martedì 31 luglio 2012
Un saggia riflessione di Bruno Pappalardo
La
vecchia maledetta storia
di
Bruno Pappalardo
Accidenti, è sempre la stessa
storia!
Sono in questo porco mondo da
tanto e la faccenda resta sempre nella stessa putrida mota
Un operaio morto di fame, come
bigoncio, elemosina (perché è questo che
devono fargli credere) pochi denari, dopo essersi
rotto la schiena e il resto davanti ad altoforno e quando il
pover’uomo ha riordinato il proprio cervello
e lasciato i figli alla strada e dunque, pure rassegnato al peggio, ebbene,
puntualmente gl‘arriva anche un bivio,
nella sua vita modesta, di una enorme
tragica scelta:
“…vuoi lavorare, ma solo per poco perché, a breve morirai con i tuoi
figli per miseria o per radiazioni d’amianto o somministrazioni di miasmi tossici o, straordinaria alternativa, vorrai, “forse”, ancora vivere ma senza quei sporchi
lordi denari che ti darebbero da sopravvivere ritrovando il vuoto della strada
senza sbocco?”
Emilio Riva, il patron dell’ILVA, oltre ad oltraggiare e a
non ottemperare alle sentenze dello Stato
e i decreti del Presidente della Repubblica per il riordino dei sistemi di riduzione dei
rischi d’inquinamento e sicurezza sempre, ha generato il 92% dell’
avvelenamento ambientale di Taranto. Da Riva nessuna proposta o progetto di risanamento.
Alla Fiat di Pomigliano,
Marchionne, poco meno di due anni fa, ha
fatto lo stesso con modalità di poco diverse.“…o mangi sta minestra o ti lanci dalla finestra…” che va sotto il nome di “FLESSIBILITA”
All’ILVA di Taranto si tratta
con i Riva ( uno di quei salvatori dell’Alitalia)e con lo Stato se schiattare a
destra, a sinistra o sotto ad un tram. L’azienda
di trasporto della città ha risposto con un comunicato ritenendo impossibile
quest’ultima ipotesi: non hanno personale sufficiente per ripulire il bus dal
sangue; … è di quello che non viene via facilmente perché è più secco, meno fluido, sclerotico!
Un operaio, per il proprio posto
di lavoro, o indigenti non dovrebbe mai avere alcuna scelta da fare per vivere
Le radiazioni o scorie dell’Italsider
di Bagnoli dove sono, dopo che l’area e l’attività dell’acciaieria fu smessa
negli anni Ottanta? E prima dov’erano ?
Saranno mica insieme all’eternit e gli
altri avanzi radiativi del Nord lasciate nelle nostre infinite discariche compreso il
Vesuvio?
Ve la ricordate l’urlante sollevazione popolare a Napoli (soprattutto
di donne coraggiose) e in diverse parti del Meridione per lo scempio dello smaltimento dei rifiuti solidi; la
cittadinanza e sindaci in prima fila insieme alle madri e figlioli ammalati
contro la guerriglia di polizia e stampa di giornali di destra, attuata dal
governo d’allora che con la Sua Protezione Civile e della Camorra che organizzava con i propri
luschi lestofanti in combutta con amministratori locali e aziende del Nord (maledizione!... ma questa nefasta parola
mi tormenterà fino a quando?)
Anche in quella occasione la
gente e gli operai e gli indigenti dovevano scegliere ( e pagare anche la
Tarsu) se ammalarsi fino all’estremo o per aponia lasciar fare che li
uccidessero annullando le poche risorse commerciali e imprenditoriali ancora in
vita che perdendo commesse e investimenti.
Ma i Romiti, un Geronzi, un
Monti e un Berlusconi con la loro chiara
politica antimeridionalista, un Riva, Un Piscicelli, un Malinconico, un
Bisignani, un Orsi Ad della Finmeccanica condannato e libero, un Giavazzi, un draghi, un Passera,e i sospetti intrighi con l’Opus
Dei, un qualsiasi manager da minimo 300mila
euro all’anno, un Mastropasqua, con 1mln. e 400 mila annui, più 32 società di
cui è un ad o presidente o vicario o consulente esterno di una
cinquantina di società, un Formigoni, un Penati, un Tarantino, un Guido
Bertolaso, un Anemone, parenti e combriccola, un Marchionne, una Fornero, un
Profumo, un duplice Colaninno, un Caltagirone S.p.A., un Daccò, un Marco
Tronchetti Provera, un Benetton, un Ferrero, un
Cordero di Montezemolo, un Briadori, un Salini dell’Impregilo, un Gotti-Tedesco e un padre Salvatore Palumbo,
un G.Tempini (1.925.997) un Saccomanii della Banca d’Italia, un Bonomi, un
Moretti della FFSS., un Arcuri, un D. Fruscia, una diana Bracco presidentessa
dell’Expo, un Fantozzi , commissario straordinario dell’Alitalia et cetera, et cetera in elenco come un
lenzuolo che copre mezza Italia, quella Italia lì. Hanno mai avuto da fare quella scelta?
Dove cavolo vivono e dove
fanno i loro affari e per chi e dove sono nati mentre come Ingroia e Scarpinati
come i colleghi meridionali, forse, verranno
ammazzati pur credendo nella Giustizia e non certo difendendo la
corruzioni di amici di Banche e banchieri
per fondazioni e società con soci
occulti e difendendo la libertà a tutti
come Bellavista, patron dell’Acqua Marcia, i Ligresti con crediti di 2 miliardi
nelle banche, i Zunini immobiliarista con credito bancario di 1.1mld o Mancini della fondazione MPS?
Bruno Pappalardo
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