giovedì 3 maggio 2012
Vivisezione animale: è ora di smetterla
Alessandro
Citarella, Segretario Provinciale di Napoli
Non
nascondiamo la difficoltà a scrivere su quest’argomento, poiché abbiamo dovuto
attingere a due diverse tipologie di documenti, quelle di tipo
statistico-economico e statistico-veterinario e quelle di tipo
video-documentale. A parte l’oramai conclamata e dimostrata inutilità e vetustà
della vivisezione, cioè di “esperimenti” su delle povere bestiole coscienti e
dotate d’intelletto e sentimenti, questi “protocolli” sono direttamente
rapportabili a quelli che i nazisti e i giapponesi compievano sugli esseri umani
durante la seconda guerra mondiale .
Come
sempre, il giro d’affari che esiste intorno alle torture inferte a questi poveri
esseri indifesi è enorme, e gli attori sono gli stessi che già conosciamo per le
sofferenze umane: le industrie chimico-farmaceutiche e quelle
medico-farmaceutiche. I denari che girano sono tantissimi: basta pensare che il
danno dichiarato dalla società di Montichiari per 25 cagnolini, a cui erano
anche state tagliate le corde vocali per impedirgli di infastidire i loro
torturatori, è stato di 250 mila Euro — tanti soldi quanti la viltà dei
personaggi che nascondono i loro visi ed i loro nomi e non vogliono
assolutamente pubblicità e trasparenza su quello che fanno.
Il
comportamento di chi dirige e pratica la vivisezione è di solito in opposizione
alla democrazia e alla trasparenza, perché si tenta di gestire affari e
procedure lontano dall’attenzione della gente comune. E’ un comportamento tipico
dei furbi e dei disonesti, che diventa ancora più grave quando sono scienziati e
imprenditori che la praticano.
Vedere
la brutalità dello scempio fatto contro esseri senzienti e sensibili, è una
tragedia anche umana, che tocca nel profondo chi ha avuto il coraggio di
guardare filmati e fotografie. Si deve ringraziare pubblicamente gli autori dei
filmati di contrabbando, fatti in segreto, perché sono un atto di accusa
puntuale e precisa nei confronti di chi non vorrebbe che i cittadini sappiano
cosa succede nel silenzio dei laboratori. Chi si nasconde sa bene che se si
sviluppasse una consapevolezza tale da formare una massa critica, fatta di gente
comune, i loro loschi affari finirebbero.
Il
9 maggio 2012, dopo anni di ritardi e relative sollecitazioni di coraggiosi
cittadini e di libere associazioni e di qualche politico, il più sono donne, il
Parlamento dovrebbe legiferare per mettere fine, anche se parzialmente, a questa
barbarie degna di culture oramai estinte. La scienza è ben altro che questi
comportamenti da film dell’orrore. Da oggi seguiremo l’iter di legge e
avvieremo un’attività di pressione e di divulgazione sulla vivisezione e il
trattamento degli animali al fine di contribuire a rendere più “civile” e
“umana” la ricerca sui medicinali e il rapporto fra esseri umani e altre esseri
senzienti.
Fonte : PdSUDNapoli.org
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