lunedì 22 ottobre 2012
Un genocidio nascosto: femminicidio !
La
violenza maschile assestata alle donne è in Italia la prima causa di morte delle donne.
Vale per tutta l’Europa. E’ un genocidio
nascosto! Si potrà dire anche residuo del passato e che sia solo per quello? E’
fondamentale saperlo, definirlo.
Questa
costante e perpetuante sgretolamento della dignità delle donne, questo respingere
razionalmente o non accettare - anche inconsciamente - la loro parola, la loro
rappresentazione culturale individuale e dunque, la loro personalità, è la
matrice fenomenologica dell’aggressione
sulle loro persone.
E’
verissimo che la violenza abita questa società, è verissimo che perdura una dimensione
sociale d’aggressività ma il fatto che la stragrande maggioranza degli eventi brutali
si manifestino proprio all’interno della famiglia è sequenziale alla relazionalità
con i suoi componenti Quindi, personaggi
generalmente normali e appartenenti ad ogni genere di professione e livello culturale, dimostra
tuttavia che sia per le complesse connessioni familiari che, in maniera
altrettanto estesa e generica, degli uomini provano ad assalire la personalità,
l’intelligenza e la dignità delle loro compagne. Bisognerebbe chiedersi perché
provano, riuscendoci, a schiacciarla?
La
reazione violenta sulle donne, è riferito ad una qualsivoglia colpa (vale per
tutti) d’esse? La violenza s’origina in un’esplosione
maschile di ferocia, spesso sanguinaria perché generatosi dalle proprie
insoddisfazioni o frustrazioni. Troppo poco o esauriente!
Riguarda
intime motivazioni culturali, riferimenti di modelli nel rapporto tra i sessi,
tra le persone conseguenza di arcaismi. E’ la volontà sempre, in qualsiasi
forma essa si manifesta, del tentativo di cercare il modo per recuperare un
ruolo smarrito e che risultava dominante a cui erano associati benefici e immunità?
Il punto di domanda che dobbiamo mettere al centro della violenza
che non è residuale!
E’
la crisi di identità tra uomini Occorre
una nuova semantica dei rapporti Esiste
una crollo dell’essere nella relazione dei sentimenti e del sesso.
Davanti
alla nuova donna, l’uomo entra in una dimensione di fossilizzazione e sospende
la difficile ricerca e conferma di sé come nuova identità maschile capace di
relazionarsi. E’ proprio lì il problema! La instabilità moderna di tutti i
ruoli. Ciò esclude la residualità della violenza e i arcaismi ma spinge a
credere nella sperimentazione di una acquisizione di nuove responsabilità
davanti allo Stato, alla collettività alla propria coscienza civile. Un forte
sforzo di crescita culturale e consapevolezza del rispetto dei diritti delle
nuove donne ma che deve tramutarsi in
azione perché nuova è anche la violenza.
Ricordate
quante cose ci siamo detti sulla violenza silente delle morti bianche
somministrati a tutti senza distinzione di sesso. Una nuova violenza sommersa.
Mentre
le “piccole donne crescono” e
lavorano allontanandosi dalla “idea di casa” appropriandosi di un proprio “protagonismo”
nella società, ebbene, aumentano i rischi per la sicurezza. Avvenne anche per i
contadini quando si scontrarono con i tralicci delle torri in acciaio nelle
fabbriche metallurgiche. Fu una violenza diversa da cui emersero preoccupanti
le letale socio- depressioni un insieme
di sintomi cognitivi, comportamentali critici che
compromettevano la funzionalità del’individuo.
Le donne uccise per mano del loro marito o partner è quella furia
bruta frastornante come “la tratta delle bianche” o gli stupri etnici ma nel bene del clamore mediatico sovrastano
quella silenziosa e se pur rinchiusa nelle stanze delle disfunzioni dell’esistenzialismo
moderno, lotta
Il
nostro mondo, tuttavia, vive contrasti stridenti tra lontani matrifocalismi e patriarcalismi con l’offerta di libertà e l’eccesso relazionale ma
da ciò, e da altre complesse matrici
esplodono nuove violenze
Il
Centro-Nord risulta il più colpito; (il numero delle donne che lavorano e
lasciano la casa per la consapevolezza dei propri diritti, sono superiori a
quelle del meridione) Sono, tuttavia, equidistanti dal Sud che nasconde, invece
e ancora, tra le mura sconquassate delle
case, la stessa violenza.
Queste
elemento purtroppo è sempre più agente nelle nostra società e non lascia quietamente nessun territorio. L’Unione d’ Italia, questa
volta, o quasi sempre, si cementa sul
dolore delle sue donne. Ma esiste la legge sullo Stalking e santiddio, fortifichiamola! Che le forze
dell’ordine richiamino il denunciato, potenziare la legge e nuovi piani
anti-violenza con numerosi “centri” e che siano oltre quelli d’”ascolto” anche
di “terapia del rabbia”
Il
“Femminicidio” deve essere trattato
alla stregua di un terremoto. Un’ “Emergenza Nazionale”.
E’
come lasciare vivi e senza ascolto le urla d’aiuto, sotto le macerie
dell’ignoranza dell’ipocrisia, soprattutto
mediatica( perché fa meno notizia) queste donne che hanno la colpa solo di
volere essere tali e rispettate come tali
La
nuova legge elettorale, qualunque sia, porterà al parlamento la nuova politica.
Dimostri di farla!
Bruno Pappalardo - Partito del Sud Napoli
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