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sabato 19 febbraio 2011

La nostra risposta a G. A. Stella ad un suo commento alla "performance" in Tv di Benigni

riportiamo un estratto dal "commento" di G. A. Stella, sul Corriere della Sera" del 18/02/2011, sulla "performance" televisiva di Benigni al Festival di Sanremo sui 150 di unità italiana. Segue una ns. breve risposta.


Sotto l’elmo di Benigni- di Gian Antonio Stella

"....Cosa c’è di più importante per una comunità del riconoscersi insieme in una epopea? Non c’è Stato al mondo che ignori il proprio atto di nascita. Solo noi. Rosario Romeo, davanti all’indecoroso tormentone di questi mesi, sarebbe basito: «Il Risorgimento rimane il processo politico più importante e positivo che il nostro Paese abbia conosciuto nei mille anni di vita della nazione italiana». Fu segnato anche da errori come le fucilazioni di Bronte o il massacro di Pontelandolfo? Certo. E come ha scritto Giuseppe Galasso «non era neppure terminato che già si iniziò a processarlo». Anche la Rivoluzione francese e il colonialismo inglese ebbero pagine nere: francesi e inglesi non buttano via, però, tutta la loro storia. Anche la bandiera americana è macchiata dalla tratta degli schiavi, dal genocidio dei pellirosse, dalla guerra civile: ma il 4 luglio gli americani la sventolano tutti, dall’Oregon all’Alabama. E se per caso la festa cade di domenica chiudono anche il lunedì. Perdono un po’ di ore di lavoro? Amen: l’orgoglio vale di più..."

la nostra risposta :

"Beh..il buon Benigni (bravo e fuor di dubbio di gran classe), potrebbe però documentarsi un pò prima di parlare in tv a tutt’Italia di storia. Cavour e gli altri morti poveri? Dove, quando? E le migliaia di meridionali trucidati e deportati nelle carceri di Fenestrelle e San Maurizio in Piemonte e sciolti nella calce viva? Morti di serie B? Galasso dice che subito dopo l’Unità iniziarono i processi? Dove l’ha visto ’sto film se a 150 anni stiamo ancora ad una storia scritta dai vincitori a livello di sussidiario elementare con tutti belli, bravi ed eroi. E i mille che, come disse Garibaldi in parlamento, erano tutti "avanzi di galera, raccolti nel letamaio della violenza"? Citare, come dice, Stella gli eccidi e gli stupri di Bronte, Pontelandolfo, ecc..come "errori" è davvero carino con Benigni che da degli stupratori ai Borbone è pura disinformazione. In America, caro Stella, ci sono i cimiteri in onore ai caduti perdenti del Sud e c’è la giornata nazionale per la loro commemorazione...non facciamo paragoni, per favore!Un consiglio comunque a tutti per schiarirsi le idee: compratevi e leggetevi "TERRONI" di Pino Aprile, 550.000 copie vendute e alla 27a ristampa!"
Andrea Balìa Partitodel Sud - Napoli

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