Pubblicato da redazione
mercoledì 31 marzo 2010
Pubblicato da redazione
martedì 30 marzo 2010
Dopo tutte le vicissitudini di questa campagna elettorale per le Regionali, ieri e' arrivato il verdetto. Due sono le cose da evidenziare: una crescita sensibile dell'astensionismo e una vittoria della PdL e soprattutto della Lega, il centro destra passa a governare, sulle 13 regioni interessate, da 2 a 6 regioni.Puo' essere questa una notizia positiva per il Sud vista l'esperienza da noi fatta di 15 anni di berlusconismo con qualche intervallo prodiano? Ovviamente no...ma di certo questa e' anche una sonora sconfitta per il centrosinistra che non puo' costituire una valida alternativa al degrado morale, culturale, ambientale ed economico che vive il nostro paese ed in particolare il nostro Sud. Non mi accalcherò certo tra i "soloni" del meridionalismo che applaudono alla crescita dell'astensionismo, e' un segnale ovviamente interessante e da approfondire ma non significa nessun crollo imminente del sistema o della casta che se ne infischiano anche se l'astensione dovesse arrivare al 50% su base nazionale. E nessuno puo' pretendere la paternità su quel 35%, un italiano su 3, che non e' andato a votare...c'e' di tutto, dal disgusto per la politica tradizionale e va bene ma si arriva poi al solito italico qualunquismo.Piuttosto che cavalcare in maniera sciocca la solita litania sterile dell'astensionismo, preferisco costruire qualcosa di nuovo e di propositivo per il meridionalismo in genere e per il Partito del Sud, in modo che quelle persone che oggi non vanno a votare , saranno portati a votare noi e non a rimanere a casa che non serve assolutamente a niente per modificare le cose. Per quanto riguarda il Lazio in particolare, con la nostra sezione del Partito del Sud abbiamo fatto una bellissima esperienza nella Rete dei Cittadini, non ci nascondiamo di sicuro e diciamo che ci aspettavamo di piu' dello 0.6% e dei piu' di 14.000 voti presi (che comunque sono molti di piu' su base %, presi ad una competizione regionale, e come numero di tutti i movimenti meridionalisti alle Provinciali del 2009, sia a Napoli che noi stessi a Latina)...per me l'aggregazione con o in liste civiche alternative a destra e sinistra, specie al centro e al nord, e' sicuramente una cosa interessante e da rivedere. Uno dei pochi segnali positivi di questi verdetti elettorali per me, oltre alla fine del "vicereame" bassoliniano che era ampiamente scontato, è il 7% preso dal Movimento 5 Stelle in Emilia. Con tutte le perplessità sul fenomeno e sul personaggio "Grillo" , questo e' uno dei pochi segnali concreti di attacco alla casta di destra e sinistra che ha uomini, mezzi e un potere mediatico enorme che, come purtroppo abbiamo verificato sul campo, e' capace di oscurare tutto e tutti, con mezzi legali e non legali (vedi la pagliacciata della "par condicio" e la sua reale applicazione sui giornali, affissioni, TV etc etc...). Dalle esperienze si impara sempre qualcosa e di sicuro da questa fatta nel Lazio sono sicuro che ci potremo organizzare e preparare meglio per le prossime sfide senza rinnegare niente delle nostre scelte coerenti di linea politica. Lascio ad altri la polemica sterile ed il rinchiudersi in soli convegni e sparate su Internet, quelle sulla pochezza dei nostri risultati finora (in genere chi la fa non e' capace nemmeno di presentare una lista...) e continuo il mio lavoro con umiltà e dedizione per la mia terra e la sua voglia di novità e riscatto.
Pubblicato da Partito del Sud - Roma a 15.31
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lunedì 29 marzo 2010
Edoardo Bennato - "C'era un Re" Versione Originale
Eccovi l’ articolo.
Da Appunti di Storia di Ernesto Galli della Loggia – Style Magazine/Corriere della Sera
E’ immaginabile un famoso cantante rock americano che faccia l’ elogio della schiavitù e del Klu Klux Klan? O che dica in una canzone che appoggiando la spedizione della Baia dei Porci il Presidente Kennedy diede il via al terrorismo internazionale ?
Mi pare difficile. Nel primo caso glielo vieterebbe senz’altro la ferrea regola del politicamente corretto, nel secondo la mitologia nazionale che nonostante tutto ha fatto del giovane Presidente assassinato un’icona del Pantheon.
In Italia no , non esiste un Pantheon. Parlare bene, e comunque non male, della storia italiana è ancora oggi ritenuto da parecchia gente come il non plus ultra della banalità, come qualcosa di intellettualmente triviale. Si spiega così uno come Edoardo Bennato, l’ex iconoclasta degli anni Settanta e Ottanta, l’ antico fustigatore del potere, il vecchio denunciatore delle malefatte del Papa, dei presidenti della repubblica, della scuola e dell’ universo mondo, che adesso nel suo nuovo album ( con canzoni come Il corpo dei Briganti, C’era una volta un Re ) è diventato di fatto un nostlgico dei Borboni e non solo.
Ecco come sentenzia, infatti, dalle colonne del Corriere della Sera :
Il patto di Teano segnò la nascita del brigantaggio, personaggi leggendari che difendevano la povera gente dagli aguzzini e dai tiranni. Sono passati 150 anni dall’ Unità d’Italia ma oggi nell’ex Regno delle due Sicilie esiste un’entità, che possiamo chiamare camorra, mafia, o ‘ndragheta, che si è assunta il compito di difendere la gente dagli strumenti del potere che al Sud vengono percepiti come ostili.
Semplificazione incredibile della storia, ignoranza pura e apologia del crimine
(involontaria è sperabile) si danno qui disinvoltamente la mano. La lotta contro lo Stato unitario dopo il 1860 nel Mezzogiorno, che di certo aveva anche motivi sociali (e dove mancano tali motivi non appena è coinvolto un certo numero di persone?), ma che era capeggiata e organizzata da capibanda crudeli dediti professionalmente al saccheggio e agli omicidi più efferati, e che seppe esprimersi solo nella strage, diviene nelle parole dell’ormai attempato rockettaro una specie di epopea resistenziale.
Contro chi? Naturalmente contro aguzzini e tiranni, cioè contro i turpi governanti italiani più che meritevoli, c ome si capisce, di vedersela faccia a faccia con i suddetti galantuomini. Ieri dediti, secondo Bennato, alla stessa difesa della povera gente di cui oggi s’incarica da par suo la criminalità organizzata, contro gli strumenti del potere.
Di quale potere davvero non si capisce, dal momento che da Napoli in giù, se non sbaglio, il massimo potere è da anni proprio quello di camorra, ‘ndragheta e mafia.
Ma che importa a Bennato della verità? A lui, com’è giusto per chi dipende dal benvolere del pubblico pagante, interessa l’opinione media, il luogo comune, la chiacchiera che la gente ha nell’orecchio: con quella, non con la verità, le sue canzoni devono essere obbligatoriamente in sintonia.
Pubblicato da NON MI ARRENDO a 3/29/2010 04:11:00 PM 0 commenti
Etichette: ciano
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venerdì 26 marzo 2010
giovedì 25 marzo 2010
mercoledì 24 marzo 2010
PER IL VOTO ALLA
" RETE DEI CITTADINI "
Candidato Presidente: Marzia Marzoli - Rete dei Cittadini
Preferenze per le liste provinciali (1 sola preferenza, scrivendo il nome del Candidato Consigliere scelto affianco al simbolo della Lista Rete dei Cittadini) :
Provincia di Roma: Viciconte
Provincia di Viterbo: Iammella
Provincia di Latina: Viciconte
Fonte : Partito del Sud - Roma
lunedì 22 marzo 2010
apre un altro Supermercato COMPRASUD!
Anche oggi, in tante piazze italiane, le associazioni rileggeranno l’elenco di 900 nomi di uomini e donne uccise dalla mafia. «Semplici cittadini – dice don Ciotti – magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perchè, con rigore e coerenza, hanno compiuto il loro dovere».
«Ma da questo terribile elenco – prosegue il fondatore di Libera – mancano tantissime altre vittime, impossibili da conoscere e da contare. Perchè i traffici delle mafie fanno anche altre vittime: quelle dei morti sul lavoro, della tratta degli esseri umani, i tanti morti provocati dal traffico degli stupefacenti, le vittime del caporalato, dello sfruttamento della prostituzione, del traffico delle armi e quelle avvelenate e uccise dalla criminalità dei rifiuti».
Fonte:Blitzquotidiano
domenica 21 marzo 2010
sabato 20 marzo 2010
venerdì 19 marzo 2010
Il Partito del Sud con Presidente Nazionale e Segretario Politico Antonio Ciano, Assessore al Demanio del Comune di Gaeta, ha già aperto numerose sezioni oltre che a Gaeta, a Napoli, a Caserta, a Roma, in Sicilia, in Calabria anche al Nord in Emilia, Lombardia, Piemonte, Liguria e Veneto....ed altri meridionali entusiasti stanno aprendo altre nuove sezioni ovunque in Italia e perfino all'estero. Abbiamo un nuovo statuto che esprime negli scopi del movimento la nostra linea politica, alternativa a destra e sinistra, e i nostri obiettivi per il riscatto del Sud in campo ambientale, sociale, culturale ed economico, nuovo statuto consultabile sul nostro blog nazionale: http://partitodelsud.blogspot.com/
Abbiamo una rete di siti e blog delle varie sezioni locali, ci stiamo dotando di una nuova organizzazione sempre più capillare ed efficace e stiamo riorganizzando il nostro sito nazionale: www.partitodelsud.it che attualmente e' quindi in manutenzione. Per crescere ulteriormente abbiamo bisogno di altri uomini e donne e di mezzi economici, per questo ti invitiamo ad aderire al Partito del Sud come socio ordinario (20 Euro) o socio sostenitore (50 Euro), per partecipare al nostro movimento e contribuire a quella che Guido Dorso definiva "la Rivoluzione Meridionale": una rivoluzione pacifica, democratica e nell'ambito delle leggi e delle regole democratiche stabilite dalla Repubblica Italiana, di cui siamo stanchi di essere considerati "cittadini di serie B". Siamo stufi dei soliti teatrini della politica italiana, consapevoli che se non ci difendiamo da soli non ci sarà nessun partito tradizionale italiano che lo farà, come non lo fanno da quasi 150 anni.
Sul muro di fronte all’ingresso degli spogliatoi, i partenopei del presidente Matteo Garofalo hanno infatti trovato un manifesto della Lega Nord risalente a qualche tempo fa (ma affisso per l’occasione), con lo slogan “Rifiutiamoli : il Nord rifiuta la Vs. immondizia”.
L’idea, almeno in un primo momento, non ha fatto sorridere nessuno. “ Siamo rimasti sbalorditi, era nostra intenzione rivolgerci ai Carabinieri per farli rimuovere” racconta Garofalo. “Poi ho parlato con i ragazzi che, in fin dei conti, quella provocazioni ci ha motivati al punto giusto”. I Briganti, infatti, si sono imposti 6 a 0 nel finale : “E abbiamo esultato come se avessimo vinto il campionato”. Al termine i napoletani hanno scattato foto-ricordo, questa volta tra mille sorrisi, vicino al contestato manifesto. La squadra locale si è invece dichiarata estranea alla vicenda : “Non abbiamo preteso le loro scuse – conclude il patron – C’è bastato mostrare ai tifosi lombardi il volto pulito, e vincente, della nostra città”.
Marco Caiazzo
Fonte : la Repubblica – Napoli del 19/03/2010
mercoledì 17 marzo 2010
A: a.lauria@repubblica.it
Sono nate così sezioni a Catania, a Palermo, a Roma, a Napoli, a Salerno, a Caserta,a Reggio Emilia, a Modena, a Virgilio e a Suzzara ( Mantova), a Bari, a Potenza, a Pisticci, a San Giovanni in Fiore in Calabria, a Isernia, a Genova, a Torino, a Milano, a Sacile (UD), a Verona, a Terracina( Latina) a Roccaravindola ( Isernia) a Pisa, a New York (USA) e in tanti altri paesi della penisola oltre a moltissime adesioni su Facebook, quindi sezioni on line.In Sicilia stiamo operando economicamente grazie all'Ing. Erasmo Vecchio che tramite una sua struttura ha aperto un supermercato "Comprasud " e il 25 marzo ne inaugura un altro a Catania, a Palermo abbiamo una sezione molto attiva, condotta dalla Sig.ra Linda Cottone. Queste strutture commerciali sono una nicchia di mercato molto importante, perchè in quei siti si vendono solo prodotti meridionali, e speriamo di aprirne una trentina in tutta italia durante il 2010. Il prossimo aprirà a Udine.Ci siamo presentati alle elezioni sempre da soli, contro Destra e Sinistra, che per noi sono solo INDICAZIONI STRADALI.Il nostro sud dal 1861 ad oggi è stato devastato da quelle formazioni politiche e gli attuali deputati meridionali non hanno alcun merito se non quello di essere complici e servi del potere nordista.Siamo nati per dare all'Italia il senso repubblicano che la costituzione ha dettato. Siamo costretti a subire l'assalto economico del Nord, siamo diventati colonia commerciale, industriale e finanziaria delle multinazionali padane, e hanno costretto i nostri figli ad una emigrazione senza soluzione di continuità.Durante il regno sabaudo massacrarono oltre un milione di contadini, professionisti, comemrcianti e li chiamarono Briganti, poi fecero emigrare 20 milioni di nostri compatrioti, una emigrazione biblica che nemmeno gli ebrei hanno subito, noi la chiamiamo semplicemente Pulizia Etnica.Siamo costretti a camminare su strade intitolate ai nostri massacratori, siamo costretti a subire una legislazione, in alcune parti, sabaude.Il sistema fiscale è sabaudo, il sistema burocratico omicida è piemontese. Siamo costretti a consumare padano, 18.900 supermercati del Nord, divisi tra destra e sinistra, stanno mortificando l'agricoltura e le imprese meridionali. Coop, Conad o Monte dei paschi di Siena,Unipol sono strutture che fanno riferimento al centro sinistra, tutte le altre compagnie al centro destra, e i partiti di riferimento sono dunque il partito del Nord, quasi tutti, da destra a sinistra..Compagnie telefoniche, compagnie assicuratrici, gruppi industrialie finanziari appartengono al nord, compreso i gruppi bancari.Anche il Banco di Sicilia e il Banco di Napoli sono del Nord, a noi han fatto rimanere solo le bancarelle, anzi, nemmeno quelle, da qualche tempo sono gli extracomunitari a governarle.Come popolo non contiamo niente,e stiamo reagendo.Fra qualche hanno ci sarà la sorpresa Sud, stiamo lavorando, ci stiamo riprendendo la dignità che il Nord ci ha tolto, l'economia che ci hanno massacrato.Quasi 500 produttori hanno aderito ai Comprasud, ma arriveremo a 50 mila nel tempo, e attorno all'economia territoriale crescerà il Partito.Intanto molti intellettuali, anche del Nord, stanno lavorando per noi.Ormai molti cantanti cantano canzoni del Sud, molti intellettuali si stanno cimentando nella revisione storica, ultimo il Dott. Pino Aprile con il suo libro "Terroni", da leggere e diffondere.Siamo qui, nati per stroncare la protervia nordista e quella del Partito del Nord oggi al potere.Sicuro di un Suo interessamento, Le porgo i migliori saluti. Buon lavoro.
Pubblicato da NON MI ARRENDO a 3/17/2010 12:20:00 PM 0 commenti
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martedì 16 marzo 2010
(dove si riempie la bocca di un futuro e fantomatico "Partito del Sud" che vorrebbe fondare, ma tranquillizzando tutti che, con ciò, non si sogna nemmeno di abbandonare Berlusconi.....capirai!)
Andrea Balìa scrive:
15 marzo 2010 alle 19:53
Andrea Balia
(Responsabile Regionale Campania e Membro del Direttivo del Partito del Sud -quello vero!)
lunedì 15 marzo 2010
Sabato 13 Marzo 2010 : Il PARTITO DEL SUD a Piazza del Popolo a Roma
Il partito del Sud, con la sezione di Gaeta, ha partecipato alla manifestazione contro il Governo del Nord a piazza del Popolo a Roma a difesa della democrazia repubblicana e della costituzione, contro il decreto salvaliste emanato per far includere il Partito del Ladri alle elezioni regionali del Lazio
Fonte : NON MI ARRENDO a 3/15/2010 05:22:00 PM 0 commenti
Etichette: ciano, politica
Inutilmente le Reali Milizie Borboniche della 13° Direzione Artiglieria, del 2° Battaglione del Genio, del 3°, 5° e 6° Reggimento di Linea con ben 455 vetusti cannoni cercarono di controbattere il micidiale fuoco di 43 nuovissimi cannoni rigati e 12 mortai delle truppe piemontesi di assedio…
Da allora ad oggi si sono sempre onorati i garibaldini conquistatori della Sicilia e gli oltre 10.000 piemontesi che espugnarono la Cittadella di Messina; mentre i poveri soldati meridionali che la difesero eroicamente, sacrificando in 47 la loro vita in difesa della Patria, furono vilipesi da tutti come soldati della “tirannide borbonica”… La potenza e la doppia gittata dei cannoni rigati piemontesi ridussero ad un cumulo di macerie in poco tempo l’antico bastione, che venne sgombrato dai soldati borbonici e subito occupato dai piemontesi. Il gran deposito Norimberga (pieno di polvere da sparo), centrato più volte, prese fuoco, rischiando di saltare in aria. Anche la zona della Cittadella, dove erano ricoverati anche oltre 1.000 civili (per lo più donne e bambini), subì un barbaro cannoneggiamento. Da parte borbonica si cercò di allungare il tiro dei vecchi cannoni interrandone una parte, ma perdendo così la facoltà di mirare.
Ma tutto fu inutile: la schiacciante superiorità dell’artiglieria nemica costrinse presto al silenzio i cannoni della cittadella.
Il 13 marzo, alle 7 del mattino Cialdini alla testa del 35° fanteria con musica e bandiera fece il suo ingresso nella Cittadella di Messina, dichiarando “prigioniera” la guarnigione borbonica. La resa fu firmata a bordo della nave Maria Adelaide. L’ottuso generale Cialdini non concesse neppure l’onore delle armi ai vinti che avevano fatto il loro dovere fino alla fine ed anzi al momento della resa respinse sdegnosamente la spada dell’anziano generale Fergola e gli disse in francese (lingua ufficiale del Regno di Sardegna): “Vous n’etes pas des italiens, Je vous cracherais sour le visage…! (Voi non siete italiani, vi sputerei in faccia)”. Frase che fece morire di crepacuore a Napoli qualche anno dopo il povero Fergola. La cavalleria d’altri tempi dimostrata dal Fergola fu così ripagata dal Cialdini, che nel resto aveva già dimostrato di essere lui un “buon italiano” bombardando vigliaccamente con i famigerati cannoni rigati il borgo di Gaeta già reso e mietendo la vita di migliaia di innocenti, “colpevoli” soltanto di essere rimasti fedeli alla Patria e al Re.
Francesco II di Borbone, dal suo esilio di Roma, ammirato dal coraggio e dalla fedeltà dimostrata dai suoi soldati a Messina, concesse loro una medaglia in argento, appositamente coniata a Roma, e un congruo premio in denaro.
Il 14 marzo, essendo state richieste più volte da Torino le bandiere della Real Cittadella di Messina, il generale Fergola rilasciò una dichiarazione nella quale affermava che avrebbero dovuto essere sei, ma che di esse non restavano che le aste essendo stati strappati i drappi dalle truppe quale ultimo gesto di fedeltà al Re Francesco II.
domenica 14 marzo 2010
sabato 13 marzo 2010
giovedì 11 marzo 2010
mercoledì 10 marzo 2010
martedì 9 marzo 2010
Fonte:Blog-Un Popolo distrutto
lunedì 8 marzo 2010
Da questa notte l'Italia non è più, ufficialmente, una democrazia. Napolitano ha firmato il decreto della legge interpretativa del Governo che rende alcuni italiani più uguali degli altri. Le leggi d'ora in poi saranno interpretate, ogni volta che converrà a loro, da questi golpisti da barzelletta e, alla bisogna, interverrà un presidente della Repubblica che dovrebbe essere messo sotto impeachment per alto tradimento. Le liste elettorali senza firme, con firme non autenticate, liste neppure presentate, le liste porcata sono state interpretate, riverginate. Formigoni e Polverini sono stati riammessi. Una qualunque lista dell'opposizione con il più piccolo vizio di forma sarebbe stata respinta. Siamo in dittatura. La magistratura è fuori gioco. Il Parlamento è fuori gioco. La firma di Morfeo Napolitano è sempre scontata. E ora, persino l'interpretazione delle leggi è soggetta a Berlusconi, è compito del Governo. Io Berlusconi, io La Russa, io Cicchitto, io Maroni, io Gasparri, io Napolitano... io sono io e voi, cari italiani, miei sudditi, non siete un cazzo. Io emano le leggi, le interpreto e regno. Formigoni e la Polverini se venissero eletti, non avrebbero nessuna legittimità e i primi a saperlo sono proprio loro. Nessuna legge regionale in Lombardia e nel Lazio potrebbe essere ritenuta valida dai cittadini. Il lombardo e il laziale a questo punto avranno il diritto sacrosanto di interpretare le leggi come cazzo gli pare.Da oggi inizia una nuova Resistenza, l'Italia non è proprietà privata di questi scalzacani. Questa legge porcata in un certo senso è un bene. Ora è chiaro che il Paese si divide in golpisti e democratici. Noi e loro. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.
Napolitano viene da lontano. Era migliorista e berlusconiano. Gli articoli del suo settimanale "Il Moderno" (con pubblicità Finivest anni '80) superano persino le poesie di Bondi al "caro leader"."Ad aprile del 1985 esce a Milano il primo numero de Il Moderno, mensile (poi settimanale) della corrente “migliorista” del Pci (la destra tecnocratica e filo-craxiana del partito, guidata da Giorgio Napolitano). "Intanto a Milano il numero di febbraio 1986 de Il Moderno… scrive che “la rivoluzione Berlusconi [è] di gran lunga la più importante, cui ancora qualcuno si ostina a non portare il rispetto che merita per essere stato il principale agente di modernizzazione, nelle aziende, nelle agenzie, nei media concorrenti. Una rivoluzione che ha trasformato Milano in capitale televisiva e che ha fatto nascere, oltre a una cultura pubblicitaria nuova, mille strutture e capacità produttive” (p. 115)".
«Il numero di aprile 1987 ... esce con un’intera pagina pubblicitaria della Fininvest….
"A giugno 1989 ... pubblica un megaservizio su Giocare al calcio a Milano. Con un panegirico sul Berlusconi miracoloso presidente milanista che “ha cambiato tutto: adesso la sua squadra è una vera e propria azienda,” e così via. Il giornale della corrente di destra del Pci è ormai un bollettino della Fininvest, e le pagine di pubblicità comprate dal gruppo berlusconiano ormai non si contano (p. 148)".
Attenzione perché il prossimo decreto interpretativo potrebbe, partendo dalla legge sul federalismo fiscale contenere norme razziali e discriminatorie sui meridionali. Non sono pochi infatti al nord che vorrebbero impedire a tanti cittadini nati a sud di Roma di occupare posti della pubblica amministrazione nel centro nord.
Potrebbe sembrare un irreale scenario fantarazzistico, ma non più impossibile, dopo l’assurda decisione del Governo di riammettere nel Lazio una lista mai depositata. E’ una evidente anticipazione dei tempi che sancisce la nascita della III° repubblica !! Quella delle BANANE !! Dove leggi, Costituzione ed anche la più alta carica dello Stato si piegano ai capricci del Premier, assecondando la sua arbitraria e volitiva “creatività” legislativa del momento.
Per quanto riguarda la Lombardia nessuno ha sottolineato l’eccezionale evento miracolistico del premier che, novello padreterno, con un colpo di decreto è stato capace di riportare in vita centinaia di elettori lombardi defunti, che in spirito avevano sottoscritto la lista Formigoni . Riammessa, dopo una seduta spiritica per l’autentica delle firme, proprio per poter realizzare l’ultimo desiderio dei cittadini.
Nel Lazio, invece, la riammissione della lista PdL non ha sanato un problema derivante dalla eccessiva burocrazia della legge elettorale. Infatti la lista PdL non aveva necessità di presentare anche le firme dei sottoscrittori, ma solo la documentazione relativa ai candidati. Quindi ogni ritardo ha riguardato solo la composizione dell’elenco dei candidati (che avrebbe dovuto essere stampato sui moduli prima della raccolta firme). Il Governo, perciò, al contrario di quanto afferma, è intervenuto non ha salvare la democrazia, ma a coprire un ritardo dovuto alle conseguenze di uno scontro interno di correnti della PdL.
Italiani !! Un altro traguardo è stato raggiunto !! Siamo finalmente equiparati a paesi come Iraq e Afganistan !
Neppure il Presidente della Repubblica assolve alla funzione di vigilare sull’operato di Governo e Parlamento.
Oltre ad unirci all’IdV nel chiedere l’interdizione del Presidente, chiediamo che intervenga l’ONU a vigilare sulla regolarità delle elezioni del 28 e 29 marzo!
Emiddio de Franciscis di Casanova - Partito del Sud - Napoli
domenica 7 marzo 2010
giovedì 4 marzo 2010
Dai dati emerge che i più ottimisti sono i giovani e le famiglie con reddito elevato; la quota di ottimisti scende invece tra chi guadagna non più di 1.000 euro al mese. E’ il Sud la parte d’Italia che maggiormente soffre di questa condizione di disagio: il 23,7% delle famiglie residenti nel Meridione ha dovuto dire di no a beni essenziali e sono state proprio le famiglie che guadagnano meno di 1000 euro al mese e quelle che hanno il capofamiglia disoccupato (34% nel primo caso e 32,4% nel secondo).
(4 Marzo 2010)