sabato 2 febbraio 2013
Il Partito del Sud esce da Unione Mediterranea
Il
Partito del Sud è stato il primo tra i fondatori del progetto Unione
Mediterranea. Ha aderito con entusiasmo e convinta partecipazione, e
non
poteva essere diversamente dato che il Partito del Sud è stato determinante
protagonista sin da fine giugno 2012 delle fasi che hanno preceduto la nascita
di UM , l’appello di Monte Santa’Angelo (14 luglio) e l’evento di Bari (8
settembre), per sostenere e realizzare le quali ha dovuto affrontare e superare
le critiche e sospetti esterni che ci prestassimo ad una operazione “etero
diretta”
Siamo
partiti con l'idea di unire le forze e di costruire un'aggregazione, senza
sciogliere i partiti preesistenti, con l'obiettivo di avere una voce
meridionalista in Parlamento fin dalle elezioni 2013. Se ora qualcosa è
cambiato e senza consultarci si vuole creare l'ennesimo movimento
meridionalista, noi non possiamo far altro che prendere atto del cambiamento e
uscire da Unione Mediterranea.
I
nostri dirigenti hanno profuso impegno e lavoro sin dall’inizio alla costruzione
organizzativa, ma quasi da subito il nostro partito è stato fatto oggetto di
critiche, attacchi, insinuazioni e ridicole accuse proprio dall’interno.
Poi
è giunti al momento preelettorale dove il Partito del Sud, in assenza d’altre
voci che attestassero la presenza meridionalista nella competizione elettorale
s’è impegnato in un faticoso lavoro per presentare il suo simbolo e le sue liste
in Lazio, Campania, Calabria e Sicilia. A lavoro ultimato per valutazioni
diversificate, strategie, confronti e futuri scenari ha deciso di concentrare i
suoi sforzi unicamente nella presentazione della lista Senato nel Lazio
capeggiata dal suo storico fondatore Antonio Ciano, e nella presenza di alcuni
suoi candidati di prestigio nelle liste al Nord di “Rivoluzione Civile”. E qui è
ripartito il concerto di critiche e attacchi fino agli ultimi molto veementi di
giorni fa.
Unione
Mediterranea non ci sembra più che possa essere quella casa comune la cui
costituzione avevamo promosso con entusiasmo e impegno e nella quale avevamo,
fino all'assemblea del 24 Novembre a Napoli, riposto molte speranze.
Rimarchiamo inoltre il fatto che si è ostinatamente deciso di anteporre i
problemi organizzativi a quelli politici. Speravamo che ci si unisse nell'attacco alla
Lega Nord e ai suoi ascari meridionali, notiamo con dolore che una parte di
UM è unita solo all'attacco contro di noi e nessun altro. Il vero nemico
politico non è il Partito del Sud, i molto alacri, numerosi franchi tiratori
hanno commesso un grave errore di mira.
Persistendo
il pervicace atteggiamento di alcuni e stante la incapacità di moderare di chi
invece dovrebbe farlo, la dirigenza del nostro partito pressata anche da
molti suoi iscritti, con in capo il suo Presidente Onorario Antonio Ciano, ha
deciso il 29 gennaio 2013 di rassegnare le definitive ed irrevocabili dimissioni
da Unione Mediterranea dei suoi otto rappresentanti nel Comitato Provvisorio,
non ritenendo che esistano più le serene condizioni per proseguire la
collaborazione.
Auguriamo
le migliori fortune a Unione Mediterranea, non escludendo possibili ed eventuali
future convergenze su battaglie e/o obiettivi che dovessero trovarci sinergici.
(Rosanna
Gadaleta, Antonio Ciano, Andrea Balìa, Natale Cuccurese, Giovanni Cutolo,
Emiddio De Franciscis di Casanova, Enzo Riccio, Giuseppe
Spadafora)
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