domenica 29 aprile 2012
Discarica al Castagnaro: i perché di un no.
di Alessandro Citarella
Lo smaltimento di rifiuti prodotti dalle attività umane deve avere una soluzione che tuteli la salute delle persone, protegga l’ambiente e sia efficiente ed efficace dal punto di vista organizzativo ed economico per il cittadino. Questa è la posizione del Partito del Sud.
Nel prendere una posizione così netta abbiamo riesaminato tutti i dati e le informazioni obiettive provenienti dalla nostra provincia, notando che lo stato delle cose è simile in tutte le province campane nelle regioni del centro-sud. Il primo dato riguarda la mancata o ritardata programmazione delle attività da svolgere per smaltire i rifiuti in modo ordinario. Questa replicata sistematicità di comportamenti ha fatto sì che tutti gli interventi, avendo il crisma dell’urgenza e dell’inevitabilità, abbiano portato alla ricerca di spazi dove sversare rapidamente i rifiuti. Ciò avviene forzando sempre e d’autorità la volontà delle popolazioni, dando mano libera all’assegnazione di appalti con costi esorbitanti e condizioni capestro per la collettività e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Siamo passati in 20-30 anni dall’essere la regione, assieme alle Marche, più salubre e in salute di tutte a quella più insalubre di tutta l’Europa, esclusa Chernobyl, perché abbiamo impiegato tecnologie vetuste, fatte pagare a peso d’oro anche in termini di salute, e senza mai pronunciare le parole bonifica e differenziata: questo si è tradotto in grandi affari per pochi e grande disastro per tutta la collettività .
Il Castagnaro è una località dove è impossibile ed impensabile mettere qualsiasi cosa, questo perché la Provincia di Napoli l’ha dichiarata “area di ricarica naturale della falda freatica”. Viene quindi da chiedersi se chi abbia proposto di farla diventare una discarica non ne fosse a conoscenza oppure lo sapesse anche troppo bene. In ogni caso è arrivata l’ora di dare uno stop definitivo, evitando di creare alibi per chi potrebbe, un domani, trovarsi indagato per diversi reati, ed è arrivata l’ora di finirla con pseudo professori che ci propongono di nuovo tecnologie antieconomiche e molto nocive per le popolazioni.
Per una corretta informazione a Napoli e in provincia abbiamo già:
-Discarica chiusa di Pianura: mai bonificata e in funzione per 40 anni ;
-Discariche attive: Chiaiano e Terzigno;
-Siti di stoccaggio (ex discariche piene): Giugliano ( Masseria del Re , Masseria del Pozzo, Settecainati); Villaricca; Paenzano 1 e 2; Pontericcio ; Pirrucchi; Acerra; Caivano; Marigliano;
-STIR: Giugliano eTufino;
-L’inceneritore di Acerra.
Abbiamo fatto una ricognizione in queste località, tutte identificabili per il terribile puzzo anche a notevole distanza e per lo spettacolo indecoroso e terribile delle discariche che si trovano anche a ridosso dei centri abitati, oppure in mezzo a piantagioni agricole o appoggiate su falde acquifere. Abbiamo fatto domande a chi vi abita vicino con un criterio di casualità, e abbiamo avuto sempre la stessa domanda al posto di una risposta: “Che cosa abbiamo fatto per meritarci questo ?”
Noi chiediamo a chi ha giovato l’alto numero di ammalati di cancro, la distruzione del territorio e le alte tasse pagate? Le risposte si potranno trovare analizzando i fogli profitti e perdite delle industrie della salute e quelle dello smaltimento. E il bello che le sedi di queste industrie sono tutte a ben altra latitudine, oltre il Garigliano. Oltre al danno anche la beffa. Un motivo in più per dire no alla discarica al Castagnaro.
Alessandro Citarella, Segretario Provinciale di Napoli del Partito del Sud
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento