un ottimo pezzo scritto dal nostro nuovo iscritto pugliese, il giornalista Michele Dell'Edera :
Che
noi meridionali ne abbiamo le tasche piene non è più solo un modo di dire è una
certezza. Ogni giorno che passa ripete sempre la stessa litania e lo stesso
ritornello: “Bisogna
rimettere il Sud nell’agenda della Politica !”.
L’ultimo
in ordine di tempo è stato Bersani, leader del PD, che ha detto che il “Sud –
appunto – va reinserito come punto importante dell’agenda della politica e dei
programmi del prossimo Governo”.
La
domanda è: “Quante
agende e quanti Governi sono passati con il Sud scritto al loro interno e con
interventi che poi si sono rilevati quanto meno ridicoli se non delle vere e
proprie prese in giro ?”.
Ma
Bersani non è certo l’unico a cui rivolgere questa domanda, anzi. Quanti
politici del Sud hanno messo il Sud stesso in agenda, salvo
poi dimenticarsi l’agenda “a casa” distratti dalla bellissima poltrona
a Roma o a Bruxelles.
Ci
siamo stufati di sentire il
SUD, il MERIDIONE, il MEZZOGIORNO, citato all’interno dei programmi dei
vari partiti o dei Governi senza che questi benedetti titoli vengano poi
sviscerati punto per punto con un agenda per il sud e non un titolo in
agenda.
Cosa
volete fare per il sud punto per punto ? Ditecelo ! E ogni punto deve
essere, passatemi il termine, “obbligatorio” per chi lo ha messo in programma.
Non ci serve assistenza ci servono strumenti che aiutino lo sviluppo
vero. Lo
sviluppo vero si ottiene con un’economia (e una politica direi) la cui testa
risiede a SUD !
Cosa
significa ?
Proviamo
ad elencare:
- Banche
- Assicurazioni
- Trasporti
- Infrastrutture
- Autostrade
del mare
- Mediterraneo
- Energia
- Fonti
energetiche ad alta redditività per i territori che ne sono ricchi e non per i
ricchi (Paesi esteri o Italia del nord) che sfrutta, inquina e fugge via.
- Incentivi
non solo al lavoro, ma
anche all’imprenditoria e all’autoccupazione.
Se
mi si dice che si investe al Sud, esempio canonico: “Salerno – Reggio Calabria”
e poi tutti soldi investiti finiscono in altre tasche (speriamo lecite) e non
meridionali, è vero che si lascia un’opera al territorio, ma
non la ricchezza. Milano
e la sua EXPO 2015, con tutte le contestazioni in corso, ad oggi ha
emesso un bando che esclude di fatto le imprese che non “risiedano” oltre
qualche centinaio di chilometri dalla manifestazione.
Trenitalia
fa il bello e il cattivo tempo, le compagnie assicurative altrettanto,
le banche non ne parliamo, la sanità (di cui ovviamente non vogliamo scaricare
le colpe del malaffare) lasciata alla buona volontà di qualche operatore.
Come
si fa ad ipotizzare un welfare per tutto il territorio nazionale salvo poi
decidere che verranno aiutati in particolar modo gli anziani sapendo che al sud
la popolazione è mediamente molto più giovane. Vuol
dire non finanziare il welfare del Sud.
Potremmo
andare avanti così all’infinito.
I
diciottenni della mia città, ogni anno, il giorno della Festa della Repubblica
ricevono la copia della Costituzione
Italiana dalle mani del Sindaco. Bellissima tradizione. Concordo con
l’iniziativa.
Mi
chiedo però: quando all’articolo 3 i ragazzi leggeranno: “Tutti
i cittadini hanno pari dignità sociale, sono eguali davanti alla
legge,senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di
opinioni politiche, di condizioni sociali e personali.
E’
compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale,
che, limitando di fatto la liberta’ e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono
il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i
lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del
Paese.”
Cosa
risponderemo quando ci chiederanno: perché visto
che sono un cittadino italiano, ma del SUD, pago di più
l’assicurazione, il treno (rispetto alle prestazioni), il prestito in banca, i
servizi, la benzina, non trovo lavoro, faccio centinaia di chilometri per
curarmi, ecc. ecc.
Io
se fossi un politico comincerei a
mettere in agenda le risposte a queste domande, altrimenti è aria
fritta.
E
caro signor Bersani, Alfano e compagnia bella di questa aria fritta e di soli
titoli ne abbiamo piene le tasche !
Michele
Dell’Edera
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