...per il recupero della memoria storica, per la difesa, il riscatto ed il futuro del popolo meridionale, per una vera rappresentatività politica del Sud...

martedì 16 novembre 2010

RELAZIONE di BEPPE DE SANTIS e FRANCO CALDERONE agli “STATI GENERALI DEL SUD” del 13 e 14 novembre 2010-Teatro Biondo, Palermo


Care sorelle e fratelli meridionali, cari amici e amiche,
grazie per essere qui,
a condividere questa umile assemblea popolare,
per il lancio ufficiale,
era ora,
del NEOMERIDIONALISMO,
del NUOVO meridionalismo.
Il meridionalismo federalista unitario.
Un’assemblea libera, senza padroni,
costruita – com’ è ovvio e giusto- con il volontariato,
la passione politica pura, quella VERA.
Assemblea nazionale, autofinanziata, sobria.
La buona politica si fa così.
Senza padroni e senza tangenti.
Mi dispiace, peccato
non abbiamo i soliti 50 pulman prepagati,
pieni di teste di legno.
Peccato,
non abbiamo 5000 manifestoni cubitali,
in tutti gli angoli della città,
infissi per oltre un mese.
Manifesti che annunciano il nulla.
E l’impostura.
A proposito, quanto costano?
Carissimi parassiti-tartufi- della casta?
Finti rivoluzionari neo-sudisti?
Peccato,
non abbiamo neppure, spille, spillette, penne, accendisigaro, che so io, asciugamani e ciondoli.
Peccato,
abbiamo perfino un deficit inquietante di hostess e starlette.
Oddio, ci manca pure il Kit per militonti, pardon, militanti.
In cambio,
abbiamo una rabbia addosso, terribile,
una ira dolorosa,
che non si lenisce. Col tempo.
Abbiamo passione,
infinita esperienza,
tanta intelligenza e cultura,un pò
libertà,tutta
voglia di combattere,
tempra per farlo,
TUTTE LE CARTE IN REGOLA.
ALLORA, I MOVIMENTI NEOMERIDIONALISTI
Partiamo dalle note dolenti.
Perché, finora, hanno fallito,
non ce l’hanno fatta?
Per cinque difetti.

1-Un deficit di CORAGGIO e di AMBIZIONE
Minoritarismo, elitarismo e settarismo, congeniti.
Mancanza assoluta di vocazione maggioritaria,
cioè vocazione popolare genuina.
Vocazione UNITARIA al lumicino.
Incapacità di aggregarsi e UNIRSI.

2-Deficit di SOSTANZA
Di forza teorica, strategica, programmatica,
di contenuti forti, chiari, coerenti.
Molto ideologismo e vacuità programmatica.

3.Deficit di UNITA’ dei gruppi dirigenti, di integrazione minimale e di determinazione, di tenuta.

4.Deficit di ORGANIZZAZIONE.
Improvvisazione, aleatorietà E INTERMITTENZA organizzativa e operativa.

5.Deficit di INTELLIGENZA POLITICA.
Scarso antagonismo e alternatività, per un verso.
Scarsissimo senso pragmatico nelle scelte di operatività politica ed elettorale, nei percorsi di alleanza,
per l’altro verso.
Invece, occorre saper coniugare antagonismo non fittizio ed efficacia politico-elettorale.

Di cosa hanno bisogno i movimenti neomeridionalisti, di quali virtù minime?

-CORAGGIO e AMBIZIONE, cioè costruzione di un movimento popolare di massa, di un soggetto politico popolare;
-CONTENUTI forti e chiari, un programma serio;
-UNITA’ e determinazione dei gruppi dirigenti;
-capacità ORGANIZZATIVA ed operativa, impegno operativo,
non da dopolavoro;
-mix di ANTAGONISMO e di efficacia politico-elettorale.

II-QUESTA E’ L’OCCASIONE PER FARCELA
Negli ultimi cinque anni,
si sono determinati scenari
e alcune condizione per farcela.
Ne segnalo sei.

1-L’impatto della GRANDE CRISI sul Sud,
in termini di esplosione di una nuova QUESTIONE SOCIALE.
2- L’accentuarsi della scissione Nord-Sud, culturale e psicologica,
prima che economica e politica,
resa prorompente dalla violenza razzista leghista e nordista.
3-Una inedita contro-reazione dei meridionali,
contro il razzismo leghista
e le varie forme di nordismo insolente.
Contro gli scippi.
Una reazione diffusa,
in parte carsica,
e, in parte, dichiarata.
Un risentimento, finora passivo,
che sta divenendo UN RISENTIMENTO ATTIVO, di massa.
Che si esprime, anche, con l’exploit di alcune centinaia di gruppi e associazioni meridionaliste,
attivi soprattutto in web.
Nei socialnetwork.
4-Un germinare di tensioni culturali, di progettazioni, di riviste, saggi, libri di carattere neomeridionalista,
dall’impatto sempre più profondo.
Mi riferisco, intanto, a libri di alta classe.
Da quelli profetici di Antonio Ciano,
ai volumi di Gigi di Fiore,
di Giorgio Ruffolo,
di Biagio de Giovanni,
di Gianfranco Viesti,
di Paolo Malanima.
Sotto un altro profilo, altissimo, sia ecclesiale che civile, si colloca il documento della Conferenza Episcopale Italiana “Per un Paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno”.
5-L’emergere di una mappa di soggetti, personalità, esperienze politico-amministrative, movimenti sociali ad alta tensione politica,
di taglio- in qualche modo- neomeridionalistico.
-Callipo con il movimento “ Io resto in Calabria”;
-l’MPS, il Movimento dei Pastori Sardi, e,
vari movimenti autonomi di agricoltori meridionali, ridotti in povertà e umiliati;
-proprio in questo teatro, l’8 giugno scorso, è nato il Movimento “Terra è Vita”;
-la figura di Michele Emiliano, sindaco di Bari;
-una rinascenza di associazioni di Cittadinanza attiva, in Sicilia, in particolare;
-proprio una parte di questi gruppi, insieme alla vivace galassia sicilianista,
hanno promosso la bellissima manifestazione, per l’attuazione dello Statuto speciale, del 30 ottobre 2010,a Palermo;
-l’esperienza politico-amministrativa di Gaeta, del sindaco Antonio Raimondi e di Ciano,
basata su due liste meridionaliste, che, due anni fa, hanno sbaragliato tutti gli altri;
E’ in corso, poi, un vero e proprio fenomeno politico-editoriale,
l’exploit del libro “Terroni” di Pino Aprile.
Ciascuna delle presentazioni del libro,
ormai centinaia, in Italia e all’estero,
diventa un evento politico-culturale.
Prevediamo che il libro venderà un milione di copie.
Il successo clamoroso di questo libro, a nostro avviso,
esprime una nuova domanda identitaria e politica di massa,
da parte dei meridionali.
6-L’altro fenomeno significativo è,
all’interno dello sfaldamento – in corso- del sistema politico e partitico,
la riclassificazione di spezzoni della politica tradizionale
in piccole e medie formazioni neoautonomistiche e meridionaliste,
tipo MPA e “Io Sud”, altri.
Qui vi è un mix di innovazione e trasformismo,
da dipanare.

III-IL NEOMERIDIONALISMO,dunque.
Quali possono essere alcune COORDINATE di fondo
del NEOMERIDIONALISMO federalista unitario ?
I fondamentali del neomeridionalismo.
Una sintesi di questi punti – otto - è nel documentino distribuito
dal titolo bozza del
“NEOMERIDIONALISMO FEDERALISTA UNITARIO”.
Lo do per letto e meditato.

1-AUTONOMIA del Sud,
per prima,l’AUTONOMIA POLITICA.
2-Debellare le MAFIE, la mala-burocrazia e la mala-politica.
3-Il neomeridionalismo è il movimento dello SVILUPPO produttivo sostenibile.
4-Un governo autonomo del Mezzogiorno, saldamente ancorato ad una Costituzione nazionale, autenticamente federalista,
lo STATO FEDERALE DEL MEZZOGIORNO.
Secondo la proposta di Giorgio Ruffolo.
Senza questo fondamento non c’è neomeridionalismo.
Federalista unitario.
5-Un sistema politico integralmente federalista,
basato sul una forma-partito federalista, territoriale e macro-territoriale.
6-Il profilo storico-identitario del neomeridionalismo
è quello che scaturisce dal migliore revisionismo storico in corso,
da Ciano
al raffinato, rigoroso Gigi Di Fiore,
a Pino Aprile.
Senza questo fondamento non c’è neomeridionalismo.
7-Una nuova classe politica meridionale, una nuova generazione politica meridionalista.
8-La costruzione, e oggi è il tempo giusto, la liberazione di un grande NETWORK NEOMERIDIONALISTA.

E questo è, anche, il senso di questa assemblea.
Per l’approfondimento
debbo rinviare alla DOCUMENTAZIONE in cartellina e distribuita
ai nostri siti web, ai blog, a youtube e alla rete in generale.
In particolare al pacchetto di schede ,
in forma di comunicati
e videomessaggi
pubblicati, a seguito della assemblea congressuale neomeridionalista,
svoltasi, 45 giorni fa, il 25 settembre, a Napoli.

IV-QUALI SONO I NOSTRI AVVERSARI, COMPETITORI, QUALCHE NEMICO, E IMPOSTORI DA BATTERE, i fardelli da liquidare?

1-Il razzismo della Lega Nord.
2-Il Nordismo, in tutte le salse.
3-La MINORITA’ MERIDIONALE psicologica e culturale, identitaria, politica, economica.
La dipendenza economica del Sud.
Minorità e minoritarismo.
4-Le mafie, la mala-burocrazia, la mala-politica.
5-La politica malintesa come casta, cricche, affarismo, ricatto, dossieraggio malavitoso,
per un rinnovamento sostanziale delle classi dirigenti meridionali e nazionali,
anche attraverso un radicale rinnovamento generazionale.
6-I falsi meridionalisti, i presunti neosudisti, I PARTITI GIALLI dei nordisti razzisti, i FALSI PARTITI DEL SUD, gli impostori.

V-“ CHE FARE”?
-Rinvio agli 8 punti del “Manifesto del neomeridionalismo federalista unitario”,
evocati poc’anzi.

VI-IL PRESUPPOSTO DI TUTTO STA NELLA RIVOLUZIONE DELL’AUTONOMIA POLITICA DEL SUD
-Liberare un poderoso MOVIMENTO NEOMERIDIONALISTA,
popolare,
democratico,
organizzato,
di massa,
di lotta, di progetto e di governo.
FEDERALISTA NELLA SUA IDENTITA’
E NELLA SUA FORMA ORGANIZZATA.
Un grande soggetto politico per la vera Unità del Paese.
Presente e operante in tutto il Paese.
Dalle Alpi a Lampedusa.
Un vero, grande PARTITO DEL SUD PER L’UNITA’ D’ITALIA.
VII-QUALI PERCORSI POLITICO-ELETTORALI CONCRETI
E QUALI ALLEANZE ?

PRIMO:
con tutte le forze antagoniste e alternative allo stato delle cose presenti.
SECONDO:
con le forze autonomiste, regionaliste e federaliste, associazioni
e movimenti di cittadinanza attiva,
MOVIMENTI E LISTE CIVICHE,
penso alle recenti esperienze nel Lazio,
coerenti con i nostri valori, il nostro programma, la nostra ragione sociale,
DIFENDERE LA NOSTRA TERRA, senza guardare in faccia a nessuno.
TERZO:
a livello comunale, territoriale e regionale liste prevalentemente autonome,
in grado di conquistare i quorum necessari.
E la prima grande prova la faremo in Sicilia,
nelle prossime elezioni regionali.
QUARTO:
a livello nazionale,
nelle prossime o imminenti elezioni politiche anticipate, vedremo,
partiremo dall’alleanza con le forze antagoniste
e anticasta,
vedremo che poli e contropoli credibili si delineeranno.
Con quali meccanismi elettorali si andrà al confronto.
La situazione è oggi troppo fluida e aperta,
per decidere stupidamente apriori.
Faremo scelte oculate,
per coniugare antagonismo ed efficacia politico-elettorale.
Non faremo solo poetica – e patetica - testimonianza.
Per sfiancare, demolire e sconfiggere tutti i nemici del Sud,
esterni e interni,
a partire dal leghismo razzista.

VIII-PRIORITA’ E SCADENZE

1-Subito un ciclo di assemblee costituenti in ciascuna delle 20 Regioni d’Italia.
Sulla base dei risultati dei lavori di questa assemblea.
Nelle prossime 4 settimane.
2-Una manifestazione neomeridionalista nazionale,
a Roma sotto Natale.
3-La promozione di una LUNGA MARCIA,
PACIFICA, CREATIVA, COMBATTIVA,
in stile gandhiano.
Anche a piedi.
Con le tende.
Di festa e di lotta.
Anche con il movimento della TARANTA POWER, tra l’altro.
Della durata necessaria.
Qualche mese.
Una grande marcia del riscatto del Sud e dei meridionali,
che parte da Capo Passero, in Sicilia
E si concluderà sulle Alpi.
Che sono anche nostre.
Se non altro per i nostri morti nelle guerre mondiali.
Porteremo in tutta Italia
Il DECALOGO DELLA BUONA POLITICA.
E del neomeridionalismo federalista unitario.
Viva il Sud
Viva il Meridione
Viva il Partito del Sud

Pubblicato da : NON MI ARRENDO a 11/16/2010 02:16:00 PM 0 commenti

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