Continuano a morire i figli del Sud.
Di nuovo, in Afghanistan.
Sebastiano Ville ,27 anni, di Francofonte ( Sicilia).
Marco Pedone, 23 anni,di Patù ( Puglia).
Francesco Vannozzi, 26 anni,di Vicopisano ( Pisa).
Stamattina,11 ottobre, di nuovo,4 bare scendono a Ciampino. Sotto la pioggia. Nel silenzio attonito. Freddo.
17 settembre 2010.
Alessandro Romani, 36 anni, di Roma.
28 luglio 2010
Mauro Gigli, 41 anni, di Sassari.
Pierdavide De Cillis, 33 anni, di Bisceglie ( Bari).
23 giugno 2010
Francesco Saverio Positano, 29 anni, di Foggia.
17 maggio 2010
Massimiliano Ramadù, 33 anni, di Velletri ( Roma).
Luigi Pascazio, 25 anni, di Bitetto ( Bari).
17 settembre 2009
Antonio Fortunato, 35 anni, di Lagonegro ( Basilicata).
Roberto Valente, 37 anni, di Napoli.
Davide Ricciuto, 26 anni, di Tiggiano ( Lecce).
Giandomenico Pistonami, 26 anni, di Orvieto.
Massimiliano Randino, 32 anni, di Pagani ( Salerno).
Matteo Mureddu, 26 anni, di Solarussa ( Oristano).
14 luglio 2009
Alessandro Di Lisio, 25 anni, di Campobasso.
15 gennaio 2009
Arnaldo Forcucci, 41 anni, di Popoli ( Pescara).
21 settembre 2008
Alessandro Caroppo, 23 anni, di San Pietro Vernotico ( Caserta).
13 febbraio 2008
Giovanni Pezzullo, 44 anni, di Cerinola ( Caserta).
24 novembre 2007
Daniele Paladini, 35 anni, di Lecce.
4 ottobre 2007
Lorenzo D’Auria, 33 anni, originario della Campania e residente in Emilia Romagna.
26 settembre 2006
Giorgio Langella, 31 anni, di Imperia .
Vincenzo Cardella, di San Prisco ( Caserta).
20 settembre 2006
Giuseppe Orlando, 28 anni, di Palermo.
2 luglio 2006
Carlo Liguori, 41 anni, di Gragnano ( Napoli).
5 maggio 2006
Manuel Fiorito, 27 anni, di Verona.
Luca Polsinelli, 29 anni, di Sora ( Frosinone).
11 ottobre 2005
Michele Sanfilippo, 34 anni, di Trabia ( Palermo).
3 febbraio 2005
Bruno Vianini, 42 anni, di Roma.
3 ottobre 2004
Giovanni Bruno, 23 anni, di Crispiano ( Taranto).
Sono quasi tutti meridionali i figli- i nostri figli- che muoiono, uccisi,nel mondo.
Dentro le bare, rari sono i cognomi non meridionali.
Non ci sono i figli – uccisi- con i soliti cognomi nordisti ( e romani): Berlusconi, Bossi, Tremonti,Brunetta, Gelmini, Sacconi,Gelmini,Calderoni,Brambilla, Maroni,Casini, Fini,D’Alema,Bersani,Veltroni,Marcegaglia,Ricolfi,Panebianco,Tabellini e via.
I figli, i nostri figli, scampano alla morte in casa ( mafia, camorra,’ndrangheta), per riceverla altrove, in lande lontane.
Scriveva Roberto Saviano,dopo la strage del 17 settembre 2009 : “Dei ventuno soldati italiani finora caduti in Afghanistan la maggior parte sono meridionali. Meridionali arruolati nelle loro regioni d’origine, o trasferiti altrove o persino figli di meridionali emigrati. A chi in questi anni dal Nord Italia blaterava sul sud come di un’appendice necrotizzata di cui liberarsi, oggi, nel silenzio che cade sulle città d’origine di questi uomini dilaniati dai Taliban, troverà quella risposta pesantissima che nessuna invocazione del valore nazionale è stato in grado di dargli. Oggi siamo dinanzi all’ennesimo tributo di sangue che le regioni meridionali, le regioni più povere d’Italia, versano all’intero paese. Indipendentemente da dove abitano, indipendentemente da come la pensiamo sulle missioni e sulla guerra, nel momento della tragedia non possiamo non considerare l’origine di questi soldati, la loro storia, porci la domanda PERCHE’ A MORIRE SONO SEMPRE O QUASI SEMPRE SOLDATI DEL SUD … Partiti dalla mia terra ,sbarcati, sventrati sulla strada dell’aeroporto di Kabul”.
Sepolcri imbiancati! Non osate parlare di Patria, di amor di Patria.
I MERIDIONALI L’HANNO SEMPRE SERVITA LA PATRIA E CONTINUANO A FARLO.
Cercate di servirla, anche voi, un po’, una volta tanto, questa Patria, così deturpata e avvilita da lor signori nordisti, leghisti, divisionisti, razzisti, ladri di identità e di ricchezza..
A voi nordisti il potere, la ricchezza, il lavoro pregiato,l’arroganza,il disprezzo razzista nei nostri confronti.
Leggete , leggete il grande libro “Terroni” del severo e straordinario Pino Aprile.
A noi, ai nostri figli, la dipendenza,la disoccupazione, il non lavoro precario, l’emarginazione,l’umiliazione. La morte.
Non c’è nessuna lamentela da fare. Da parte nostra. Nessun accattonaggio da reiterare.
C’è solo da lottare -e soffrire- per la nostra libertà, la nostra autonomia,il nostro sviluppo.
Il Sud si riprenda la parola, rinasca, risorga. Costruisca la propria autonomia politica ,e, ancor prima , autonomia psicologica, culturale, progettuale, di lotta.
Non chiediamo niente. Solo di GOVERNARCI DA NOI STESSI.
E allora, fratelli e sorelle meridionali, dovunque voi siate, nel sud, nel nord, nel mondo intero,lavoriamo per costruire il GRANDE PARTITO DEL SUD, popolare e di massa, democratico, organizzato.
IL PARTITO DEI NOSTRI FIGLI. PERCHE’ NON CI VENGANO PIU’ STRAPPATI . IL PARTITO DEI FIGLI , OGGI, MANDATI A MORIRE A KABUL.
Beppe De Santis, Segretario nazionale del Partito del Sud.
Palermo, 13 ottobre 2010.
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