...per il recupero della memoria storica, per la difesa, il riscatto ed il futuro del popolo meridionale, per una vera rappresentatività politica del Sud...

venerdì 20 agosto 2010

Iniziano a sentire puzza di bruciato!


riportiamo una dichiarazione del Senatore QUAGLIARIELLO ( ex radicale, attuale esponente PDL fulminato un paio d'anni fa dal "credo" berlusconiano), che "annusa" il pericolo che i meridionali possano organizzarsi. Fa un pò di confusione ipotizzando che finiani e centristi, magari più gli "autonomisti" del MpA possano intercettare il voto del Sud, sottraendo la volontà del governo a proseguire l'opera di rilancio del territorio meridionale. Cita la solita manfrina d'aver risolto il problema "monnezza" e altre promesse.
Capiamo che avvertano odor di bruciato, ma sbagliano obiettivo ed analisi : il Sud lo riscatterà il popolo ed il suo movimento politico identitario in fase di definizione, non di certo loro o i loro colleghi dei soliti o pseudo nuovi partiti istituzionali!
Partito del Sud - Napoli







"E QUAGLIARIELLO SI PREOCCUPA PER I VOTI DEL SUD "EVITIAMO CHE NASCA UNA LEGA MERIDIONALE"

Da "IL RIFORMISTA" di giovedì 19 agosto 2010

E Quagliariello si preoccupa per i voti del sud «Evitiamo che nasca una Lega meridionale» INTERVISTA. Dice il vicecapogruppo al Senato che le difficoltà del Mezzogiorno non sono solo «alibi».
SERENELLA MATTERA MI Il Popolo della libertà deve saper utilizzare al meglio la «risorsa politica» per «mettere insieme le ragioni del Nord e del Sud» ed «evitare che possano nascere degli incunaboli di partiti meridionali».
E` una vera e propria chiamata alle armi, quella di Gaetano Quagliariello. 11 vicepresidente dei senatori del Pdl, storico e uomo del Sud, avverte che sul tema del Mezzogiorno si giocherà nei prossimi mesi una sfida fondamentale «per tenere insieme il Paese» alla vigilia dell`anniversario dell`Unità d`Italia. Ma non solo. Su questo capitolo, che è uno dei quattro (gli altri sono giustizia, fisco e federalismo) su cui si tenterà di costruire con i finiani un accordo per il prosieguo della legislatura, il Pdl, secondo Quagliariello, è atteso da una prova importante. «C`è bisogno ha scritto il vicecapogruppo in una lunga riflessione pubblicata dal Foglio la scorsa settimana che il Pdl reagisca al tentativo di incubare un simulacro di "partito del Sud" mettendo insieme dissidenza finiana, vecchi e nuovi centristi, varie sigle autonomiste, e al tentativo di schiacciare il partito di maggioranza relativa sull`asse di governo con la Lega, uscito necessariamente rinsaldato dalla scissione dei seguaci del presidente della Camera».
Senatore Quagliariello, il Pdl si appresta a presentare ai finiani il suo programma in quattro punti. Per il Sud si annuncia un piano da 80 miliardi di euro. Ci può anticipare qualcosa? Non sto prendendo parte a questo lavoro. Lo stanno facendo sul versante del governo i ministri Giulio Tremonti e Raffaele Fitto.
Ma quali sono, secondo lei, le priorità per il Mezzogiorno? Sicurezza. Infrastrutture.
Fiscalità di vantaggio.
Differenziazione dei salari, nello stesso spirito dell`ultimo accordo sindacale.
Defiscalizzazione della ricerca, cosa che era già presente nell`ultima finanziaria, anche se in forma insufficiente.
Appunto. Il governo viene accusato di aver fatto poco finora per il Sud, pressato dall`influenza della Lega.
Non sono d`accordo. Questo governo ha messo a posto realtà e situazioni difficili come quelle di Roma e di Catania, dove la situazione debitoria era terribile. Ha risolto l`emergenza dei rifiuti in Campania. E ha affrontato il terremoto in Abruzzo.
Queste non sono cose che si collocano al Nord. Ma credo che adesso la vera sfida, che entrerà nel vivo con l`attuazione del federalismo fiscale, sia un`altra.
Quale? Quella di tenere insieme le ragioni del Nord e le ragioni del Sud. Perché abbiamo da gestire una situazione perla quale da una parte la società del Nord (e non soltanto la Lega) non sopporta più che venga utilizzata la storia, e quindi anche il malgoverno e l`utilizzo dissennato della spesa pubblica, come un alibi. E dall`altra parte il Sud, con una nuova classe politica quasi tutta di centrodestra (da Scopelliti alla Polverini, da Chiodi a Caldoro), si trova a dover rientrare in carreggiata, mentre fa i conti con un fardello che non si può levare dalle spalle e in cui rientra anche la gestione di diritti acquisiti tutelati costituzionalmente. Si pensi soltanto alle politiche dell`occupazione, molto spesso dissennate, fatte in passato.
Come uscirne? Se il Pdl, unico partito na- zionale radicato al Nord, al Centro e al Sud, utilizza sapientemente le sue risorse politiche potrà risolvere questo problema.
Oggi abbiamo una difficoltà oggettiva a tenere insieme le giuste esigenze di rigore del Settentrione e alcune giustificazioni del Mezzogiorno che non sono campate in aria e non sono degli alibi.
In queste difficoltà si inserisce la possibile nascita di quella «Lega Sud» formata da finiani, centristi e autonomisti, di cui ha parlato in un editoriale sul Corriere della Sera anche Angelo Panebianco.
Ne ho scritto una settimana fa negli stessi termini di Panebianco.
E sottolineo che noi dobbiamo, attraverso una gestione sapiente della risorsa politica che metta insieme le ragioni del Nord e del Sud, evitare che possano nascere degli incunaboli di partiti meridionali.
Quindi secondo lei il nuovo scenario politico nato dalla rottura tra Fini e Berlusconi complica le cose, ma questo è il momento per il Pdl di dare la prova di essere davvero un partito nazionale.
Esattamente. E guardi, anche il fatto che tra i quattro punti determinanti è stato inserito sia il federalismo che il Mezzogiorno è segno della nostra consapevolezza.

Fonte : "il Riformista" del 18/08/2010

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