riportiamo un estratto dal "commento" di G. A. Stella, sul Corriere della Sera" del 18/02/2011, sulla "performance" televisiva di Benigni al Festival di Sanremo sui 150 di unità italiana. Segue una ns. breve risposta.
Sotto l’elmo di Benigni- di Gian Antonio Stella
"....Cosa c’è di più importante per una comunità del riconoscersi insieme in una epopea? Non c’è Stato al mondo che ignori il proprio atto di nascita. Solo noi. Rosario Romeo, davanti all’indecoroso tormentone di questi mesi, sarebbe basito: «Il Risorgimento rimane il processo politico più importante e positivo che il nostro Paese abbia conosciuto nei mille anni di vita della nazione italiana». Fu segnato anche da errori come le fucilazioni di Bronte o il massacro di Pontelandolfo? Certo. E come ha scritto Giuseppe Galasso «non era neppure terminato che già si iniziò a processarlo». Anche la Rivoluzione francese e il colonialismo inglese ebbero pagine nere: francesi e inglesi non buttano via, però, tutta la loro storia. Anche la bandiera americana è macchiata dalla tratta degli schiavi, dal genocidio dei pellirosse, dalla guerra civile: ma il 4 luglio gli americani la sventolano tutti, dall’Oregon all’Alabama. E se per caso la festa cade di domenica chiudono anche il lunedì. Perdono un po’ di ore di lavoro? Amen: l’orgoglio vale di più..."
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