A Sud c’è chi vuole la nascita di uno Stato federale
La creazione di una macroregione meridionale autonoma aiuterebbe a colmare il divario con il Nord
Una regione unica tra Abruzzo e Molise
Se ne parla da molto. Adesso i tempi sembrano maturi
per un ritorno all’assetto del Regno delle due Sicilie
Nel Mezzogiorno c’è chi
guarda con favore all’idea
di dare vita una macroregione
per poter avere più
voce in capitolo sia sul piano nazionale
che comunitario, soprattutto per attrarre
investimenti. Per il Partito del Sud si
tratta di una priorità. Lo ribadisce il vicepresidente
nazionale Andrea Balìa,
che cita il volume “Un paese troppo
lungo” di Giorgio Ruffolo, politico,
economista e storico, secondo il quale la
promozione di uno Stato federale del
Mezzogiorno sarebbe, senza dubbio,
un obiettivo strategico.
«La visione ispiratrice del progetto -
spiega Balìa- è quella del federalismo
unitario, di un grande patto fra il
Nord e il Sud del Paese, posti sullo
stesso piano autonomista, e volto a
superare il distacco tra le due parti del
paese, ricongiungendole in un’unità
superiore». «Lo Stato federale del
Mezzogiorno - continua - nuovo soggetto
politico e istituzionale, posto al
centro del Mediterraneo, nasce per
misurarsi strategicamente
con questa
sfida: impegnarsi in
una politica di europeizzazione
del Mediterraneo,
equilibrando
la spinta che
l’Unione Europea riceve
dai paesi dell’Europa
orientale».
A detta del nostro
interlocutore questo
sarebbe «un federalismo
serio», da contrapporre
«a quello
portato avanti dalla
Lega Nord che, in
realtà, vuole lasciare
tutte le Regioni nello
stato in cui si trovano,
e dunque con
l’intento di lasciare
inalterato l’attuale
divario esistente
tra il Nord e il
Sud».
La soluzione prospettata dal Partito
del Sud sarebbe quella di uscire dal regionalismo
odierno perchè "decreta"
una frammentazione anche di natura
economica che non permette una crescita
egualitaria tra le regioni».
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