
Un libro prende le difese del Sud nella storia d'Italia e diventa un caso editoriale. La tesi? Il meridione è arretrato perché è stato derubato dai conquistatori del Nord
di Giordano Bruno Guerri

"Discorso politico di grandissimo spessore del Dott. De Santis al convegno di Noi Sud tenutosi a Villa San Giovanni il 24 luglio del 2010. Uniti si Vince, questo il messaggio di Beppe a Noi Sud. L'11 novembre a Palermo ci saranno gli Stati Generali del Sud, tutti i movimenti possono aderire alla Confederazione del Sud. Uniti possiamo battere destra e sinistra, che per noi sono solo direzioni stradali. Il sistema è imploso, i partiti cercano di arraffare il più possibile, la degenerazione politica è al top, al Nord la Lega fa man bassa di voti, il Sud è colonia commerciale e politica dei poteri economici nordisti, bisogna unire le partite IVA dei contadini massacrati dal potere economico, dei commercianti assoggettati al giogo dei supermercati del Nord, degli artigiani assoggettati all'invasione industriale dei "prenditori" padani.Un Kg di farina viene pagata 23 centesimi, un pacchetto di Brooklin costa un euro. Qualcosa non va e bisogna correggere il tiro. Questo sistema economico sta portando il mondo intero alla fame, il Partito del Sud vincerà perchè è propugnatore di un nuovo assetto economico:Global in Local. Bisogna abbattere la burocrazia piemontese che governa questo stato. E' il vero mostro da abbattere.Riforma fiscale da fare, far pagare chi più ha, far pagare gli evasori che stanno rintanati quasi tutti al Nord.Distruggere una volta per sempre la Mandraca, braccio armato della massoneria imperante."
Intervento di Grande spessore del Dott Beppe De Santis al Convegno di Noi Sud tenutosi il 24 luglio a villa San Giovanni davanti a mille persone. De Santis ha invitato i dirigenti di Noi Sud a partecipare alla Confederazione del Sud per il Mediterraneo.
Pubblicato da NON MI ARRENDO a 7/27/2010 04:02:00 PM 0 commenti
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Etichette: politica
di Antonino Vassallo, Racalmuto 21 luglio 2010
Signor Presidente della Repubblica,
nel sito internet delle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia si legge che il “Risorgimento” non fu una rivoluzione di popolo bensì “una rassegnata accettazione della nuova realtà” delle “vecchie classi dirigenti”. Ciò, va detto, rappresenta un piccolo passo avanti nella direzione del ripristino della verità su quel periodo storico cruciale se messo a confronto con la omissiva e falsa retorica risorgimentale che sinora aveva caratterizzato le posizioni ufficiali delle istituzioni italiane. Ma poi si continua affermando che “solo nell'Italia meridionale si manifestò una qualche resistenza” dopo l'ingresso di Garibaldi a Napoli “con la battaglia del Volturno e la difesa di alcune fortezze”. Una qualche resistenza? Ancora dopo 150 anni si vuole negare quanto accadde? Tutto il territorio delle Due Sicilie, da Pantelleria a Civitella del Tronto, fu teatro di rivolte continue delle popolazioni meridionali che si ribellarono al nuovo ordine sabaudo. Palermo insorse e lottò per sette giorni contro le truppe regie nel 1866. Per dieci lunghi anni vi fu una repressione militare inaudita che causò diverse centinaia di migliaia di vittime. Si colpì indiscriminatamente e in violazione di tutti i diritti umani e di tutte le leggi di guerra dell'epoca.
Signor Presidente, lo Stato deve ancora riconoscere che in Italia, per dieci anni (1860 – 1870) vi fu una Guerra Civile e che l'esercito “unitario” operò con una ferocia tale da fare impallidire le più crudeli rappresaglie dell'esercito tedesco contro la popolazione operate durante la lotta partigiana del 1943-45. Gli italiani (tutti del nord e del sud) debbono conoscere la verità sui fatti di quell'epoca e sui processi storici che ci hanno portato alla costruzione di “questa” Italia. Ne hanno il diritto. Fino a quando questo riconoscimento non arriverà non ci sarà nulla da festeggiare. Come si possono festeggiare la fucilazione di una bambina di 8 anni (Angelina Romano di Castellammare del Golfo) e di tanti altri minorenni; l'eccidio delle popolazioni di interi paesi (Pontelandolfo, Casalduni e di un'altra cinquantina di paesi); le fucilazioni arbitrarie ed immediate sul posto; le teste tagliate e i corpi dilaniati messi a marcire nelle pubbliche piazze; la deportazione di decine di migliaia di meridionali nei lager piemontesi (i cadaveri ad Auschwitz venivano eliminati nei forni crematori, a Fenestrelle nelle vasche di calce viva!).
Signor Presidente, lo Stato repubblicano deve rendere omaggio alle vittime innocenti della guerra civile del 1860 – 1870. Nel 2004 è stato fatto per le foibe con l'istituzione della giornata del ricordo. Per le vittime della prima vera guerra civile italiana, come fossero figli di un dio minore, assolutamente nulla. Anzi. Sul sito della Presidenza della Repubblica Italiana, signor Presidente, alla pagina delle onorificenze, tra veri eroi, decorati con la medaglia d'oro al valore miltare si leggono nomi come: il maggior generale Ferdinando PINELLI (stermini di massa in Abruzzo), il tenente colonnello Emilio PALLAVICINI DI PRIOLA (gran fucilatore e inflessibile propugnatore di repressioni indiscriminate in Calabria), il maggiore Pietro QUINTINI (a Castellammare fece fucilare anche la bambina di 8 anni) , il maggiore Enrico FRANCHINI (il fucilatore di Borges ed altri 22 prigionieri), il maggiore Pier Eleonoro NEGRI (il responsabile materiale dell'eccidio di Pontelandolfo!) Ebbene questi signori furono dei criminali di guerra responsabili dello spargimento di tanto sangue innocente in tutto il sud Italia! Nessuno mai ha pensato di revocare quelle onorificenze. Il Parlamento italiano, nel 1951 ha ratificato la Convenzione di Ginevra in tema di protezione delle persone civili in tempo di guerra. Non è, pertanto, coerente per la Repubblica condividere con il regime sabaudo le motivazioni per le quali furono date quelle onorificenze. La legge 453 del 1932 dovrebbe consentire la revoca di quelle onorificenze.
Mi permetta, inoltre, di chiederLe come si possa conciliare la realizzazione di “un quadro significativo di iniziative tali da assicurare la diffusione e la testimonianza del messaggio di identità ed unità nazionale”, come si legge sempre sul sito del 150°, con la recente riapertura del
Museo Lombroso a Torino: una “collezione” di poveri resti dei cosiddetti “briganti” meridionali (alcuni di questi resti, tra l'altro, hanno un nome e cognome) recuperati durante la guerra civile ed esposti come reperti per illustrare le deliranti e razziste teorie criminologiche di Cesare Lombroso. Cosa accadrebbe nel mondo se in Germania venisse aperto un museo sugli esperimenti di Mengele con in mostra le parti dei corpi dei prigionieri di Auschwitz e dei feti conservati nella formalina? In Italia un obbrobrio del genere è possibile senza che nulla accada? Se è così, signor Presidente, vuol dire che io non posso considerarmi un italiano.
Con ossequio
Antonino Vassallo
By Joe Manolenta
AAA…cercansi giovane meridionalista esperto in grafica, storia e comunicazione, da inserire
in organico direttivo di partito politico istituzionale in fase di trasformazione/nuova veste, cui affidare competenze immagine, strategie comunicative ed elaborazione slogan e discorsi
da concordare.
Offresi adeguato stipendio e possibilità carriera!
- Metti che un giovane meridionalista proponga ad un partito istituzionale, in trasformazione/riciclaggio nuovo nome e nuovo taglio, una locandina/manifesto rappresentativa della nuova impostazione;
- Metti che l’idea non dispiaccia, pur non del tutto condivisa, al leader del vecchio/nuovo partito;
- Metti che il giovane meridionalista consigli al leader di attrezzarsi con studi, analisi e relative strategie/proposte adatte all’uopo;
- Metti che il leader non condivida un tale impegno cui sobbarcarsi;
- Metti che il leader gli proponga gli proponga d’assumersi lui questo compito, di cui possiede tra l’altro
già le competenze, e di “confezionare” i prodotti su committenza concordandoli preventivamente, dietro
compenso relativo ad assunzione.
Dite che questa è fantapolitica e tutta una bufala?
O pensate sia davvero successo o possa quantomeno succedere?
In ogni caso resta la sgradevole certezza che per “una certa politica” uomini, ideali o idee che dir si voglia,
sono assimilabili a merce di consumo da acquistare e far circolare, secondo teorie globalizzanti, purchè il
fine non cambi!
Il libro "TERRONI" di Pino Aprile è primo in classifica. Aspettiamo che sia invitato da Bruno Vespa, da Santoro, da Lucia Annunziata, da "Matrix". Ragazzi del Nord e del Sud, facciamo il tam tam su internet per questo libro. La Rivoluzione Meridionale è in atto. In questi mesi, in questi giorni, sedicenti professori univeristari stanno tentando di screditare i cosiddetti revisionisti. E' solo gente che ha insegnato ai nostri figli la bugia risorgimentale e si sentono fottuti.
Antonio Ciano
di Massimo Giannini
In nome di "Cesare"Le carte dell'inchiesta sulla nuova P3 scoprono l'abisso nel quale stava e sta tuttora per precipitare la nostra democrazia. In mano a una "cupola" che, sul Lodo Alfano, non ha esitato a giocare una partita mortale, dentro e contro lo Stato di diritto. L'ha persa, ma non per questo appare oggi meno pericolosa. Perché il "metodo di governo" che c'è dietro, il "sistema di potere" che organizza e difende, è costruito per servire gli interessi personali del presidente del Consiglio, e per riprodurne i metodi corruttivi all'interno del tessuto politico, del contesto economico e dell'apparato istituzionale. La pericolosità criminale di questa "rete" al servizio di Silvio Berlusconi viene fuori con paurosa chiarezza, a leggere le centinaia di pagine dei verbali. Si resta allibiti nel verificare la frenetica "attività" del comitato d'affari, riunito intorno al coordinatore di fiducia del Cavaliere dentro al Pdl Denis Verdini, al suo braccio destro nell'avventura di Publitalia e di Forza Italia Marcello Dell'Utri, al sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo, e a personaggi come Flavio Carboni, Arcangelo Martino e Pasquale Lombardi. Tutti impegnati, a vario titolo e con funzioni diverse, a cercare di condizionare la decisione dei quindici giudici costituzionali chiamati a decidere sulla legittimità del Lodo. Tutti ingaggiati, probabilmente, dallo stesso
premier: col quale hanno incontri, al quale devono costantemente riferire. Altro che "quattro sfigati in pensione": queste carte ci dicono che a cavallo di quel settembre/ottobre del 2009 ci fu un vero e proprio "assedio" agli ermellini della Corte, per estorcergli un verdetto positivo da consegnare tra gli allori al Cesare "trionfatore", citato nelle carte ben 23 volte. Altro che gente che "trama per sei bottiglie di vino", come scherzano i giornali di famiglia: in quei giorni la posta in gioco, altissima per il Cavaliere, era il suo salvacondotto processuale, cioè la sua salvezza politica. Solo grazie ad essa la nuova P3 avrebbe potuto continuare a prosperare, nel quadro di quel collaudato "scambio di favori tra reti criminali" di cui ha parlato il procuratore antimafia Pietro Grasso. E poco importa se, alla fine, l'assedio fallì e il verdetto fu negativo: l'ultimo degli studenti di giurisprudenza sa bene che per il diritto penale il reato tentato, ancorché non consumato, non indica affatto una minore pericolosità criminale.
Fonte : www.meridionalismo.it
Tra una chiacchiera di calcio mercato e un'altra di mercato, Aurelio De Laurentiis esterna il suo pensiero extra-calcistico sulle condizioni sociali della città di Napoli, esprimendo concetti da vero meridionalista.
Fonte : V.A.N.T.O. www.youtube.com
riproponiamo un pezzo che scrivemmo tre anni fa, nel Giugno del 2007; rileggendolo ci è sembrato ancora attuale. E poi all'epoca non avevamo aperto un blog dove pubblicarlo, e non eravamo ancora nel Partito del Sud. Un caro amico, Mino Errico, ce lo pubblicò con la consueta attenzione e disponibilità sul suo sito http://www.eleaml.org/ nella rubrica "io nun me scordo" che ci è ancora dato l'onore di curare.
Andrea Balìa
di Antonella Beccaria
"Se non ci aiuterà qualche cittadino, abbiamo il tempo contato". Parla Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione vittime, che fa il punto sulle recenti polemiche sui fondi mancanti. A un mese dai trent'anni della strage, traccia anche un bilancio sul futuro tra strategie in odor di P2 e svuotamento della scuola.
"È costantemente uguale a prima. Anche questo governo, nonostante le rassicurazioni e le promesse, non ha fatto nulla per sbloccare il pagamento delle pensioni d’invalidità. La situazione ha dell’incredibile. C’è una legge che prevede un determinato supporto per vittime e familiari delle vittime del terrorismo, ovviamente non solo di Bologna ma di tutta Italia, eppure questa legge che ha sei anni non viene applicata."
A valle di queste considerazioni, si può dire che per il futuro il rischio del boicottaggio della memoria diventa sempre più serio?
"Senz’altro. Un po’ viene mascherato sotto forma della mancanza di fondi e di situazioni economiche difficili. Un altro po’ attraverso lo svuotamento dei luoghi dove si dovrebbe fare cultura e dunque anche memoria, come la scuola, bersagliata da una riforma che l’ha penalizzata pesantemente, penalizzando altrettanto le attività collaterali ai normali programmi didattici. E la spirale non si interromperà nel prossimo futuro: i tagli continueranno e i tagli alla memoria saranno pesantissimi."
"IO HO CAPITO PURE’ PECCHE’ A NOI C’HANN’ SEMP’ CHIAMMAT’ MEZZOGIORNO D’ITALIA. PER ESSERE SICUR’ CHE A QUALUNQUE ORA SCENNEVAN’ A SUD SE TRUVAVANO SEMP’ IN ORARIO PE MAGNA’ ‘A COPP' !"
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA NAZIONALE :
Giuseppe Spadafora (Coordinatore Nazionale)
Enzo Riccio
Michele Dell'Edera (Ufficio Stampa)
Emiddio de Franciscis di Casanova
Rosanna Gadaleta
TESORIERE : Filippo Romeo
ADDETTO STAMPA : Iolanda Siracusano
PROBIVIRI :
Emiddio de Franciscis di Casanova, Giuseppe Lipari, Antonio Rosato.
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RESPONSABILI AREE TEMATICHE E PROGETTUALITA'
Michele Ammendola……………….Ambiente e Rapporti con le Associazioni
Anna Maria Buffa.......................Dipartimento Donne
Vincenzo Caratozzolo e Luigi Bianco………….Energia e Trasporti
Maurizio Criscitelli…………………...Sport
Natale Cuccurese……………….......Lavoro ed Economia
Giovanni Cutolo e Andrea Balia……Cultura e Turismo
Michele Dell’Edera………………......Comunicazione
Bruno Pappalardo e Salvatore Cozzolino….....Patrimonio Artistico e Architettonico
Filippo Romeo………………….......Tesoreria e Amministrazione
Antonio Rosato e Guglielmo Di Grezia………Difesa e Sicurezza
Ezio Spina………………………………Politiche Diverse Abilità
Susy Terzo……………………………..Politiche Giovanili
COORD. REGIONALE CAMPANIA : Bruno Pappalardo
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COORD. REG. LAZIO : Domenico Chiappetta
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COORD. REG. EMILIA-ROMAGNA : Fabrizio Bensai
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COORD. REG. LOMBARDIA : Rosamaria Pelliccia
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COORD. REG. CALABRIA : Giuseppe Spadafora
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COORD. REG. BASILICATA: Carmine Colacino, Camilla Buonanno
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COORD. REG. TOSCANA : Angelo Modaffari
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COORD. REG. VENETO : Filippo Romeo
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COORD. REG. PUGLIA : Michele Dell'Edera
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COORD. REG. ABRUZZO : Nicola Di Pasquale
SPAGNA : Giovanni Cutolo
FRANCIA : Caroline Moreau
UK : Saverio Stranges
TURCHIA : Michele Sorice
PORTOGALLO : Pier Francesco Zarcone
STATI UNITI D'AMERICA : John Napoli
VENEZUELA : Giovanni Franchini