Cataldo Godano sul palco che presenta e motiva la presenza del Partito del Sud
Di Pietro e Ferrero
Cronaca di un comizio, … Cataldo.
di Bruno Pappalardo
Napoli, 16.04.2011, h 10,25
Ero giunto nella piazza, come mia “buona “(?) abitudine , in forte anticipo. Pensavo che sarei stato furbo se avessi trovato un posticino alla mia utilitaria. Il largo della piazza del Gesù Nuovo era praticamente vuoto. La Guglia dell’Immacolata era avvolta ( chiusa in da un alto andito velato da teli azzurrognolo chiaro ) come giusto era scegliere, proprio da quel colore. Strano che la domenica prima non c’era e si scegliava di intervenire in queste settimane. Ogni domenica scendo al Centro Storico, prendo un caffè, cazzeggio un po e riparto rientrando. La macchina marmorea sfidava in verticalità l’ingombro di un immenso TIR orizzontale. Dietro armeggiava un’ affoltata pattuglia di tecnici e montatori in tute nere. Ero entrato nella piazza alle 10,20 ma pensai che non ero io troppo in anticipo ma il comizio, … forse si sarebbe avviato solo verso sera. Un batter d’ali, invece, e senza che mi informasse, il Tir lasciava la piazza scivolando silenzioso, dopo aver inghiottito i suoi ominidi anonimi, giù per Santa Maria Maggiore. Adesso vedevo il vuoto assoluto riempito da una musica assordante lasciata apposta dal Tir. Mi intrigava l’andito che ripeteva , con una modellata forma, quell’istessa della guglia. Mi incuriosiva anche il canonico cartellone dei lavori. Diceva perentorio, … Inizio lavori : 16.11.2010, Ultimazione lavori 13.02.2011. Accidenti erano opere per “Somma Urgenza” e già erano finiti e senza che me ne fossi accorto, proprio come il Tir. La ditta che ha assunto l’onere delle opere già terminate è la “Giovanna Izzo Restauri s.a.s. “ Quando leggo “s.a.s.” sento puzza di “trastole” ma quel cartello puzzava anche di “opportunismo elettorale”. Vidi l’alta figura del mio amico Cataldo Godano. Lui sostiene di non essere alto. Sarà pure così perché è vero che io son basso e mi ergo solo verso il basso ma la coppola marron-glacé, che faceva il pari con il maglione sotto un giaccone di pelle camoscio, ebbene quella coppola viennese si vedeva come una “sacher” .Mi confessò una certo e più che giustificata emozione. Giunse quanche minuto dopo l’ancora più alta figura dell’onorevole Di Pietro. Un signore smilzo e pure brutto lo seguiva dovunque ma lui non evitava di smarcarlo per dispensare strette di mano e bugiarde carezzuole sulle testoline di un paio di bambini. Giunse pure Ferrero del partito di Alleanza Comunista. Pensai all’imbarazzo di una persona che deve confrontarsi con costoro, titani della politica, che si muovono pur non sapendo per dove andare ma che sanno che non sbaglieranno di giungere sicuramente lì, in quel posto che pare attenda loro. Mi decisi a fare da valletto. Mi avvicinai a Di Pietro e presentai l’eminente amico professor Godano esponente del Partito del Sud. Fu tutta un po così la mattinata che si consumò solo in un paio d’ora. Mi ficcai nel recinto e chiesi ad una gentile signorina (tal mi parve) se sapesse del programma e come e quando il Partito del Sud avrebbe dovuto salire sul palco. Mi disse: “… mi è appena giunto il nome del vostro oratore, un certo… (sbirciava su un foglietto come un fazzoletto da taschino cercando forse delle minuscole macchioline forse conchigliette verdi perché chiudeva gli occhi lasciando un sottile feritoia come i consumatori di lenti a contatto) … Castaldo Godano. Sbagliò il nome in maniera offensiva. Cataldo infatti accorse per presentarsi. La cecata credeva fossi io!! Beh, solo un miracolo mi avrebbe potuto assomigliare a lui, in tutti i sensi. Io credo ai miracoli ma non ai venusiani che non esistono. Ci disse che sarebbe stato proprio il partito del sud a salutare, solo salutare il candito sindaco De Magistris. Godano, mi aveva detto che era preparato per un intervento di dieci minuti. Gli dissi di stare sul palco il tempo che meglio riteneva giusto per enunciare i suoi (nostri) punti programmatici. La cecata ma amabile signorina, per l’appunto lo annunciò subito. Godano non voleva o non poteva dirlo lui, capivo bene. Avevo detto alla minuta e gentile cecata che era più giusto dire chi era, un professore universitario e scienziato. Chiese cosa insegnasse e Cotaldo con un’umiltà sconfinata sbiancò la donna; Geofisica alla Federico II disse e mi sembrò che la donnina monosillabasse gli estremi dell’alfabeto italiano. Parlò di Napoli come è vessata e abbandonata, dei FAS trattenuti in ostaggio da Tremonti e quando, poi, ispirando aria, quasi gridò che non era giunto neppure un euro a Napoli , gli astanti gli urlarono contro la soddisfazione di sentirselo dire come cosa ingiusta maledicendo qualcuno. Parlò di un’economia scippata e l’argomentò. Parlò degli sregolati aumenti qui insostenibili e soprattutto nei trasporti e per i rifiuti. Di questi sollevò la necessità di una raccolta differenziata “porta a porta” e infine, disse dell’ambiente che andava tutelato indicando vari punti sostanziali e della sacralità dell’acqua che dovrà restare pubblica. Lasciò la parola e l’entusiasmo misurato della gente che voleva adesso solo i Vip, i volti della telescemologia.Sceso dal palco e gli alzai il pollice verso l’alto come per dire “ …prufessò si ggrande” !!
Bruno Pappalardo Partito del Sud - Napoli
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