«Avrei potuto dichiarare il dissesto ma non l’ho fatto, perché abbiamo senso della continuità istituzionale e rispetto per i cittadini. Oggi possiamo dire che, alla fine del 2014, il bilancio del Comune di Napoli sarà addirittura in attivo».
«Con le precedenti giunte il Comune di Napoli pagava a quattro anni di distanza i propri creditori – afferma de Magistris – oggi con un anno e mezzo di ritardo. Alla fine di quest’anno pagheremo secondo le direttive europee a 60-90 giorni».
E ANCORA: «Il governo spreme i Comuni come bancomat, poi il cittadino se la prende col sindaco. Napoli città autonoma: non daremo più i nostri soldi a Roma».
«Il governo ci dice che dobbiamo mettere tasse come Imu e Tares, poi si prende le maggiori percentuali lasciando ai Comuni le briciole. Il cittadino, però, con chi se la prende? Col sindaco, visto come un esattore. Noi siamo schiacciati da uno Stato centralista e burocratico, che ha prodotto il debito pubblico di cui paghiamo tuttora le conseguenze. Il Sud non deve più essere terra di conquista per affaristi del Nord e criminali locali». I soldi delle tasse, nel progetto pensato dalla giunta comunale, restano a Napoli, «non andranno più a Roma. Le imposte ce le teniamo qua, dando impulso all’autonomia delle aree locali a partire dai sindaci delle città metropolitane».
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