Stiamo costruendo un grande Partito del Sud sul territorio a cominciare dai contadini sfruttati da 150 anni. La rivoluzione meridionale passa dalla classe che ha avuto oltre un milione di morti nel 1860 e dintorni da parte del capitalismo nato con il risorgimento piemontese. Furono chiamati Briganti, i nipoti dei quali abbatteranno il sistema che ha desertificato il Sud, che ha fatto emigrare i figli migliori. Antonio Ciano, Erasmo Vecchio, Beppe De Santis, Francesco Strafalaci, Linda Cottone, Natale Cuccurese, Enzo Riccio, Enrico Viciconte, Lipari, Connie Castellano, Andrea Balia, Antonio e Carmine Iannaccone, Morsello, ignazio, Sicilia Federale, Terrà è, i Comprasud e centomila contadini affamati dal sistema padano stanno operando una rivoluzione che sconvolgerà l'Italia. Tutto viene dalla terra, vita e morte di una nazione. A metà ottobre appuntamento a Palermo per gli stati generali del sud. Il nostro nemico? è la filosofia politica sfruttatrice e liberaleggiante nata nel 1860 con il risorgimento piemontese di Cavour che ha affamato e desertificato il Sud e la sua economia facendolo diventare COLONIA.
domenica 29 agosto 2010
Il grande Beppe De Santis intervistato dal nostro Presidente Antonio Ciano
Stiamo costruendo un grande Partito del Sud sul territorio a cominciare dai contadini sfruttati da 150 anni. La rivoluzione meridionale passa dalla classe che ha avuto oltre un milione di morti nel 1860 e dintorni da parte del capitalismo nato con il risorgimento piemontese. Furono chiamati Briganti, i nipoti dei quali abbatteranno il sistema che ha desertificato il Sud, che ha fatto emigrare i figli migliori. Antonio Ciano, Erasmo Vecchio, Beppe De Santis, Francesco Strafalaci, Linda Cottone, Natale Cuccurese, Enzo Riccio, Enrico Viciconte, Lipari, Connie Castellano, Andrea Balia, Antonio e Carmine Iannaccone, Morsello, ignazio, Sicilia Federale, Terrà è, i Comprasud e centomila contadini affamati dal sistema padano stanno operando una rivoluzione che sconvolgerà l'Italia. Tutto viene dalla terra, vita e morte di una nazione. A metà ottobre appuntamento a Palermo per gli stati generali del sud. Il nostro nemico? è la filosofia politica sfruttatrice e liberaleggiante nata nel 1860 con il risorgimento piemontese di Cavour che ha affamato e desertificato il Sud e la sua economia facendolo diventare COLONIA.
sabato 28 agosto 2010
Bossi : "il Sud doveva essere solo una colonia!"

“Non pensavano allora che venisse fuori un guazzabuglio di questo tipo – dice Umberto Bossi – e furono gli stessi imprenditori del nord a finanziare Garibaldi per prendere il Sud”. Il leader della Lega – sempre secondo quanto riporta Varese News – ha poi affermato che il Nord ha pagato mille volte di più la scelta di non trasformare il Meridione in una colonia vera e propria.
Peccato, però, che il Sud 150 anni fa non era certo nelle condizioni di India, Congo o altri Paesi colonizzati dalle potenze europee. I documenti storici parlano chiaro: i bilanci statali del Mezzogiorno erano di gran lunga più ricchi rispetto alle malandate finanze dei Savoia. Mettiamola così: se anche gli imprenditori del Nord avessero finanziato Garibaldi, non era per colonizzare il Sud, ma probabilmente per depredarne le ricchezze. In questo senso ha ragione Bossi: il Meridione stava bene ed era un mercato ghiotto per gli imprenditori del Nord che, nelle proprie regioni, non riuscivano a fare profitto.
Quagliarella story : c'è modo e modo d'essere meridionali

domenica 22 agosto 2010
Un grande artista napoletano, una grande musica, un grande testo...
venerdì 20 agosto 2010
Gaeta - Sabato 21 Agosto : Pino Aprile presenta il libro "Terroni"

Fonte : pubblicato da "Non mi arrendo"
etichette : Ciano
Iniziano a sentire puzza di bruciato!
riportiamo una dichiarazione del Senatore QUAGLIARIELLO ( ex radicale, attuale esponente PDL fulminato un paio d'anni fa dal "credo" berlusconiano), che "annusa" il pericolo che i meridionali possano organizzarsi. Fa un pò di confusione ipotizzando che finiani e centristi, magari più gli "autonomisti" del MpA possano intercettare il voto del Sud, sottraendo la volontà del governo a proseguire l'opera di rilancio del territorio meridionale. Cita la solita manfrina d'aver risolto il problema "monnezza" e altre promesse.


"E QUAGLIARIELLO SI PREOCCUPA PER I VOTI DEL SUD "EVITIAMO CHE NASCA UNA LEGA MERIDIONALE"
SERENELLA MATTERA MI Il Popolo della libertà deve saper utilizzare al meglio la «risorsa politica» per «mettere insieme le ragioni del Nord e del Sud» ed «evitare che possano nascere degli incunaboli di partiti meridionali».
E` una vera e propria chiamata alle armi, quella di Gaetano Quagliariello. 11 vicepresidente dei senatori del Pdl, storico e uomo del Sud, avverte che sul tema del Mezzogiorno si giocherà nei prossimi mesi una sfida fondamentale «per tenere insieme il Paese» alla vigilia dell`anniversario dell`Unità d`Italia. Ma non solo. Su questo capitolo, che è uno dei quattro (gli altri sono giustizia, fisco e federalismo) su cui si tenterà di costruire con i finiani un accordo per il prosieguo della legislatura, il Pdl, secondo Quagliariello, è atteso da una prova importante. «C`è bisogno ha scritto il vicecapogruppo in una lunga riflessione pubblicata dal Foglio la scorsa settimana che il Pdl reagisca al tentativo di incubare un simulacro di "partito del Sud" mettendo insieme dissidenza finiana, vecchi e nuovi centristi, varie sigle autonomiste, e al tentativo di schiacciare il partito di maggioranza relativa sull`asse di governo con la Lega, uscito necessariamente rinsaldato dalla scissione dei seguaci del presidente della Camera».
Senatore Quagliariello, il Pdl si appresta a presentare ai finiani il suo programma in quattro punti. Per il Sud si annuncia un piano da 80 miliardi di euro. Ci può anticipare qualcosa? Non sto prendendo parte a questo lavoro. Lo stanno facendo sul versante del governo i ministri Giulio Tremonti e Raffaele Fitto.
Ma quali sono, secondo lei, le priorità per il Mezzogiorno? Sicurezza. Infrastrutture.
Fiscalità di vantaggio.
Differenziazione dei salari, nello stesso spirito dell`ultimo accordo sindacale.
Defiscalizzazione della ricerca, cosa che era già presente nell`ultima finanziaria, anche se in forma insufficiente.
Appunto. Il governo viene accusato di aver fatto poco finora per il Sud, pressato dall`influenza della Lega.
Non sono d`accordo. Questo governo ha messo a posto realtà e situazioni difficili come quelle di Roma e di Catania, dove la situazione debitoria era terribile. Ha risolto l`emergenza dei rifiuti in Campania. E ha affrontato il terremoto in Abruzzo.
Queste non sono cose che si collocano al Nord. Ma credo che adesso la vera sfida, che entrerà nel vivo con l`attuazione del federalismo fiscale, sia un`altra.
Quale? Quella di tenere insieme le ragioni del Nord e le ragioni del Sud. Perché abbiamo da gestire una situazione perla quale da una parte la società del Nord (e non soltanto la Lega) non sopporta più che venga utilizzata la storia, e quindi anche il malgoverno e l`utilizzo dissennato della spesa pubblica, come un alibi. E dall`altra parte il Sud, con una nuova classe politica quasi tutta di centrodestra (da Scopelliti alla Polverini, da Chiodi a Caldoro), si trova a dover rientrare in carreggiata, mentre fa i conti con un fardello che non si può levare dalle spalle e in cui rientra anche la gestione di diritti acquisiti tutelati costituzionalmente. Si pensi soltanto alle politiche dell`occupazione, molto spesso dissennate, fatte in passato.
Come uscirne? Se il Pdl, unico partito na- zionale radicato al Nord, al Centro e al Sud, utilizza sapientemente le sue risorse politiche potrà risolvere questo problema.
Oggi abbiamo una difficoltà oggettiva a tenere insieme le giuste esigenze di rigore del Settentrione e alcune giustificazioni del Mezzogiorno che non sono campate in aria e non sono degli alibi.
In queste difficoltà si inserisce la possibile nascita di quella «Lega Sud» formata da finiani, centristi e autonomisti, di cui ha parlato in un editoriale sul Corriere della Sera anche Angelo Panebianco.
Ne ho scritto una settimana fa negli stessi termini di Panebianco.
E sottolineo che noi dobbiamo, attraverso una gestione sapiente della risorsa politica che metta insieme le ragioni del Nord e del Sud, evitare che possano nascere degli incunaboli di partiti meridionali.
Quindi secondo lei il nuovo scenario politico nato dalla rottura tra Fini e Berlusconi complica le cose, ma questo è il momento per il Pdl di dare la prova di essere davvero un partito nazionale.
Esattamente. E guardi, anche il fatto che tra i quattro punti determinanti è stato inserito sia il federalismo che il Mezzogiorno è segno della nostra consapevolezza.
Fonte : "il Riformista" del 18/08/2010
martedì 17 agosto 2010
"BRIGANTE SE MORE" Il nuovo libro di Eugenio Bennato

lunedì 16 agosto 2010
Napoli : Lega Sud Ausonia, principe Emanuele Filiberto di Savoia candidato a Sindaco di Napoli






Della serie : “la monnezza sotto il tappetino”!

Della serie : “radicali a gogò”.

Peccato abbiano già deciso (loro consenzienti) d’organizzare un ricco e significativo corteo per festeggiare l’Unità d’Italia nella prossima Piedigrotta settembrina a Napoli. Prima domanda : cosa c’entra l’unità d’Italia con una secolare festa popolare cittadina quale è Piedigrotta? Non è uno spreco? (e poi proprio loro che cianciano di Padania, secessione, ecc…).
Stia sereno, se gli riesce Bossi, che le nostre feste ce le facciamo noi, se possiamo. E se proprio vogliono dar soldi lo facciano per cose più serie. Quindi nel parlare di sprechi guardi in casa sua, sia più coerente, e ci lasci fare la Piedigrotta come ci piace.
Della serie : “ormai solo San Gennaro può liberarcene….”.
domenica 15 agosto 2010
PONTELANDOLFO e CASALDUNI : il giorno della memoria!


Partito del Sud - Napoli
TERRONE ERRANTE
Prima riflessione dopo più di tre mesi in giro per l’Italia a presentare il mio libro - Come è accolto a Nord e a Sud? – Perché “Terroni” sembra aver sollevato tanta attenzione, sentimenti, addirittura una sorta di “diffusione militante”?
Un sentire nascosto e forte percorre il nostro Paese, nel disinteresse del nostro Paese: la voglia di sapere e di ridiscutere le ragioni e i modi che ci tengono insieme. Se ho scritto un libro come Terroni, sulla nostra storia unitaria, è evidente che avevo avvertito tali fermenti, in me e intorno a me (i giornalisti sono antenne sociali, o dovrebbero esserlo, non quanto i poeti, ma più dei geometri…): mai, però, avrei immaginato di tale potenza, profondità e diffusione. L’Italia sta cambiando, forse è già cambiata, e chi la dirige e chi la racconta è rimasto indietro, fermo a quel che il Paese era, o persino alla sua degenerazione.
Non so più quante decine di inviti ho accettato; in quante città sono stato (in alcune, più di una volta); ma so che gli inviti giunti sono ancora più numerosi e sto accettandone per dicembre, gennaio; alcuni all’estero, in Svezia, Germania, Gran Bretagna; mentre mi chiedono la disponibilità a recarmi in America:Terroni è un libro errante, come il suo autore, ormai, e come quei tanti, troppi milioni di meridionali che dovettero andarsene, perché il modo in cui il nostro Paese fu unito sparse sangue, generò miseria e portò al Sud una piaga sino ad allora sconosciuta: l’emigrazione.
Questo non è il mio primo libro; e ho avuto l’immeritata fortuna di avere già degli entusiasti lettori, quasi tifosi, se mi si può passare il termine, soprattutto con L’elogio dell’imbecille. Ma questa volta è diverso. La più grande magia fra autore e lettore è quando il secondo dice al primo: «Hai scritto quello che non riuscivo a dire». Ovvero, quando intercetti qualcosa che è già nella vita degli altri e dai loro le parole che gli mancavano. Ho già goduto di questo privilegio; lo conosco. Per questo dico che con Terroni accade qualcosa di diverso: è lo spiraglio da cui erompono sentimenti a lungo rimasti nascosti, che condividevo e coglievo, ma di cui nemmeno intuivo la portata. Come se un mondo silente, o poco ascoltato, avesse trovato una voce. Non si tratta di un mio merito; e se c’è, è minimo rispetto alle circostanze che lo hanno così ingigantito.
E le circostanze non solo le stesse, a Nord e a Sud. I meridionali, a volte sanno la loro storia (pochi); ma i più non sanno di sapere. Nella loro memoria sepolta, inconscia, c’è, da qualche parte, muta, la consapevolezza di quello che il modo in cui è stata fatta l’Unità ha significato per il Sud; l’eco delle stragi, dei saccheggi, della disistima che continuamente ritorna e cresce; persino un cupo, indistinto risentimento, se non rancore, che viene rivolto contro se stessi, perché incapaci di liberarsene. Quindi, se volessi riassumere, esagerando, è come se la reazione dei meridionali a quel che il libro narra, fosse: «In fondo, l’avevo sempre saputo».
Quando faccio le presentazioni al Nord, è altro che osservo. Gli ascoltatori cominciano a seguirti attenti (in fondo, è la curiosità che li ha spinti lì, un interesse specifico), ma educatamente increduli; a mano a mano che il racconto avanza, li vedi disorientati, inquieti, infine mortificati. Quasi fosse colpa loro (una sciocchezza, naturalmente, perché ognuno non risponde che delle sue azioni). Al punto, che qualcuno comincia a giustificarsi con il vicino immigrato meridionale: «Ma io non ne sapevo nulla!». In quel momento, fra i due, pare cada un diaframma, un muro; e il meridionale (magari ignaro pure lui, fino ad allora) coglie una diversa considerazione, nel tono dell’altro; e se ne arricchisce.
Ricordo quando, più di vent’anni fa, intervistai Umberto Bossi; la conversazione iniziò nella sede della Lega e continuò in auto, mentre lui si recava nel Comasco, per un comizio (persino lui mi parve infastidito dalla megera che continuava a urlare: «Basta lavorare noi, per quella gente lì. E loro in pensione a 18 anni!»). Mi riaccompagnò a Milano il suo autista, “il Babini”. Strada facendo, ci fermammo a casa di un industrialotto sostenitore della Lega, per un bicchiere. Il discorso finì sul Risorgimento; e raccontai qualcosa delle stragi, dei saccheggi. Dopo un imbarazzato minuto di silenzio, il Babini mormorò: «Ma nessuno mi ha mai detto nulla di questa roba qui!». Vidi, sorpreso, che aveva gli occhi lucidi! Un po’ come il docente di filosofia di una delle principali università del Nord che, dopo aver letto Terroni, mi scrisse per dirmi d’aver pianto al capitolo sulle stragi e di essersi sentito colpevole: colpevole di non sapere.
Se il meridionale ha nel suo inconscio tracce della tragedia che si consumò al Sud, in nome dell’Unità, il settentrionale no, perché tutto avvenne lontano dai suoi occhi e glielo si tacque. Un lettore friulano ha scritto che, dopo Terroni, si adopererà in ogni modo, perché questo termine divenga un titolo onorifico.
Solo sapendo la verità condivisa circa la nascita (e non solo) del nostro Paese, settentrionali e meridionali possono superare pregiudizi e stereotipi che li rendono artatamente diversi, se non estranei, persino, qualche cialtrone vorrebbe, incompatibili. So quel che dico: lo vedo sulle facce dei miei interlocutori, quando apprendono del nostro passato nascosto; e una vita da cronista mi ha educato a saperle leggere le facce.
sabato 14 agosto 2010
Napoli, con TERESA DE SIO in piazza la musica per Briganti & Brigantesse
L’appuntamento con il suo Due Sicilie Tour è per domenica 15 agosto 2010 alle ore 22:00 presso la Rotonda Diaz.
Il Partito del Sud sul quotidiano d'attualità politica "la Discussione" (fondato da Alcide De Gasperi nel 1953) in edicola oggi 14/08/2010

i partiti secessionisti
sul modello della Lega
Il Nord e il Sud
D’Alessio e Alboretti
a pagina 6 e 7
Alla conquista del Sud
Viaggio tra i partiti ed i movimenti politici e culturali che si professano meridionalisti
A Nord c’è la Lega e a Sud? Basta scorrere le pagine di un qualsiasi motore di ricerca per rendersi conto che, dal Garigliano in giù, c’è un pullulare di movimenti ed organizzazioni dai nomi più vari che rivendicano,con orgoglio, il loro impegno meridionalista. Insomma dietro il successo di un best seller come“Terroni” (del giornalista e scrittore pugliese Pino Aprile) c’è un substrato sociale e politico particolarmente vivace. Gli organi di informazione moltospesso ne fanno un fenomeno di folklore. Ma si trattadi qualcosa di ben diverso. Nel 2002 a Gaeta è stato costituito il “Partito del Sud” che, nel 2007, ha partecipato alle elezioni comunali, sostenendo, con successo, la candidatura dell’attuale sindaco Antonio Raimondi. Andrea Balìa, responsabile per la Campania, spiega che «il partito è presente in undici regioni, con propri referenti ed iscritti». Il 18 settembre sarà celebrato a Napoli, in un noto albergo cittadino, il congresso nazionale per discutere le strategie per il futuro. Due gli obiettivi che ci si propone di realizzare: il primo è di carattere più propriamente culturale- ossia il ripristino della verità storica sull’Unità d’Italia, «che è stata estremamente dannosa per le popolazioni meridionali, come dimostrano dati inoppugnabili contenuti negli archivi sia pubblici che privati, testimonianze e quant’altro» - l’altro è molto più pragmatico, perché mira alla nascita di una «macroregione del Sud che goda della stessa autonomia che è stata riconosciuta alla Regione Sicilia dall’ordinamento costituzionale».
Chi sostiene la necessità di istituire una “Nazione Meridionale” e, nel 2000, si è fatta promotrice di proposte di legge per l’istituzione di un “Parlamentodell’Ausonia”, di un “Ministero per la Questione Meridionale” e della “Provincia Autonoma di Benevento” è la Lega Sud Ausonia. Per il segretario federale Gianfranco Vestuto, prossimo candidato sindaco- udite, udite! - a Milano (per sfidare la Lega in casa, ndr) - «occorre avviare una forte rivendicazione sul piano dell’autonomia, perché il Meridione è statoper oltre settecento anni uno Stato autonomo». Con pari onestà intellettuale l’esponente politico ammette che «finora è stato portato avanti un tipo di
meridionalismo “piagnone”», nel senso che, a parte le lamentele, «è mancata una fase progettuale». Quali, dunque, le linee guida per invertire la rotta?«Siamo del parere - continua - che occorra insisteremolto sul tema della devolution, fino ad arrivare alla costituzione di un Parlamento autonomo del Sud che possa colloquiare direttamente con l’Unione europea e con i paesi del Mediterraneo». «Dalle nostre parti - aggiunge - non ci sono industrie da insediare, ma occorre invece far partire i meccanismi economici che siano correlati alle risorse esistenti. Dalla Basilicata e Sicilia, tanto per fare un esempio, si ricava il 55 per cento della produzione di petrolio
su scala nazionale; questo basterebbe a coprire il fabbisogno del Sud autonomo. Potremmo, dunque, diventare, un paese esportatore. Senza dimenticare, poi, settori come il turismo, l’agricoltura e le energie rinnovabili».Il “filo rosso” che unisce tutti i movimenti è la comune
disillusione nei confronti degli uomini e delle donne del Mezzogiorno che sono stati (e sono tuttora)impegnati nelle istituzioni nazionali che, a loro giudizio, fanno poco per difendere
gli interessi della propriagente. L’esatto contrario di quello che accade a Nord con la Lega, come ha dimostrato ilcaso delle “quote latte”. E questa,forse, la molla che fa scattarein molti la decisione di aderire a queste organizzazioni che sono ormai ramificate nel territorio e utilizzano internetper fare proselitismo e per diffondere le proprie idee ad una platea vastissima.
Sud, Autonomia e Libertà sono le parole chiave di “Noi Sud- Autonomia e Libertà”, il partito di cui è presidente nazionale il sottosegretario agli Esteri, Enzo Scotti, e segretario nazionaleil parlamentare Arturo Iannaccone, che nasce «per ribadire la centralità della questione meridionale come prioritaria per lo sviluppo della nazione» e «per ribadre l’attualità dell'art. 5 della Costituzione come principio fondamentale di un percorso di valorizzazione delle autonomie territoriali». Non c’è, però, quella sorta di avversione che le altre forze meridionalista nutrono nei confronti dei partiti cosiddetti “tradizionali”. Noi Sud, anzi, afferma che «il luogo privilegiato di questi concetti è l’alleanza di centro destra nella quale ci riconosciamo e ci ispiriamo». Al centro del programma politico del Movimento per l’Autonomia del governatore siciliano Raffaele Lombardo, c’è, da sempre, l’impegno a valorizzare le autonomie delle regioni e la volontà di restituire alla Sicilia e al Mezzogiorno il proprio ruolo di guida dei paesi del Mediterraneo.
In Puglia, per volontà della senatrice Adriana Poli Bortone, opera da qualche tempo, con sedi in tutte le province ed anche in altre regioni “Io Sud” che, nelle intenzioni dell’ex sindaco di Lecce, «vuole essere un fattore di forte aggregazione per un’attività allargata a quanti credono nelle potenzialità del nostro meridione e vogliono impegnarsi in prima persona». Non secessione, ma voglia di mettersi in gioco, di impegnarsi «a scalzare l’immobilismo che ha consentito, fino ad oggi, di essere spettatori inerti in uno scenario in cui eravamo inconsapevoli protagonisti». La missione del movimento è quella di «generare un vero e proprio rinascimento meridionale». Un obiettivo per il quale si sono mobilitate truppe di giovani ed anziani che hanno sostenuto l’impegno
della Poli Bortone alle recenti regionali.
venerdì 13 agosto 2010
Rimini, la Regione Basilicata contro Tremonti; volantini in spiaggia : "Noi meridionali cialtroni"
"non che i politici attuali del Sud meritino chissà quali attenzioni; ma ci sembra oltremodo pressapochista (facendo una valutazione complessiva da "un erba un fascio") oltre che offensivo, il giudizio di merito dato da Tremonti, che riguardo alla cialtronaggine avrebbe di che guardare in casa propria, iniziando dai suoi amici leghisti!"

giovedì 12 agosto 2010
Record Padani - Ce ne fosse almeno uno in regola... Rimini : Controlli della G.d.F. - bar, hotel, locali notturni, discoteche = 100% di irregolarità..
Fonte: Romagna Corriere di Forlì e Cesena del 11/08/2010 pag. 30
lunedì 9 agosto 2010

La ministra Gelmini, tra le tante priorità della cultura e dell'università, ha ipotizzato -unitamente al rettore di Varese - di conferire una laurea "ad honorem" a Bossi. Si è chiesta tra l'altro "chi potrà non convenire sull'opportunità e il merito di questa decisione?". La informiamo che potremmo fornirLe un ben nutrito elenco di persone e che ci è sopraggiunta più d'un'idea sulla disciplina a cui far riferimento; peccato nessuna rientri in quelle ufficiali.
Dopo le diatribe Berlusconi/Fini c'è la seria probabilità che il governo cada e debbano indirsi nuove elezioni. In questo caso la cosa non avverrà prima di Novembre. E' certo! E sapete perchè? Perchè se cadesse prima gran parte dei deputati, non avendo compiuto il minimo di 2 anni di legislatura, perderebbe il diritto alla pensione, così faticosamente sudata, che agli italiani è dovuta invece "solo" dopo 35 anni di lavoro!

CRICK e CROCK : Il Presidente Napolitano ha rilasciato un comunicato dove sottolinea che il ritardo del Sud non è un obiettivo raggiunto dall'unità, e dove si complimenta con la senatrice Poli Bortone che pur sottolineando le esigenze del meridione le inquadra sempre in un obiettivo unitario che non va messo in discussione.Della serie : "memorie del bel meridionalismo che fu" e "viva il meridionalismo centralista".
Una recente indagine dell'ISTAT ci informa che la Campania ha l'indice di PIL più basso d'Italia. La solita voce leghista ci ricorda che però la vita al Sud costerebbe meno che al Nord. Ammesso sia vero vorremmo pur vedere che costasse in più! Ci mancherebbe! E pur dando per buoni i loro calcoli che parlano di un - 16,5%, credete che in percentuale proporzionale in punti il ritardo del Sud sia calcolabile solo in 16,5%?
Berlusconi ha chiesto al noto produttore (con storico negozio in Napoli) di cravatte Maurizio Marinella di candidarsi come sindaco candidato PDL alle prossime comunali a Napoli nella primavera del 2011. Marinella ha fatto sapere che la cosa si potrebbe fare anche perchè Berlusconi è il suo miglior promotore nel mondo indossando sempre le sue cravatte. Marinella è persona perbene, ma probabilmente più interessato a risultati fulgidi della sua attività che ai problemi e alla storia di Napoli, pur se molto conosciuto nell'ambiente meridionalista, anche perchè fornitore ufficiale della Real Casa di Borbone e da qualche anno anche Cavaliere dell'Ordine Costantiniano. Già anni addietro si distinse per preparare cravatte per i reali Savoia nell'occasione del loro rientro in Italia e a Napoli, ora si precipiterebbe a rappresentare in città quel governo alleato della Lega. Se non lo spingono interessi commerciali ci vengono allora seri dubbi sulla sua onestà intellettuale, conoscenza storica o quantomeno su una certa confusione d'idee. Della serie "presi per il collo".
Leuvian - Partito del Sud Napoli
domenica 8 agosto 2010
La classe non è acqua!
sabato 7 agosto 2010
Le "Ernestiadi", olimpiadi della disinformazione storica
46° minuto com
Fonte : Porta a Porta 05/05/2010http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-e99c84cb-9af7-429a-8da4-0edd30d927aa.html?p=0

Fonte : www.rifondazioneborbonica.splinder.com
venerdì 6 agosto 2010
mercoledì 4 agosto 2010
Un esempio di buona gestione padana (sic!)
Formigoni conosce molto bene il significato della parola: "provocazione". Lui stesso, governatore illegittimo, è una provocazione vivente. Formigoni il 5 agosto, con un blitz, con i cittadini in ferie, in silenzio, farà votare una delibera per la totale privatizzazione dell'acqua in Lombardia. Formigoni se ne fotte del milione e 400 mila firme per il referendum per l'acqua pubblica, 237 mila raccolte nella sua Regione. E se strafotte della mobilitazione popolare contro le precedenti leggi regionali per la privatizzazione 21 del 1998 e 18 del 2006 e che nel 2007 144 Consigli comunali lombardi deliberarono contro quest'ultima. L'acqua è un diritto naturale e non può essere privatizzata a fini di lucro (l'unico vero motivo per cui viene privatizzata). Non è vero come dicono gli interessati e i disinformati che l'Europa lo vuole, un par di palle! Si vuole consegnare l'acqua della Lombardia ai privati, a multinazionali come la Veolia e la Suez. In Francia, a Parigi l’acqua è tornata pubblica dal 1° gennaio 2010. Il sindaco Bertrand Delanoe non ha rinnovato i contratti con le multinazionali Veolia e Suez. L’acqua sarà gestita da un ente pubblico: “Eau de Paris”. Il risparmio per i parigini sarà di 30 milioni di euro all'anno. Questi sono fatti, come è un fatto che con la privatizzazione l'acqua può aumentare fino a 5 volte. Il Movimento 5 Stelle si opporrà. Formigoni è stato eletto per la quarta volta consecutiva nonostante una legge dello Stato lo vieti. Si può essere eletti infatti solo per due mandati consecutivi. Formigoni è stato escluso inizialmente dalla competizione elettorale con la sua lista. Interrogato ieri lungamente dai magistrati ha lanciato una serie di provocazioni (gli vengono naturali). Ha detto che si è sentito: "Vittima di un'ingiustizia, non sapevo cosa fare, ho cercato di salvare la mia corsa elettorale" e ha telefonato a Arcangelo Martino, arrestato per l'indagine sulla P3. Lo ha fatto perché Martino: "Aveva molti amici magistrati ... e contatti con tantissimi pm..". Martino ha un'azienda, la Enertek, nel settore della sanità che ha vinto molti appalti in Lombardia. Formigoni non lo sapeva: "Che Martino fosse un imprenditore l'ho scoperto solo recentemente (come avrà fatto?, ndr). Non sapevo nulla né di appalti, né di imprese". Formigoni e Martino (F e M) amano le passeggiate. Ecco uno stralcio delle loro conversazioni: F: "Faremo grandi passeggiate, per le passeggiate tutto ok." M : "Benissimo, com'è andata, tutto bene allora?" F. "Bene, bene anche oggi abbiam fatto una grande passeggiata, bene positivo, positivo, belle cose" M. "Molto bene io..." F: "C'è l'impegno a continuare a camminare e a passeggiare, c'è l'impegno a continuare a camminare a passeggiare che adesso arriva la primavera e quindi l'impegno c'è perché bisogna tutti un po' dimagrire". Dalle passeggiatrici ai passeggiatori è un attimo.
Fonte : Blog di Beppe Grillo
martedì 3 agosto 2010
Ma che bell'articolo...
