domenica 16 marzo 2014
IL GIGANTE BUONO
di Bruno Pappalardo
Era proprio come l’ultima volta a Bari.
Era stato un felicissimo incontro, quello con il sindaco di Bari Emiliano, nel suo studio In Comune.
Beh, la saletta per piccole conferenze, spesso con la stampa, nell’Hotel Alabardieri di Napoli, dava la stessa sensazione di distesa fiducia con quell’uomo, un vero gigante.
Chissà, ovviamente scherzo, che non sia stato proprio per questo, per la sua bella altezza, che il PD lo abbia scelto e incaricato di capeggiare la propria lista per il Sud in Europa.
Chissà che la Merkel non si debba alzare sulle punte, come una ballerina,… nel balletto diPëtr Il'ic Cajkovskij, “lo Schiaccianoci” ma quello animato da Walt Disney che faceva ballare degli ippopotami in tutù,… ma che vado sproloquiando…?
Tuttavia il gigante, resta “buono “ come il nostro Vesuvio!
Una cosa, tra le tante dette, mi ha colpito annullando ogni altro ragionamento o congettura (…e ovviamente confutazione ) è questa idea del grande partito come ad esempio il PD che, nonostante s’agiti per dolenti mal di pancia, al suo interno, resta una grande forza propulsiva.
Questa forza è anche estesa tantissimo nelle amministrazioni del territorio nazionale.
Questa forza è, indirettamente, anche quella di Luigi de Magistris, sindaco di Napoli che, nonostante si tenga lontano dal PD, poco c’è da fare, la sua azione amministrativa, il suo operare, resta nell’area progressista. Luigi de Magistris, se dovesse perdere la sua scommessa sul riscatto della città, strascinerebbe inevitabilmente anche il PD, perché questo racconta e rappresenta massimamente l’area progressista. Se il PD dovesse perdere tutte le promesse ed enunciati, (nonostante insufficienti) fin’ora fatti in quest’ultimo governo, ebbene, perderebbero tutti i progressisti, ripeto per via indotta, provocata. Anche il sindaco di Napoli, dunque, lasciando voragini di vuoto di governance che s’aprirebbero alla destra conservatrice, retrocedente rispetto a riforme e sviluppo veloce del Paese come delle città.
E il Partito del Sud? Beh, il Partito ha scelto degli uomini e non compagini. Ha scelto prima il sindaco di Napoli e oggi quello di Bari, Emiliano.
Ha dunque una piccola storia da mostrare.
Una visione non unanimista delle varie e multiforme reggenze ma una concezione riformatrice, menscevica nel senso non letterario, ovvero quella voglia di trovarsi con quelli giusti perché onesti perché solo con questi è possibile riformare. Chi non paga l’affitto di casa e spessissimo in affitto.
Sarà un caso che entrambe le scelte del PdelSud siano state rivolte verso due ex-magistrati?
Dunque, il PdelSud parrebbe fuori da quei mal di pancia ? …Ma anche questa suonerebbe come una nota stonata.
Siamo dentro come forza alternativa, per empatia, per immedesimazione.
Sappiamo ciò che ci aspetta!
Si dirà di tutto! Si diranno anche ipocrisie:
La nostra rivoluzione meridionalista la stiamo concretando con tutte le forze. Per buoni che saranno se si dovesse perdere, ebbene si dirà: “era impossibile e anche sbagliato”; Se si dovesse raggiungere un qualche interessante risultato, allora si dirà: “…ma è valsa veramente la pena? “
Se, poi si dovesse riuscire, verrà detto : “…io ero certo ch’era una buona idea”!
Gli idioti si lasciano sempre uno spazio per darsi delle spiegazioni del perché una cosa ha o non ha funzionato.
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