...per il recupero della memoria storica, per la difesa, il riscatto ed il futuro del popolo meridionale, per una vera rappresentatività politica del Sud...

sabato 6 agosto 2011

Report sull'evento organizzato oggi 06/08/2011 dal Partito del Sud a Pietrarsa





Alla presenza di una nutrita rappresentanza del Partito del Sud delle sezioni di San Giorgio, Napoli, Flegrea, Caserta, Roma, ecc... e di altre persone interessate s'è svolta oggi davanti ai cancelli di Pietrarsa la commemorazione della fucilazione di 4 operai, di quella che fu un vanto industriale del Sud, da parte del primo governo di un'Italia unita nordista e repressiva. Il primo sacrificio operaio della storia d'Italia, a tutt'oggi dimenticato e non omaggiato.


Dopo una breve preghiera recitata da Carlo Capezzuto del Partito del Sud, promotore dell'evento, a memoria delle vittime, hanno parlato :
- Carlo Ceresa della sezione "Miglio d'oro" di San Giorgio a Cremano (Na) del Partito del Sud, che ha ricordato la storia di Pietrarsa e lo svolgersi di quei tristi eventi;
- Andrea Balìa e Enzo Riccio, del direttivo nazionale del Partito del Sud, che hanno auspicato che questa commemorazione rientri d'ora in poi, con il sostegno delle forze sindacali, nell'evento rituale e nazionale del 1° Maggio, che ogni anno ricorda e giustamente esalta le battaglie e i sacrifici della classe operaia;
- Giuseppe Silvestro della UIL - UILTUCS che ha ringraziato il nostro partito dell'evento, condividendone appieno lo spirito dell'iniziativa, e portando i saluti della loro direzione e del Segretario Nazionale, dopo una disamina di tutte le potenzialità industriali del Sud soppresse o a tutt'oggi minacciate;
- un rappresentante del Comune di Portici che ha portato i saluti dell'Assessorato al Lavoro.




da sinistra :


- Carlo Ceresa


- Andrea Balìa


- Enzo Riccio




da sinistra :


- Giuseppe Silvestro UIL


- Rappr. Comune di Portici


- nostri iscritti



"la pallottola d'oro".....ma com'è il paradiso degli eroi?!?!!!


06.08.2011

Stamani a Pietrarsa si è svolta una breve ma significativa celebrazione dei primi martiri lavoratori uccisi per difendere il proprio lavoro e la propria fabbrica, dunque, per la proprio dignità. Forse sono stati i primi martiri in Italia ma credo i primi in tutto il mondo. Era il 1863. Meglio di me, da altri giungeranno giudizi e note sull’evento e sul significato simbolico e politico della manifestazione. Scattavo delle foto per immortalare il momento che , d’un tratto s’e fatto silenzioso perché sono giunti i nomi dei caduti e, non lo nascondo, mi son sentito preso, una stretta al petto. Mi son chiesto, … e non è sempre così quando si perde un proprio caro. Dove sarà, Dove saranno!In Paradiso!? Ma come quello dei morti ammazzati ingiustamente? Forse d’oro o forse “sporchi del freddo che blocca la mente (..) della malsana follia che rende normali i più eroici(…) degli atti. Risalgono storditi il freddo fiume del coraggio (…) dove esiste lo schermo di chi vede riflesso nel loro coraggio la propria incolpevole viltà. ”Ho Voglia di essere “retorico”. A volta bisogna esserlo! perché certe cose e certe parole assumino più efficacia e noi ne abbiamo bisogno. Parole che devono cogliere e colpire come sassi. Io, di certo, non son bravo ma credo che quella pallottola di piombo bruciato, conficcato nella schiena di un giovane di quattordici anni, vittima di quell’eccidio, e della viltà del suo carnefice, sia diventato da quel giorno oro, oro lucente come il suo e nostro giglio.



di Bruno Pappalardo - Partito del Sud Napoli

Nessun commento:

Posta un commento