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mercoledì 7 agosto 2013

SOFIA LOREN, SILVIO BERLUSCONI E IL RISORGIMENTO


grande pezzo del nostro Presidente Onorario Antonio Ciano :



di Antonio Ciano

E' il 1982 quando Sofia Loren viene arrestata e rinchiusa nel carcere femminile di Caserta, per evasione fiscale. L’arresto avviene appena atterra all’aeroporto di Roma.
La vicenda però risale a diversi anni prima: nel 1973 le era stata accertata un'evasione fiscale su un imponibile di 112 milioni, e quattro anni dopo Loren veniva condannata ad un mese di reclusione.
L’attrice nel frattempo si era però trasferita in Svizzera con la famiglia, e poi in America.
Alla fine Loren decide di tornare in Italia e scontare la pena che l’attendeva.
Sofia Loren, allora bellissima e famosa in tutto il mondo, migliore attrice italiana, napoletana, scontò la pena.
Non chiamò il popolo a sostenere le ingiustizie dei tribunali italiani. Sarebbe accorso sotto il carcere in massa.

Oggi, un delinquente milanese, evasore fiscale per milioni di euro, piagnucola.
Ma come, il capo dell'opposizione, ossia il capo degli evasori fiscali in galera????

In America gli avrebbero comminato mille anni di carcere, proprio perchè politico.
I politici devono dare l'esempio.
In America non hanno pietà per gli evasori.

Un politico si sarebbe dimesso al solo comparire sulla stampa e sarebbe andato nei tribunali a difendersi, o se senatore di sarebbe dimesso.

In Italia, in questi giorni si sta riscrivendo la storia del Risorgimento piemontese.
Dopo 152 anni, un Tribunale italiano, la Seconda Sezione Penale della Cassazione, Presidente Antonio Esposito, campano di Sarno, ha condannato per la prima volta, un Liberal massone, Silvio Berlusoni, per evasione fiscale.
In America, avrebbe avuto un effetto dirompente verso i cittadini onesti che pagano le tasse e lo avrebbero espulso dalla società civile per sempre.

In questi giorni è accaduto un altro evento eccezionale.
A Longobardi, un paese in provincia di Cosenza, su indicazione di Franco Gaudio, consigliere comunale del Partito del Sud, la Giunta comunale e l'intero consiglio hanno votato all'unanimità di intitolare una piazza ai patrioti calabresi chiamati Briganti dai piemontesi invasori e criminali di guerra e di intitolare una strada ad Angela Romano, ragazza di otto anni e due mesi, fucilata dai bersaglieri del Generale Quintini il 3 di gennaio del 1862.

Noi siamo per la legalità e per la verità storica.

Nel 1860 e dintorni, i tribunali piemontesi e savoiardi, i bersaglieri e l'esercito italiano, hanno massacrato il Sud mietendo oltre un milione di morti e facendo emigrare in 83 anni di regno , circa 25 milioni di italiani.

Questa Repubblica, se vuole lunga vita, deve cancellare tutte le leggi approvate nel periodo monarchico savoiardo. Cancellare tutte le strade e piazze dei nostri massacratori e rimborsare i danni di guerra ai paesi eccidiati durante la monarchia sabauda.

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