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domenica 4 maggio 2014

Coppa Italia di calcio vinta meritatamente dal Napoli, in uno scenario vergognoso, tra episodi di grande gravità, con commenti di parte che, al solito, tendono a colpevolizzare solo i napoletani…



di  Andrea Balìa

Il Napoli calcio ha conquistato ieri sera a Roma la Coppa Italia in un incontro di grande qualità contro la Fiorentina. Serata macchiata da episodi di enorme gravità avvenuti fuori dello stadio prima della partita, dove tre tifosi napoletani sono stati colpiti da colpi di pistola d’un ultrà romano. Uno di loro, un ragazzo trentenne, è ancora in condizioni di pericolo per la sua vita e/o per le eventuali conseguenze. All’interno dello stadio s’è creato un clima di tensione che ha portato allo spostamento dell’orario d’inizio della gara di 45 minuti. Tutta la tifoseria azzurra aveva deciso di ammainare le proprie bandiere in attesa degli sviluppi. Una strana gestione dello svilupparsi degli eventi è stata messa in atto : nessun comunicato nello stadio che chiarisse un po’ l’accaduto o tendesse a tranquillizzare, strana attenzione data a un discutibile capo tifoso napoletano, e il tutto condito da discutibili commenti televisivi dove i tifosi napoletani sembravano passare da vittime a responsabili. Dalla curva viola i soliti beceri e razzisti cori anti Napoli inneggianti al Vesuvio, ma passati sotto traccia come un’abitudine cui rassegnarsi. Il Napoli calcisticamente ha poi vinto, ma l’unica preoccupazione dei commentatori televisivi è stata il sottolineare il presunto gran gioco della Fiorentina, che però guarda caso ha perso col risultato di 3 a 1! Nessuno ha detto che da giorni girava voce d’un eventuale attacco di ultrà della Roma contro i tifosi napoletani, cosa puntualmente accaduta e su cui in tanti oggi sembrano cadere dal pero….Che poi l’immagine del truculento capo tifoso del Napoli sia negativa e preoccupante nessuno lo nega ( ma non tanto e non più di tanti tifosi d’altre squadre intravisti in video di altri incontri). Che l’invasione di campo finale sia sbagliata è altrettanto vero, ma è un modo di festeggiare errato ma vecchio quanto il mondo. Insomma : col capo tifoso ci hanno voluto parlare loro e da qua a far passare la tifoseria napoletana come frutto e preda della camorra, e il pistolero tifoso romano come un banale delinquente e i cori razzisti come cose ormai scontate, ce ne passa e non ci sembra un metodo equo e sereno d’affrontare i problemi che affliggono il calcio italiano. Quando dallo stadio milanese di San Siro volavano i motorini erano banali delinquenti, mentre tutta la tifoseria napoletana è assimilabile a quel capo tifoso e gli invasori di campo in cerca d’una scomposta euforia orde di barbari. Così andremo non tanto lontano e la nostra battaglia di meridionalisti risulta ancor più urgente e necessaria.

Andrea Balìa

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