...per il recupero della memoria storica, per la difesa, il riscatto ed il futuro del popolo meridionale, per una vera rappresentatività politica del Sud...

sabato 3 luglio 2010

Tremonti e i cialtroni...

Tutti, probabilmente, abbiamo avuto da piccoli, alle scuole dell'obbligo tipo elementari e/o medie, un compagno di classe "dottorino", secchione, lindo e pinto che ti guardava un pò schifato e con aria e modi da saccente che sapeva tutto lui, dal sorrisino un pò malefico e che non passava mai il compito e faceva la spia alla maestra. Insomma avete capito...bene, chissà perchè quando vediamo e ascoltiamo Tremonti ci viene in mente un tipo così!
Il suo sermoncino stizzoso di qualche giorno fa contro il Sud e gli sprechi dei meridionali cialtroni (che poi sono i suoi amici politici!) glielo rimandiamo indietro con gli interessi attraverso le considerazioni del nostro "brigante" Bruno Pappalardo :

"Rafaniè, (Tremonti e & C) fatte accattà 'a chi nun te sape!" ( ovvero per i "fratelli d'Italia" : "Ravanello, fatti comprare da chi non ti conosce!")
Beh, bisogna spiegarglielo a Tremonti questo vecchio adagio napoletano. E' il maldestro tentativo di chi, in malafede, tenta di indurre qualcuno a fare un imprudente affare però magnificandone grandi vantaggi e qualità. Significa, insomma, che colui che sta parlandoti mentisce. Significa che chi dichiara una cosa falsa non può impunemente spacciarla per verità perché non tutti sono così improvvidi ed ingenui da cascarci. Ugualmente le parole pronunciate da costui, finalizzate a truffare gli sprovveduti ed il Paese, che nella loro lingua politichese significa usare fare della demagogia, ovvero una forma dialettica di corruzione della politica che offre false promesse per mantenere il potere. Ebbene, quella vergognosa affermazione dell'altro giorno, 1°luglio 2010 luglio , è falsa e basta. E' inutile affermare concetti di razzismo e di altra forma di discriminazione verso i meridionali perché cadremmo in un altro paradosso demagogico; il lamento, il "chiagnere e fottere" e cadremmo nel tranello della logicità dei dati. Quelli non si toccano! Son veri e sono solo quelli ovviamente del potere, della maggioranza. Se ne possiedi di altri che confutati i primi, non verranno neppure pubblicati da un giornaletto di Diabolik ecc., ecc. Lui, il ministro, come spesso usa dire, " la metto giù così: " : al Sud, siano di destra che di sinistra quelli sono dei cialtroni! . Non hanno saputo o voluto spendere i soldi elargiti dall'Unione Europea. Discepolo del gran maestro massone e della comunicazione, usa lo stesso sistema: sparala grossa e più grossa è più resta nella mente dei cittadini di questo ca..o di paese che non s'accorge di niente. Diventa verità assoluta, categorica, inattaccabile perché i dati sono quelli e la realtà sotto gli occhi di tutti, eccetera, eccetera. Sostenendo che non c'entra ne la Destra e neppure la Sinistra, afferma senza pudore, che non sono mica i politici ma i soli meridionali, altrimenti dovrebbe spiegare che da tempo e non unicamente dalle ultime elezioni amministrative regionali, molte di quelle sono gestite proprio da uomini del PDL! Eppure lui, maestro di dati e sondaggi inattaccabili, solo pochi mesi fa sosteneva, in un convegno organizzato sul Mezzogiorno, il 28 settembre 2009 a Napoli, elucubrando, appunto sui dati e sulla difficoltà dello spendere e difendere oculatamente i soldi UE dagli attacchi di appaltatori mafiosi che " nella triade appalti-sanità e fondi UE è cresciuta la cifra della criminalità", Suggeriva in quella sede di controllare proprio quei finanziamenti e gli sprechi e, inoltre, affermava " la politica - ossia lui - ha dimenticato la questione meridionale". Allora l' invereconda dichiarazione dell'altro giorno da dove nasce? Ma è chiaro! Sono incazzati, incazzati neri, perché s'avverte da tutto il mezzogiorno una insostenibile accettazione di immane cazzate, promesse non mantenute perché non poteva essere mantenute. Ci siamo tenuto tutto anche la ignominiosa e indignitosa "social card". Passiamo per quella parte del paese dove si spende di meno perché tutto costa meno ( mentre è solo fame) e che è dunque giusto erogare meno agli enti locali. Ci teniamo la vergogna di diritti acquisisti di Pomigliano d'Arco dove veri negrieri ti offrono il pezzo di pane e dell'acqua e se non accetti sei un sfaticato. S'incazzano sulla bella proposta di COMPRA-SUD perché incominciano a credere che questo Sud vuole rialzare seriamente la testa e non può perché deve essere solo assistito per continuare a dire che i meridionali vivono di un parassitismo assistenzializzato. Capirete perché, dunque, è fallita la Cassa per il Mezzogiorno! Per i primi 5+5 anni ( dal 1951 al 1962) i finanziamenti venivano direttamente elargiti dallo Stato attraverso la Svimez o Casmez da uomini meridionalisti come Donato Menichella in qualità di Governatore della Banca d'Italia e collaboratori meridionalisti come Saraceni Giuseppe Cenzano. La Cassa, intendiamoci prevedeva anche le provincie di Latina e Frosinone, dunque Lazio, dunque Roma. Nei primi 10 anni si fece un meraviglioso lavoro. Nel '61 risultavano già costruite 7500 Km,.di condutture, 1600 serbatoi di accumulazione, 6 laghi artificiali, 150 impianti di sollevamento, 13 mila KM di viabilità ordinaria e appaltati altri 15 mila. Successivamente quando la Cassa si estese all'erogazione anche di imprese per la disoccupazione d i servizi, per non farla lunga i bilanci della Cassa passarono nelle mani dei partiti nazionali. Si dice sempre che furono gli amministratori locali; affatto! Tutto passava nelle mani dei partiti, soprattutto per la forte contestazione del PCI e di Giorgio Amendola (tranne Di Vittorio della CGIL) che dovevano finanziar i loro partiti, la Cassa divenne il bancomat di tutta l'Italia. Ecco un modo di guardare i dati. I successi del Ministro Maroni sono il prodotto di indagini iniziate anni addietro ma pare che oggi sia il suo Ministero a fare sul serio buttando discredito su tutti coloro che vi hanno lavorato senza tregua. Non mi dilungo sui dati del Viminale proprio inerenti alla fine del 2009 sulla micro-delinquenza e quella organizzata dove il Sud ha lasciato da tempo il posto alla Romagna e i paesi del Nord pubblicati circa sei mesi addietro, sia dalla testata il Roma che dal il Giornale. Ma anche quelli verrebbero confutati. Che resta da dire? Il Sud sta muovendosi, semmai gradualmente e con fatica, ma le sue attività, le sue energie, sono belle e pronte per acciuffare tutte le occasioni, anche autonomamente, per risalire, purtroppo, la corrente del fiume. Sta per farcela e la rabbia monta possente perché gli argomenti finiranno per la loro stessa esistenza e quella del loro Federalismo Fiscale che, oggi, ha assunto il più basso profilo di attualità. Coma fa Tremonti a credere che i napoletani e il Sud intero non ha capacità progettuali, è da non credere, proprio noi. Come fa Tremonti a non sapere che i progetti per la spesa per i finanziamenti UE devono prima passare per l'approvazione del parlamento e di questa maggioranza attraverso altri organi e Ministeri preposti al lavoro degli Enti locali? Beh c'è da credere nella peggiore delle intromissioni per non dire altro. Insomma tornando ai proverbi della nonna ( che spesso non ricordo come precisamente fossero originariamente formulati) ma tornando a Tremonti me ne passa uno per la mente che recita approssimativamente : " Hai voglie 'e mettere rum'...'nu strunz' nun' addiventa mai babbà! " (e se non l'avete capita, forse è giunto il momento di studiare la lingua napoletana!)

Bruno Pappalardo, ilbrigantebrunosud

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