Invece va diffondendosi il desiderio d’un pensiero, o meglio atteggiamento, saccente, escludente ogni carica e ruolo, totalizzante e che mira ad una rappresentatività che copra e riempia tutti i parametri percentuali. E sui pensieri unici questo paese crediamo abbia già dato, si sia fatto già il suo bel calvario. Il Golgota è ancora là, ben visibile! Il Sud ha quasi terminato la saliva utile a leccarsi le ferite, e le parole spese da nuovi santoni nelle piazze non garantiscono a che le sue ragioni siano prioritarie nell’agenda di chi le ha spese, contraddicendole con attestati di stima strumentalmente proclamati in altre piazze e altri luoghi a beneficio di quelli precedentemente additati come carnefici.
Questi fatti stanno là scolpiti a dimostrare l’inaffidabilità e un credito già bruciato cui meridionali attenti non dovrebbero dar credito con facilità. L’innamoramento altresì è fenomeno italico d’atavica abitudine, predisposizione all’individuazione d’un salvatore della patria sempre nuovo e atteso. Leader o presunti tali del movimentismo meridionalista o pseudo tale continuano invece a voler cercare fama e gloria di fianco o addirittura al desco del nuovo messia. In questo scenario va riconosciuto il gesto puramente e semplicemente “rivoluzionario” d’un “buonasera” o d’un bacio e un abbraccio agli ultimi d’un uomo figlio del Sud del mondo. Semplice, diretto, non escludente e, pur se detentore d’una verità millenaria, poco propenso a giudizi massificanti.
Nessun commento:
Posta un commento