...per il recupero della memoria storica, per la difesa, il riscatto ed il futuro del popolo meridionale, per una vera rappresentatività politica del Sud...

mercoledì 16 febbraio 2011

Il 17 marzo accendiamo una candela per ricordare le vittime del Sud

Mentre la politica e l’economia dibattono sull’opportunità di chiudere fabbriche ed uffici il 17 marzo, festa dell’Unità d’Italia, tutti dimenticano che milioni di meridionali hanno versato il sangue in quei terribili anni che anno visto il tramonto (con la forza) del Regno borbonico. L’eccidio di Pontelandolfo, il lager-prigione di Fenestrelle in Piemonte sono solo alcune delle pagine nere dell’Unità, che la storiografia ufficiale ignora da 150 anni. Il 17 marzo, è certo, si scenderà in piazza con le bandierine del tricolore per festeggiare la nascita di un Paese che, dopo un secolo e mezzo, è ancora più spaccato di prima.
E’ giusto, però, onorare anche la memoria di chi credeva in un altro ideale, soffocato nella violenza e calpestato. E’ per questo che molti movimenti meridionalisti stanno aderendo ad una iniziativa nata sul popolare social network Facebook: accendere una candela in ogni piazza del Sud il 17 marzo per ricordare i martiri del Sud. In molti, inoltre, si recheranno a Roma, in piazza del Pantheon per una manifestazione nazionale. Le violenze subite dalle donne meridionali durante la guerra di annessione, le fucilazioni di massa ed i saccheggi non fanno parte della memoria collettiva, i libri di storia ci hanno raccontato un’altra Italia. Del resto, è banale ma è così, la storia la scrivono i vincitori.
Sarebbe opportuno, inoltre, impegnarsi anche per dedicare una piazza ai martiri del Sud in tutti i comuni del Mezzogiorno. Esistono migliaia di Corso Garibaldi, piazza Vittorio Emanuele, via Cavour. Ora, nessuno vuole stravolgere la toponomastica di mezzo Paese, ci mancherebbe, però è giusto dedicare una piazza, una strada, una parco alle migliaia di persone che hanno perso la vita perché credevano in un ideale, difendevano la propria Patria. Non si tratta di dividere il Paese, ma solo di restituire dignità a chi è stato trattato, anche dalla storia, come un lestofante.
Maggiori informazioni sulla manifestazione di Roma e sull’iniziativa delle candele per il Sud le trovate su
Facebook

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