E a tal proposito verrebbe da chiedersi : ma se sindaci o qualsivoglia figura istituzionale e/o politica vengono, a mò d’attacco strumentale con l’obiettivo di screditare in assenza d’argomentazioni serie, tacciate d’appartenere ad una borghesia vomerese e/o posillipina (visto che è Napoli il luogo del contendere) ….i Lettieri, o ad esempio i Di Monda, a cosa appartenevano? Erano anche loro borghesi o appartenevano e provenivano dalle suore di Maria?
sabato 4 gennaio 2014
Sei borghese se non appartieni alla mia parrocchia, se no….non mi ricordo!
Brutta bestia l’invidia! Se poi il nemico (perché tale lo si
ritiene, altro che avversario…) dice cose che s’avvicinano alle idee del mondo
meridionalista, allora apriti cielo! E come si permette? Oltre che ad essere su
un carro che non è il mio ora annuncia idee e soluzioni che dovrebbero
inorgoglirmi se solo facesse parte della mia parrocchia? E ora che faccio? Che
dico? C’è il rischio di restare spiazzati…. leggo commenti interlocutori, d’attesa,
di condivisione parziale…. può essere pericoloso….. Qualcuno sospetta “chi sa
cosa ci sarà dietro… ma è credibile?” Già, ma non basta…. meglio andar giù duro
e costruire, con un tempismo che va riconosciuto, un teorema su provenienze e
appartenenze che ristabilisca le distanze! Meglio premunirsi… il terreno è il
mio e non si desiderano intrusioni… Questa insomma è la pochezza che rivela le
posizioni strumentali dei duri e puri dell’universo meridionalista, più vicino
a un piccolo mondo antico che ad un’auspicabile onestà intellettuale.
Innanzitutto andrebbe una volta e per sempre chiarito l’improprio uso ed abuso
del termine “meridionalista”. Basta parlare di Sud, risvegliare la memoria
storica, adagiarsi in nostalgie e propugnare fantomatiche restaurazioni
monarchiche, strumentalizzare case regnanti attualmente in stand by, rifarsi a
posizioni ultracattoliche e addirittura vandeane, favoleggiare su indipendenze
(ma solo e rigorosamente da dietro un pc o a propugnarle in convegni che vanno
dai 10 ai 20 partecipanti) per fregiarsi impropriamente della casacca e l’appellativo
di meridionalista! E no! Il meridionalismo è un’idea legalitaria di difesa
delle ragioni e del riscatto del Sud nata in un’Italia unita male e che
partendo da grandi personaggi come Gramsci si riaffaccia nel dopoguerra in un’Italia
repubblicana con altre figure come Dorso. S’addormenta dagli anni del boom
economico fino a circa una ventina d’anni fa e riprende vigore da qualche anno
fino ai nostri giorni. Piaccia o meno parla e richiede dignità perché il Sud
sia a pari condizioni e titoli delle altre zone e territori della penisola
italica. Tutto quello sopra citato c’entra come il cosiddetto “fico secco” con
ciò, ovvero con il meridionalismo. E’altra roba…. è un’altra parrocchia.
E a tal proposito verrebbe da chiedersi : ma se sindaci o qualsivoglia figura istituzionale e/o politica vengono, a mò d’attacco strumentale con l’obiettivo di screditare in assenza d’argomentazioni serie, tacciate d’appartenere ad una borghesia vomerese e/o posillipina (visto che è Napoli il luogo del contendere) ….i Lettieri, o ad esempio i Di Monda, a cosa appartenevano? Erano anche loro borghesi o appartenevano e provenivano dalle suore di Maria?
Andrea Balìa
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento