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sabato 17 marzo 2012

Oggi 17 Marzo si festeggia l’Unità d’Italia, ma…. “io nun me scordo”, Eduardo…



Il nostro Segretario Organizzativo Nazionale Enzo Riccio ha postato un suo ottimo pezzo sull’argomento del giorno che si può leggere sul blog romano del partito partitodelsud-roma.blogspot.com e/o sul blog nazionale partitodelsud.blogspot.com. Io invece pensando ad oggi ed alla festa a cui tutti gli italiani dovrebbero partecipare ho il sopraggiungere in mente di due cose :

1) anni fa (ovvero nel 2007) il grande Nicola Zitara mi autorizzò a poter curare e far pubblicare sul suo sito eleaml.org, gestito dall’amico Mino Errico, una rubrica di miei articoli che volli intitolare “io nun me scordo”. La rubrica è ancora in essere e ogni tanto invio un pezzo che il buon Errico puntualmente pubblica. La titolazione della rubrica riprendeva il nome d’un gruppo di studio e analisi politica di 4 meridionalisti di cui facevo parte circa 20 anni fa. Di quei cinque uno (forse il più preparato) dopo aver dato vita ad un movimento ora è fuori scena, sempre schivo e non attivo, un altro ha mollato, uno s’è dato all’editoria quasi autofinanziata con simpatie malcelate per un movimento con un’aria destrorsa che lo affligge al di là delle dichiarazioni, ed il sottoscritto che infine è approdato al Partito del Sud e ricopre il ruolo di co/Presidente Nazionale. Perché mi viene in mente “io nun me scordo” ? Perché i festeggiamenti a cui dovremmo partecipare oggi sortiscono in me l’effetto contrario; ovvero mi spingono a non dimenticare le nefandezze, i soprusi, i massacri, gli espropri che ha subito il nostro Sud ed i suoi abitanti. Si può far festa dimenticando tutto, facendo finta che niente successe e che a tutt’oggi nei fatti condizioni egualitarie e di pari rispetto e dignità non sono state ancora create dopo un secolo e mezzo? Il tutto occultando, sottacendo le vicende storiche? Credo di no e quindi più che festeggiare “ nun me scordo”!
2) mi viene in mente il grande Eduardo. Si, proprio lui, Eduardo De Filippo, attore, regista, drammaturgo napoletano dalle parole e dalle frasi scolpite come pietre. E allora se i fatti stanno come ho sopra detto, se come disse Zitara : “un dualismo nazionale di tale portata è possibile soltanto se la retorica è disseminata in ogni ganglio della società civile. La nefasta opera dei maestri elementari, già sperimentata con Garibaldi, Cavour,Vittorio Emanuele, Mussolini…”. Allora, pur essendo noi del PdSUD identitari ma progressisti e unitari, ci viene in mente il grande Eduardo che diceva ai suoi attori, dopo aver spiegato la loro parte: “Chillo è ‘o commò!… Agite!”.


Andrea Balìa

co/Presidente Nazionale del Partito del Sud

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