi gli abbiamo risposto, lasciandogli un commento che potete leggere qui sotto, se volete bombardatelo anche voi delle Vs. opinioni su :



il nostro commento :


"Paragone al Sud non ci venga, ci lasci stare, goda delle sue cime alpine. E' troppo facile dire il Sud deve reagire : facciamo una cosa, facciamo i conti dal 1860/61 ad oggi e poi ragioniamo. E' troppo semplice rubarsi tutto, annettersi un paese, occultare la memoria dei fatti e poi a distanza di un secolo e mezzo dire al massacrato : rialzati. O.K., ma rifacciano i conti, e vedrà che non bastano i campanili di San Marco, le carte di Cattaneo, le tele del Mantegna a ripagarci. Studi un pò di più e poi ne riparliamo."

Andrea Balìa Partito del Sud - Napoli

giovedì 8 aprile 2010

16 e 17 Aprile a Gaeta

Concerto di :
PIETRA MONTECORVINO ED EUGENIO BENNATO


TUTTI I MERIDIONALI SONO INVITATI!

mercoledì 7 aprile 2010

SOLDATI NAPOLITANI SBANDATI E PRIGIONIERI POLITICI NEI PRIMI ANNI DI VITA UNITARIA

La coltre di silenzio calata sulla guerra civile combattuta del decennio 1860-1870 fra Nord e Sud della neonata Italia, riguardò in particolar modo il problema dei prigionieri - fino alla proclamazione del Regno d'Italia a Fnestrelle ad esempio si trova sulle schede di decesso dei soldati in nostro possesso " Soldat prisonnier de guerre napolitain". Che la dice lunga sulla cosiddetta liberazione del mezzogiorno da parte delle truppe piemontesi.
Quanti furono? Dove vennero tenuti? Come vennero trattati? Furono decine di migliaia i prigionieri e decine di migliaia probabilmente anche i morti.
Se si escludono alcuni articoli della Civiltà cattolica che ne parlarono, la pubblicistica patriottarda troppo impegnata a cantare le gesta garibaldesche e l'abbattimento del "tiranno" borbonico non se ne curò affatto.
L'unico testo che in centocinquantanni ha cercato di gettare un po' di luce su questa pagina buia di storia patria è stato I LAGER DEI SAVOIA di Fulvio Izzo, Editore Controcorrente 1998.
Nei testi dell'epoca solo vaghi cenni, anche negli articoli della Civiltà Cattolica dove se ne parla non si trovano numeri - a parte una indicazione relativa a 20000 prigionieri gettati nelle carceri in Sicilia - e l'unica opera in cui abbiamo trovato delle indicazioni numeriche abbastanza credibili è Cronaca della guerra d'Italia - parte quinta.
Il calvario dei prigionieri napolitani - classificati come sbandati dalla burocrazia piemontese che affidò ad una commissione insediata a Genova il loro destino - forse non sarà mai chiarito del tutto. Molti documenti o non furono redatti o furono successivamente distrutti (lo stesso Izzo cita il caso di una busta vuota con la dicitura Campo di San Maurizio nell'archivio dell'AUSSME) per motivi di "alta polizia" se vogliamo parafrasare il Durelli di Colpo d'occhio su le condizioni del reame delle due Sicilie nel corso dell’anno 1862, un testo da leggere, recentemente fatto ristampare su iniziativa di Vincenzo D'Amico.
Ci apprestiamo a festeggiare il 150 della unificazione, si sono tirate fuori dagli armadi verità scomode riguardanti le ex-colonie, la esistenza, ma quando si parla di risorgimento i cattedratici - soprattutto quelli di origine meridionale! - fanno quadrato, si rinchiudono in fortilizi di falsità e di menzogne e non non vogliono sdentir pronunciare la parola "revisionismo" Al punto che per evitare i loro strali altri studiosi si tengono lontani da convegni in cui si osi discutere delle vicende risorgimentale in maniera critica.
Tutto questo rappresenta l'ultima trincea della menzogne risorgimentalkiste, le verità dilagano sulla rete - a volte con eccessi che non ci aiutano, ma ciò è dovuto a quegli accademici che invece di collaborare e riportare a galla verità se ne lavano le mani, ipocritamente, non si sa se più per convinzione o per bieche convenienze.

Zenone di Elea 5 Aprile 2010

Fonte:Eleaml-
Pubblicato da NON MI ARRENDO a 4/07/2010 06:31:00 PM 0 commenti
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NAPOLI RIDICOLIZZATA DALLA CATTIVA TELEVISIONE/UMORISMO IN FUORIGIOCO!

Nel nuovo video della serie "AMMAZZIAMO PULCINELLA" è analizzato IL RUOLO DELLA TELEVISIONE nella formazione culturale del nostro paese e UN CERTO MODO DI FARE IRONIA NELLE TRASMISSIONI PIU' POPOLARI che nasconde MESSAGGI PERICOLOSI per l'intera nazione che da 150 denigra Napoli e il meridione tutto.Già Pier Paolo Pasolini, a cavallo degli anni '60-'70, aveva fiutato la pericolosità della TV capace di omologare le popolazioni e indirizzarle verso una "massificazione collettiva" priva di individualismi e capacità di analisi.È poi Karl Popper, in "Cattiva maestra televisione" ad analizzare nel 1994 contenuti dei programmi ed effetti sugli spettatori, concludendo che il piccolo schermo detenga un potere incontrollato capace di iniettare nella società forti dosi di violenza, fungendo così da fucina di tanti piccoli criminali.Ho inteso evidenziare i pericolosi messaggi nascosti tra un sorriso e l'altro nei programmi televisivi più visti, quelli sul calcio della domenica sera che attirano giovani e meno giovani indistintamente. Ma il discorso potrebbe allargarsi ad un contesto generale di una televisione italiana che non promuove la cultura ma al contrario "educa" i giovani a valori degradanti e in generale la Nazione all'odio e alle contrapposizioni..
Pubblicato da NON MI ARRENDO a 4/07/2010 10:23:00 AM 0 commenti
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martedì 6 aprile 2010

ATTO DI NASCITA DI FRANCESCO GRAMSCI, PADRE DI ANTONIO

L'anno mille ottocento sessanta il dì sei di marzo, alle ore nove antimeridiane, avanti di noi Raffaele Ianni, sindaco ed uffiziale dello stato civile di Gaeta, provincia di Terra di Lavoro, è comparsa Raffaela Amato di Gaeta, figlia di Luigi, di anni trentanove, di professione ostetrica, domiciliata ivi, in strada San Tommaso quale ci ha presentato un maschio secondo che abbiamo ocularmente riconosciuto, ed ha dichiarato è nato dalla signora Teresa Gonzalez legittima moglie di Don gennaro Gramsci di Gaeta e dal signor Don gennaro Gramsc i di anni cinquantadue, di professione Capitano della Gendarmeria domiciliato a Cosenza nel giorno sei del suddetto mese alle ore due antipomeridiane nella casa di Don Giuseppe Gonzalez èadre della Puerpera.La stessa inoltra ha dichiarato di dare al neonato il nome di Francesco, Alfonso, Erasmo, Giustino. La presentazione e dichiarazione anzidetta si è fatta alla presenza di Don Giovanni Perez di Napoli di Professione Primo tenente di Artiglieria, regnicolo domiciliato in Gaeta e di Don Nicola Nazano di Gaeta di professione proprietario terriero domiciliato ivi, testimoni intervenuti al presente atto e da esso si.ra Amato Raffaela. Il presente atto è stato da letto al dichiarante e ai testimoni ed indi da noi firmato.
Il sindaco Raffaele Ianni.
Dobbiamo presumere che il nome Francesco gli fu dato in onore del re Francesco II.

Pubblicato da NON MI ARRENDO a 4/06/2010 10:17:00 AM 0 commenti
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lunedì 5 aprile 2010

La RAI della vergogna ancora contro il Sud con i portaborse di Bossi e company!


Ancora una volta, e sempre più, dobbiamo ascoltare in Tv il dileggio del nostro Sud perpetrato da portaborse e pseudo giornalisti assurti a ruoli di conduttori perchè mala/espressione del potere politico che fagocita la comunicazione.
Il giorno 2 Aprile su RAI 2 è andata in onda la trasmissione "L'ultima parola" condotta (si fa per dire!) da Gianluigi Paragone, ex direttore de "la Padania", promosso a conduttore televisivo, nonostante possiamo annoverarlo al massimo come pseudo giornalista di paese (non ce ne vogliano quest'ultimi), solo in quanto lacchè di Bossi & company.
Ovviamente ne è venuta fuori la fiera dei luoghi comuni con un Sud dipinto come la quintessenza del malaffare, del ladrocinio istituzionalizzato, dell'inefficienza che danneggia il sano e santo paese italico. Per dirla in breve : una vergogna insopportabile che umilia il popolo del Sud.
Ad onor del vero il solo Enzo De Luca, lo sconfitto competitor delle ultime elezioni regionali campane, ha tentato di contrapporre alcune argomentazioni.
Nessuno dei partiti istituzionali si ha notizia che abbia protestato ufficialmente, lasciandoci intravedere un futuro ancor più fosco. Del resto sono niente altro che le ennesime conferme, qualora qualcuno si illudesse ancora, che - come sosteniamo da tempo - con questi politici non si va da nessuna parte.
Ci uniamo all'appello/iniziativa degli amici di L'Altro Sud, che per primi hanno denunciato la cosa con l'intento di adoperarsi per chiedere al CdA della Rai la sospensione della trasmissione.
Il Partito del Sud non può che condividere ed offrire la sua più ampia collaborazione e sostegno.
Andrea Balìa Partito del Sud - Napoli

domenica 4 aprile 2010


Auguri di una Pasqua di Resurrezione (nel vero senso) dal Partito del Sud - Napoli a tutti i compatrioti ed uomini liberi del Sud, ma anche a quelli sottomessi che attendono ancor più l'ora del riscatto!
Partito del Sud - Napoli


venerdì 2 aprile 2010

UN GRADITO OMAGGIO DI EUGENIO BENNATO AD ANTONIO CIANO



IN ANTEPRIMA NUOVA CANZONE DI EUGENIO BENNATO...
DEDICATA A MICHELINA DI CESARE, NOSTRA EROINA,
BRIGANTESSA E DONNA DEL SUD!



E dicitem' se nun venen' 'e lacrim' all'uocch' pure a vuje cu' sta nova canzon'...grazie Eugenio per questo regalo che hai fatto ad Antonio Ciano e a tutti noi del Partito del Sud, eredi di quei briganti e brigantesse, coraggiosi uomini ed eroiche donne del SUD!

Ecco a voi: "Il Sorriso di Michela" di Eugenio Bennato! Con le immagini montate dal nostro capo brigante...Antonio Ciano! Buon ascolto!!!