martedì 18 febbraio 2014
L'ultimo pezzo di Andrea Balìa sulla rubrica "Riflessioni Meridionaliste" di Webnapoli24....
Lunedì 27 Gennaio u.s. è stata la Giornata della Memoria; ovvero il giorno dedicato al ricordo delle vittime, principalmente ebraiche, dell’eccidio nazifascista. A parte qualche sparuto commento e la partecipazione d’unico gruppo alla commemorazione tenutasi a Napoli assieme alle istituzioni locali in onore d’un bimbo napoletano deportato e ucciso dalle sevizie del dott. Mengele ad Auschwitz, è una vergogna che nessun pseudo meridionalista abbia sentito il sussulto di spendere una parola sulla giornata della memoria…un sussulto di pietà e vergogna…Che il Sud ad oggi non abbia una sua giornata dedicata ai suoi caduti non giustifica che non si debbano onorare le vittime d’un eccidio per certi versi simile a ciò che abbiamo subito noi…Su ciò bisognerà battersi perché i meridionali massacrati nelle vicende occultate, o diffuse con manipolazione, sulla verità degli eventi riguardanti il processo unitario, abbiano un giorno a loro dedicato. E bisognerà far sì che ciò sia riconosciuto da tutti, affinchè una nazione possa ritenersi tale; diversamente, come più volte s’è scritto mai sarà ritenuta e sentita come patria se continuerà a non voler fare i conti con la propria storia. Tutto questo non è ancora avvenuto, e il capo cosparso di cenere devono averlo le istituzioni e anche quelli che si battono per il riscatto del Sud. Il bimbo, tale Sergio De Simone, commemorato a Napoli, era però anche lui napoletano, anche lui piccolo figlio del Sud vittima dell’odio e della barbarie nazifascista. E allora cosa fanno i pseudo meridionalisti? Mettono il silenziatore…e varie sono le ragioni…dal fatto che il Sud non ha ancora la sua giornata della memoria, al fatto che “però Israele oggi sbaglia con la Palestina”, al fatto che una più o meno occultata ed insipiente presenza reazionaria ben alberga purtroppo in movimenti e associazioni che, impropriamente, s’appellano come meridionaliste, ma nei fatti sono solamente nostalgiche, reazionarie, destrorse. Questa altresì è pochezza umana e totale assenza d’onestà intellettuale. Utile ricordare, tra l’altro, l’olocausto del popolo ebraico anche per richiamare la nostra infima classe politica all’assurdità evidente che quel re che firmò le leggi razziali in Italia nel 1938, e che permise pertanto la deportazione verso il genocidio degli ebrei italiani, è quel Vittorio Emanuele III che ancora oggi ha vergognosamente intitolate in Italia vie, piazze, monumenti, e che con la sua orribile dinastia tanti lutti procurò al Sud. Meditate gente…meditate…
Andrea Balìa
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