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sabato 14 settembre 2013

Lo cunto sbagliato di Gigi Di Fiore



di Gigi Di Fiore

 Lo cunto sbagliato

Quale strano scherzo trasforma un territorio in inferno? Quali menti masochistiche stravolgono terreni, aria, vita? Visitare l'area più violentata della terra dei fuochi è una scommessa con la tolleranza degli occhi e del cuore: Taverna del Re, Resit, Masseria del Pozzo, Cava Giugliano. Sembrano nomi usciti fuori da una delle novelle di Giambattista Basile. Invece sono toponimi da paesaggio lunare.

Raccontai Taverna del Re e il suo cumulo montagnoso e putrido di ecoballe tanti anni fa. Poi sono stato per Il Mattino alle proteste contro le cave, ai sit in frequentati sempre da troppa poca gente. Caivano, Giugliano, Parete, Villa Literno, Acerra. Le storie della degenerazione sono state sin troppo raccontate per ripeterle: i rifuiti tossici in arrivo dal nord, la scelta di insediare da queste parti discariche, luoghi di stoccaggio di ecoballe, aree di compostaggio rifiuti.

Era la patria della mela annurca, è diventata il rifugio privilegiato del consumo avariato che non si sa dove portare. Era la patria delle fiabe di un illustre nativo giuglianese, Gianbattista Basile. E' diventata la città-territorio dove sempre più è vietato sognare. Basile è sepolto nella chiesa di Santa Sofia a Giugliano, chissà cosa scriverebbe oggi. Di certo, non fiabe.

E chissà se Scipione l'Africano avrebbe il coraggio di scegliere questo territorio come suo luogo di ozi. Liternum, vicino al lago Patria, è ricco di reperti archeologici da scoprire. Pochi lo sanno, tanti lo hanno tenuto nascosto per trafugarvi oggetti antichi.

Chissà come venne in mente a Massimo Troisi di girare le scene della disperazione di Lello Arena in "Scusate il ritardo", nella stazione di Giugliano-Qualiano. Allora, i Casalesi erano ancora roba per pochi giornalisti, le discariche e le ecoballe sembravano parole di fantasia.

L'Istituto superiore della sanità dice che la bonifica nell'area che parte da Tre Ponti di Parete e arriva alla Resit è difficile da realizzare. Ma lì si muore di cancro a 40 anni, i bambini nascono con malformazioni e tanti sostengono che è difficile stabilire il rapporto di causa ed effetto tra l'aumento dei tumori e la presenza di diossina e sostanze inquinanti interrate da anni.

Parlano gli alberi neri e rinsecchiti, le mele morte, i cavolfiori di colore innaturale. La camorra, le speculazioni di imprenditori, molti del nord, senza scrupolo, l'assenza di amministratori locali con la vista lunga. Qui si sversa di tutto e da tanti posti. Poi, ci si mette la gente, quella senza volto e nome indefinito. la gente che scarica amianto, carcasse di frigoriferi, vestiti, liquame per le strade. Terra dei fuochi, perchè chi non ne può più di vedere crescere quelle montagne di merda in putrefazione vi dà fuoco,

Forse ci si è incartati, forse sarebbe necessaria un'evacuazione di massa e una bonifica costosissima. Giugliano, altra italia, città terza per popolazione in Campania. Qui è difficile riuscire ancora a pensare a "lo trattenemiento de peccerille". L'arte si è fatta cronaca, la prosa si è inquinata di brutture, male, puzza. Basile non aveva sbagliato il suo cunto. Ma non aveva immaginato che, cinque secoli dopo, la sua terra si sarebbe ridotta in un inferno. Con la mano degli uomini.

Fonte: Il Mattino

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