giovedì 28 febbraio 2013
Salviamo gli ulivi secolari, il Partito del Sud appoggia la petizione on line

Il Partito
del Sud di Puglia appoggia la Petizione on line per salvare gli ulivi
secolari della nostra regione. Ancora una volta in Consiglio Regionale si
discuterà di una deroga alla legge che li tutela. La
domanda è, a che pro ?
Chiediamo
ai Consiglieri Regionali pugliesi di non rendersi responsabili di questo
ulteriore scempio e schiaffo alla nostra regione.
Riportiamo
di seguito il testo della petizione lanciata on line e il link
“Il
5 marzo si discuterà in Regione Puglia una deroga all’attuale legge 14/2007 che
oggi tutela il patrimonio pugliese degli ulivi secolari, con una mappatura degli
ulivi del territorio e la creazione di Elenchi Regionali che tutelano questo
albero unico al mondo. Se la deroga dovesse passare, gli ulivi monumentali di
Puglia potranno essere estirpati senza dover richiedere pareri paesaggistici
(oggi gli unici vincoli che proteggono questo splendido patrimonio del sud)
nessun vincolo, senza alcun criterio per lasciare spazio a capannoni, case ed
ogni altra volontà urbanistica. Aiutateci a DIRE NO a scellerati azioni
distruttive dell’uomo, a NON consentire ulteriori azioni distruttive del nostro
territorio, già fortemente segnata da una politica miope e a salvaguardare
questi MONUMENTI DELLA NATURA. Segnaliamo per dovere di cronaca che è in atto da
diversi anni una richiesta presso l’UNESCO per il riconoscimento dei nostri
ulivi quale PATRIMONIO DELL’UMANITA’.”
La
petizione è stata creata da
Simona su avaaz.org e noi vi abbiamo aderito
Fonte:
Partito
del Sud -Puglia
mercoledì 27 febbraio 2013
Agli elettori del Lazio...1275 volte grazie!!!
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Aggiungi didascalia |
Per
la prima volta una lista meridionalista si presentava al Senato nella Regione
Lazio, il Partito del Sud è riuscito in questo miracolo e in questo blitz
brigantesco con la tenacia immane di un drappello di briganti a Roma e di un
altro in Alta Terra di Lavoro.
E'
stato davvero difficile raccogliere le firme ed adempiere a tutte le formalità
burocratiche della casta nazional-padana ma ce l'abbiamo fatta e alla fine,
ancora più eroicamente abbiamo sfidato con un budget di 3000 Euro
le corazzate nemiche con la forza mediatica di un Grillo o con i milioni di Euro
di PD, UDC e PDL e compagnia brutta, in una campagna elettorale che come sempre,
viene fatta in condizioni di massima illegalità e di nessuna "par condicio" di
fatto.
Oltre
i pochi mezzi economici, la presenza concreta di attivisti in sole due province
quella di Roma e di Latina, da notare che le presenze in TV nazionali sono state
pari a zero...qui la casta si difende con una vergognosa legge dello Stato,
chiamata pure vergognosamente "par condicio" che pretende la presenza in almeno
1/4 del territori o meglio 1/4 di copertura della popolazione totale italiana,
vale a dire per andare almeno ad una tribuna politica (non certo a Ballarò o da
Gruber o da Santoro...) devi presentare la lista almeno in 4 regioni come il
Lazio...rispetto per gli altri che con fatica e sacrificio presentano la lista
solo nel Lazio pari a zero. Ma chi non ci prova nemmeno, queste cose non solo
non le sa ma non le può manco immaginare...
Per non parlare della solita storia dei manifesti e degli spazi gratuiti concessi dal Comune, nonostante qui le regole ci siano e sono chiare, non c'è nessun controllo e quindi vige la legge del taglione, chi spende di più sporcando ed imbrattando tutti i muri, vince in visibilità ed arroganza.
Abbiamo provato quindi con gli spot radio e le campagne facebook/google, applicando pure gli strumenti internet tanto invocati per il successo di Grillo senza sperare che i tanti gonzi del nostro mondo capiscano che in quel caso sono solo degli acceleratori di una visibilità mediatica che già c'è...comunque abbiamo fatto esperienza ed abbiamo l'orgoglio di averci provato e di averci messo la faccia e soprattutto di avere più di 1200 nuovi amici che ci hanno dato fiducia. Da notare poi il voto a Roma dove abbiamo superato i 600 voti ed in alcuni comuni dove abbiamo una presenza e c'è una maggiore coscienza identitaria come a Formia, a Gaeta, a Castelforte, in Alta Terra di Lavoro, dove sfioriamo l'1%. E' ancora poco? Certo...però e' un segnale importante, considerate le difficili condizioni di partenza già dette in una regione che non è del Sud ed alle elezioni politiche dove l'appello al "voto utile" è pressante, inoltre questo è anche un benchmark ossia un numero di partenza col quale confrontarsi in futuro in questo territorio. Per gli altri non resta che l'invidia e la maldicenza, dicendo che loro ne prenderebbero 100.000 di voti ma sparare palle è oramai un triste sport nazionale al quale, purtroppo, anche i meridionali si sono adeguati e fanno a gara con i Cavalieri di Arcore.
Ci spiace notare infatti che ci sono sempre i professori di meridionalismo dal PC che continuano a darci lezioni comodamente da casa, altri che vaneggiano sul "risveglio" di un popolo che da 20 anni non hanno mai risvegliato né si vedono segnali confortanti all'orizzonte visto il desolante voto soprattutto del Sud (addirittura più di 6000 voti in Campania per la Lega Nord!!!) e illudono le persone di un loro potenziale che non hanno oggi e non avranno mai basta vedere quanti sono i loro iscritti che pagano una quota annuale e non i contatti di una mailing list, per non parlare di quelli con le pretese di "indipendenza o niente" che non hanno nessun contatto con la realtà e nemmeno si sono mai visti ad un'elezione amministrativa nel comune di Roccasecca (con tutto il rispetto per gli abitanti di quel comune...) ma loro aspirano alle corti dell'Aia o di Strarburgo....per finire, come diceva Pasolini, odio gli indifferenti e gli ignavi che ti cercano solo per presentare il loro giornaletto o il loro libricino, ma quando poi si tratta di scendere con noi in piazza per fare volantinaggio o per manifestare per la nostra terra, non li trovi mai e sono sempre impegnatissimi...ma quest'esperienza ci è servita anche per capire perfettamente chi è con noi e chi non lo è.
Grazie invece a tutti i briganti e le brigantesse che ci hanno aiutato in quest'avventura e a tutti gli elettori che ci hanno dato fiducia, più forza ci darete e saremo sempre di più per difendere davvero la nostra terra con un meridionalismo progressista ed identitario che parla di verità storica e di legalità, di lavoro e di autonomia del Sud per un paese più giusto e più solidale. Per chi ci vuole davvero aiutare a crescere concretamente nel Lazio, per essere sempre più presenti in più circoscrizioni, in più comuni e provincie, può scriverci a:
partitodelsud.roma@gmail.com
Per non parlare della solita storia dei manifesti e degli spazi gratuiti concessi dal Comune, nonostante qui le regole ci siano e sono chiare, non c'è nessun controllo e quindi vige la legge del taglione, chi spende di più sporcando ed imbrattando tutti i muri, vince in visibilità ed arroganza.
Abbiamo provato quindi con gli spot radio e le campagne facebook/google, applicando pure gli strumenti internet tanto invocati per il successo di Grillo senza sperare che i tanti gonzi del nostro mondo capiscano che in quel caso sono solo degli acceleratori di una visibilità mediatica che già c'è...comunque abbiamo fatto esperienza ed abbiamo l'orgoglio di averci provato e di averci messo la faccia e soprattutto di avere più di 1200 nuovi amici che ci hanno dato fiducia. Da notare poi il voto a Roma dove abbiamo superato i 600 voti ed in alcuni comuni dove abbiamo una presenza e c'è una maggiore coscienza identitaria come a Formia, a Gaeta, a Castelforte, in Alta Terra di Lavoro, dove sfioriamo l'1%. E' ancora poco? Certo...però e' un segnale importante, considerate le difficili condizioni di partenza già dette in una regione che non è del Sud ed alle elezioni politiche dove l'appello al "voto utile" è pressante, inoltre questo è anche un benchmark ossia un numero di partenza col quale confrontarsi in futuro in questo territorio. Per gli altri non resta che l'invidia e la maldicenza, dicendo che loro ne prenderebbero 100.000 di voti ma sparare palle è oramai un triste sport nazionale al quale, purtroppo, anche i meridionali si sono adeguati e fanno a gara con i Cavalieri di Arcore.
Ci spiace notare infatti che ci sono sempre i professori di meridionalismo dal PC che continuano a darci lezioni comodamente da casa, altri che vaneggiano sul "risveglio" di un popolo che da 20 anni non hanno mai risvegliato né si vedono segnali confortanti all'orizzonte visto il desolante voto soprattutto del Sud (addirittura più di 6000 voti in Campania per la Lega Nord!!!) e illudono le persone di un loro potenziale che non hanno oggi e non avranno mai basta vedere quanti sono i loro iscritti che pagano una quota annuale e non i contatti di una mailing list, per non parlare di quelli con le pretese di "indipendenza o niente" che non hanno nessun contatto con la realtà e nemmeno si sono mai visti ad un'elezione amministrativa nel comune di Roccasecca (con tutto il rispetto per gli abitanti di quel comune...) ma loro aspirano alle corti dell'Aia o di Strarburgo....per finire, come diceva Pasolini, odio gli indifferenti e gli ignavi che ti cercano solo per presentare il loro giornaletto o il loro libricino, ma quando poi si tratta di scendere con noi in piazza per fare volantinaggio o per manifestare per la nostra terra, non li trovi mai e sono sempre impegnatissimi...ma quest'esperienza ci è servita anche per capire perfettamente chi è con noi e chi non lo è.
Grazie invece a tutti i briganti e le brigantesse che ci hanno aiutato in quest'avventura e a tutti gli elettori che ci hanno dato fiducia, più forza ci darete e saremo sempre di più per difendere davvero la nostra terra con un meridionalismo progressista ed identitario che parla di verità storica e di legalità, di lavoro e di autonomia del Sud per un paese più giusto e più solidale. Per chi ci vuole davvero aiutare a crescere concretamente nel Lazio, per essere sempre più presenti in più circoscrizioni, in più comuni e provincie, può scriverci a:
partitodelsud.roma@gmail.com
Enzo
Riccio
Segr.
Org. Nazionale
Partito del Sud
Partito del Sud
Fonte:
Partito
del Sud- Lazio
martedì 26 febbraio 2013
ELEZIONI 2013 : Vince la nuova P2 (Promesse e Populismo)
Alla perenne ricerca del salvatore della Patria !
Il voto il risultato
d’un popolo ubriaco, sfiduciato e immemore
populismo! Ebbene si, hanno vinto loro, i due sentimenti verso cui il popolo
italiano ha un debole, una predisposizione atavica. Al popolo della penisola
italica piace sentirsi promettere la luna, ricevere la promessa di cose su cui
far immediatamente cassa (Imu cancellata se non rimborsata, posti di lavoro
nella quantità di qualche milione, sanatoria sulle tasse impagate e lapidazione
degli enti debitori, ecc…). Sul come ciò possa avvenire poco conta, sull’attendibilità
del promettente, sulla veridicità ed attuabilità delle promesse poi non
interessa stare a fare le pulci; preferibile optare su chi dice e promette di
poter passare all’incasso subito senza tante paturnie. Predisposizione nazionale
al gioco, puntando sulla passata di mano di poker vincente e risolutiva
incassando in un colpo solo il bottino del banco. Oppure tentare la strada del
nuovo salvatore della patria : Mussolini, Berlusconi, buon ultimo Grillo,
insomma colui che sa come si fa, senza tante menate sulla democrazia, alla
ricerca del capo risolutore dei problemi che affliggono il paese, e ancor
meglio se ha un carisma vero o presumibile, doti istrioniche, simpatia e
comunicativa. Se poi è pure barzellettiere, comico addirittura di professione,
beh…allora è davvero il massimo, è uno di noi. Un popolo, quello italiano
ubriacato da queste cose verso cui, come da comprovata storia, ha predisposizione
naturale, e come dopo un buon bicchiere di vino, su cui è pronto a far accordi,
a concedere fiducia. Da non sottovalutare tra l’altro la giusta (questa sì)
sfiducia per le preoccupanti e avvilenti condizioni economiche che lo affliggono,
che lo portano a contestare tutto e la tentazione forte di far saltare il banco
e buttarsi nelle mani del più sfrenato populismo, succeda quel che succeda.
Immemore come popolo, che chi promette è chi già lo ha fatto più volte e non ha
mai mantenuto. E’ vero quel signore è un po’ chiacchierone, puttaniere, forse
di quei tanti processi in cui è stato ed è coinvolto – pure per calcolo delle
probabilità – in qualcuno almeno sarà colpevole, all’estero ridono di lui
considerandolo più un personaggio da avanspettacolo (testuale, e riferitomi
come giudizio da un potente imprenditore tedesco) e noi dei masochisti a
credergli….ma in fondo fosse la volta buona che ci risolve i problemi ? (e qui
torna la predisposizione al gioco d’azzardo). Del resto siamo un popolo che
dimentica tutto facilmente, cui non ci è voluto molto a raccontargli frottole
sulla sua storia, ad occultarne la memoria, a fargli credere che un Garibaldi
fosse un Che Guevara, a introiettare il senso di minorità nelle menti e nella
coscienza di almeno metà di esso. Quindi di cosa stupirsi? Le ragioni dell’incredibile
rimonta del Cavaliere e del boom del comico genovese sono in gran parte queste,
cui si sommano i timori e l’incapacità dei una sinistra vera che fa fatica a
voler fare il proprio mestiere, a riconoscere il suo DNA, a volersi fare
portatrice e propositrice d’un sogno (giusto o sbagliato, non sta lì il
problema) e a comunicarlo. Poi una banda di accattoni e questuanti politici a
far da contorno, da cui lo stesso
Ingroia (per fretta e inesperienza) non ha saputo del tutto prendere le
distanze. E poi il magistrato non fa il simpatico, non è telegenico, e gli
italiani non sono attirati da queste persone, pur se serie ed animate da sani
ma poco divertenti propositi. Il Sud? Il Sud è ancora in attesa di chi lo
rappresenti, si faccia carico una volta e per tutte delle sue ragioni. Il nostro,
il mio, Partito del Sud, ha fatto la sua coraggiosa presenza nel Lazio, al
Senato. I suoi 1275 voti sono, alla resa dei conti, un piccolo miracolo – senza
soldi e mezzi – in una regione del centro, molto governativa e poco o per
niente meridionale. Almeno ci ha messo la faccia, almeno ha dichiarato con
coraggio d’esserci facendo la piccola, orgogliosa resistenza. Credo
personalmente che, come disse il grande Nicola Zitara nei suoi ultimi mesi di
vita, bisognerà continuare la verifica di trovare la sponde giuste, non quelle
più forti ma quelle più praticabili, pulite e attente ai nostri temi, in un
ambito del progressismo aperto al sociale, al civile, fuori dalle vecchie
ideologie. Da non confondere banalmente col centrismo. Il meridionalismo è una
cosa, il neoborbonismo un’altra (pur riconoscendogli i meriti di ricerca e verità
sulla memoria storica), per cui il sogno di unire diavolo, acqua santa,
destrorsi e sinistrorsi, nostalgici e reazionari camuffati, improvvisati e
tutto il resto, è compito arduo, illusorio e non praticabile come da vecchie ed
ultime esperienze. Noi proseguiremo il nostro percorso in un paese molto
incartato, parecchio cialtrone e sempre più difficile.
Andrea Balìa
co/segretario nazionale del
Partito del Sud
p.s. : tra le poche soddisfazioni
il sapere che ascari e politicanti venduti di quart’ordine, scorno e miseria
del nostro Sud, come Miccichè e Lombardo resteranno a casa, fuori almeno dal
gioco parlamentare.
domenica 24 febbraio 2013
venerdì 22 febbraio 2013
La vela col nostro simbolo per Roma...
La vela coi manifesti del Partito del Sud parcheggiata a via C. Colombo a Roma, di fronte la Regione Lazio, prima di partire...
E la vela del Partito del Sud va...per le strade di Roma
Fonte : Partito del Sud - Roma
giovedì 21 febbraio 2013
SPOT RADIO PARTITO DEL SUD - ELEZIONI 2013 SENATO LAZIO
http://www.youtube.com/watch?v=RJGXMBUbWDU&feature=youtu.be
ELEZIONI POLITICHE 2013 - SENATO LAZIO - VOTA PARTITO DEL SUD

Il
Partito del Sud è Rock...gli altri Partiti sono lenti!
Ecco
nostro spot elettorale anche sulla storica radio romana, Radio Rock 106.6 per
Roma e dintorni
Per
due giorni il nostro spot elettorale per il Partito del Sud al Senato Lazio sarà
trasmesso da due storiche radio romane, grazie al blitz brigantesco di Enzo
Riccio ed Antonio Rosato, ecco gli orari:
Radio
Radio (FM 104.5 SKY 518 streaming www.radiorock.it):
21/02:
11.00.00 - 13.00.00 - 16.00.00 - 19.00.00 - 21.00.00
22/02:
08.30.00 - 10.00.00 - 13.30.00 - 16.00.00 - 18.00.00
Radio Rock (FM 106.6 streaming www.radioradio.it):
21/02: 14.00-17.30-20.30
22/02: 07.30-09.30-20.30
SEGUICI SU : http://partitodelsud-roma.blogspot.it/
martedì 19 febbraio 2013
lunedì 18 febbraio 2013
GRAFICI SILENZIOSI - (1) PRIMA IL NORD...PRIMI PER BABY PENSIONATI

Elaborazione grafica by Rosanna Gadaleta
domenica 17 febbraio 2013
Sul quotidiano Vicenza Più di oggi: Riuniti sabato iscritti del Partito del Sud residenti in Veneto, costituito il comitato elettorale del Pdel Sud per le prossime comunali di Vicenza

Dove il Partito del Sud, presente con proprio simbolo in altra circoscrizione, parteciperà anche in Veneto, come in altre regioni del nord Italia, grazie alla presenza del Coordinatore Regionale Filippo Romeo nella Lista Rivoluzione Civile alla Camera Veneto 1 e dall'avvicinarsi delle prossime amministrative dove il Partito del Sud intende partecipare con proprio simbolo alle comunali di Vicenza.
E' intervenuto alla riunione, portando il saluto della Segretera nazionale, anche il co-Presidente nazionale del Partito Natale Cuccurese, anch'egli in lista alla Camera in Emilia Romagna con Rivoluzione Civile, che ha illustrato alla sala la situazione politica nazionale e i suoi probabili sviluppi visti da Sud.
Filippo Romeo da cosa nasce la sua candidatura alla Camera con Ingroia?
La lotta alle massomafie e a favore della legalità è per noi del Partito del Sud sempre stata vista come opzione discriminante e decisiva per la rinascita delle nostre terre d'origine e non solo, come dimostrano anche gli ultimi episodi d'infiltrazioni e contiguità anche al nord dove , come ci insegna la recente cronaca, ciò è avvenuto con la probabile connivenza di appartenenti a forze politiche che evidentemente razzolano diversamente da quanto predicano.Gli aspetti poi di rivendicazione sociale e maggiore equità portati avanti da Rivoluzione Civile ben incarnano le rivendicazioni sociali a favore dei "senza diritti" che il nostro Partito ha sempre avuto nel programma. Il Partito del Sud infatti da tempo si rivolge all'area progressista, naturale sbocco che lo colloca sulla scia del meridionalismo degli albori con Salvemini , Dorso e per alcuni versi Gramsci. Inutile dire che la vicinanza con il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, nostro alleato alle ultime comunali di Napoli, ha favorito questo dialogo.
La lotta alle massomafie e a favore della legalità è per noi del Partito del Sud sempre stata vista come opzione discriminante e decisiva per la rinascita delle nostre terre d'origine e non solo, come dimostrano anche gli ultimi episodi d'infiltrazioni e contiguità anche al nord dove , come ci insegna la recente cronaca, ciò è avvenuto con la probabile connivenza di appartenenti a forze politiche che evidentemente razzolano diversamente da quanto predicano.Gli aspetti poi di rivendicazione sociale e maggiore equità portati avanti da Rivoluzione Civile ben incarnano le rivendicazioni sociali a favore dei "senza diritti" che il nostro Partito ha sempre avuto nel programma. Il Partito del Sud infatti da tempo si rivolge all'area progressista, naturale sbocco che lo colloca sulla scia del meridionalismo degli albori con Salvemini , Dorso e per alcuni versi Gramsci. Inutile dire che la vicinanza con il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, nostro alleato alle ultime comunali di Napoli, ha favorito questo dialogo.
Il Partito del Sud a Vicenza chi vuole rappresentare alle prossime comunali e quali sono i suoi obiettivi ?
L'obiettivo è quello di rappresentare non solo i tanti meridionali che sono presenti in Veneto, ma tutti i cittadini liberi che si riconoscano nelle nostre idee di progresso e di liberazione da vincoli, anche storici, che opprimono dall'unità d'Italia non solo il meridione ma anche il Veneto, senza mai trascendere nel razzismo e men che mai nella violenza, fra di noi infatti siamo onorati di avere anche tanti settentrionali fra cui anche l' Assessore al Bilancio del Comune di Gambellara Francesca Maria Rossi. Pensiamo perciò di portare fattivamente il nostro contributo anche a livello locale allo schieramento progressista per fare insieme argine alle idee più radicali dello schieramento opposto contro tutti i razzismi e a favore di tutti i Sud del mondo. Inizieremo pertanto nelle prossime settimane a raccogliere le firme per presentare il nostro simbolo alle prossime amministrative di maggio.
L'obiettivo è quello di rappresentare non solo i tanti meridionali che sono presenti in Veneto, ma tutti i cittadini liberi che si riconoscano nelle nostre idee di progresso e di liberazione da vincoli, anche storici, che opprimono dall'unità d'Italia non solo il meridione ma anche il Veneto, senza mai trascendere nel razzismo e men che mai nella violenza, fra di noi infatti siamo onorati di avere anche tanti settentrionali fra cui anche l' Assessore al Bilancio del Comune di Gambellara Francesca Maria Rossi. Pensiamo perciò di portare fattivamente il nostro contributo anche a livello locale allo schieramento progressista per fare insieme argine alle idee più radicali dello schieramento opposto contro tutti i razzismi e a favore di tutti i Sud del mondo. Inizieremo pertanto nelle prossime settimane a raccogliere le firme per presentare il nostro simbolo alle prossime amministrative di maggio.
Fonte: Vicenza Più
sabato 16 febbraio 2013
Comizio, oggi 16/02/2013, del Partito del Sud a Roma
Stamani, a Roma zona Testaccio, s'è tenuto il comizio del Partito del Sud in occasione della presenza per le politiche 2013 della Lista del partito al Senato nel Lazio.
Presenti i candidati e una delegazione della sezione napoletana Guido Dorso del PdSUD.
Interventi e risposte alle domande del pubblico convenuto dei candidati Enzo Riccio (Segretario Organizzativo Nazionale del partito) e dell'attore Roberto D'Alessandro, nonchè del co/Segretario Nazionale Andrea Balìa giunto da Napoli.
Esplicitata la linea progressista e identitaria del Partito del Sud, unica lista meridionalista non gravitante nell'area di centrodestra che accoglie le teorie xenofobe e antimeridionali della Lega Nord. Dichiarati gli obiettivi di rilancio e riscatto del Sud contenuti nel programma.
venerdì 15 febbraio 2013
I LEGHISMI D'EUROPA CONTRO IL MERIDIONE
La settimana scorsa, in occasione del summit sul bilancio europeo, avevo paventato, da queste pagine, un rischio "mezzogiornizzazione" per l'Europa, a causa dalle politiche dell'austerità. Oggi, quel rischio è non solo reale, ma si accompagna anche a una pericolosa "leghizzazione" della politica europea. Il Sud, dunque, fra Questione meridionalee leghismo, non è l'eccezione, ma il laboratorio sperimentale di tensioni proprie dell'Unione. La mezzogiornizzazione - sostenevo - sarebbe avvenuta con il taglio dei fondi per la crescita, puntualmente arrivato. Il bilancio europeo, per la prima volta nella sua storia, si riduce, passando da 935 miliardi a 908. Le voci più colpite sono "crescita" e "coesione": Competitiveness for growth and jobs passa da 125.7 miliardi a 152.5, i Fondi di coesione passano da 347 miliardi a 324, e il piano per le infrastrutture Connecting Europe Facility si riduce da 41.2 miliardi a 29.3.
Alcuni leader europei si sono convinti che, attraverso i tagli e la compressione salariale da infliggere ai paesi debitori e alle aree meno competitive, il mercato tornerà in equilibrio. Si tratta di un approccio ingiusto e sbagliato. Ingiusto, perché i Mezzogiorni pagano altissimi costi sociali; sbagliato, perché la recente revisione del moltiplicatore fiscale promossa dal Fondo monetario internazionale ha dimostrato che ogni punto di taglio del debito incide in misura doppia sul calo del Pil. Così, sarà più difficile pagare i debiti al Nord-Europa, mentre si innesca una guerra alla deflazione competitiva dei salari il cui esito potrebbe essere l'implosione della Ue.
Secondo "Check-up Mezzogiorno" di Confindustria, negli ultimi cinque anni, il nostro Pil è diminuito in termini reali di quasi 24 miliardi, mentre chiudevano oltre 16 mila imprese e perdevano il lavoro 330 mila occupati, di cui la metà in Campania. Nel 2012, il tasso medio di disoccupazione dei primi due trimestri è salito al 17,4 dal 13,6. Alla Campania si è somministrata proprio la medicina neoliberale, con aumenti del tasso di mobilità del lavoro, di flessibilità e di ristrutturazione industriale, misurati dagli economisti Chiara Mussida e Francesco Pastore nel paper "Is There a SouthernSclerosis?". Medicina che non ha curato il malato, ma gli ha dato il colpo di grazia. Quindi, c'è un problema nazionale ed europeo di rappresentanza degli interessi del Mezzogiorno che deve essere evaso. Il recente negoziato sul bilancio comunitario dimostra che esiste un nuovo asse della decisione politica che parzialmente sostituisce la tradizionale dicotomia destra-sinistra. Si tratta di un asse territoriale che contrapponei paesi del Nord, il club della Tripla A (come le agenzie di rating definiscono i paesi con i bilanci in attivo, nda ), ai Sud che chiedono misure di mitigazione dei costi degli shock asimmetrici della Zona Euro. Il nuovo presidente dell'Eurogruppo, il laburista olandese Jeroen Dijsselbloem, ad esempio, sostiene i tagli al bilancio Ue, come la conservatrice Merkel, mentre in direzione opposta si muovono il conservatore Rajoy e il socialista Hollande.
L'altro asse decisionale che riemerge è quello fra i così detti intergovernalisti e i comunitaristi. Fra coloro i quali, cioè, spingono in direzione di un primato degli Stati nazionali e quanti chiedono più Europa politica. A quest'ultima schiera appartengono sia il Pse che il Ppe che, all'interno dell'europarlamento, sono contrari a questo bilancio. I leader dei paesi Tripla A, invece, sono tutti intergovernalisti. Non vogliono l'Europa federale della solidarietà e si accontentano del mercato unico dei profitti. Sono spinti da una massimizzazione dell'utile nazionale miope e irrazionale, incapaci di capire che la Ue rischia di saltare. Alcuni leader del Club della Tripla A credono che sei i Piigs uscissero dall'euro, il taglio dei crediti delle proprie banche sarebbe ampiamente compensato dallo shopping in saldo degli asset del Sud Europa, svenduti attraverso una nuova lira debolissima.
La battaglia che ci si para innanzi è dunque questa: salvare l'Europa dai falchi e il Mezzogiorno dai nuovi leghismi. In questa cornice, Monti, in quanto sostenitore dell'austerità, è assolutamente inaffidabile, così come il Pdl a trazione leghista. La battaglia a difesa del Mezzogiorno può essere portata avanti solo dai riformisti e dalla sinistra. In particolare, al Pd si potrebbe chiedere di agire in modo maggiormente coerente, dato che l'ottimo contributo avanzato l'anno scorso alla Commissione, "Un progetto alternativo per la crescita", nell'ambito del Programma Nazionale di Riforme,è in contraddizione rispetto al Fiscal compact. Per Rivoluzione civile, dove non vale la cartina al tornasole della responsabilità di governo, ci si può augurare che de Magistris riesca a dare una nuova centralità al Mezzogiorno. Tutti dovranno aver ben presente, comunque, che la Questione meridionale deve essere posta in chiave nazionale ed europea.
L'autore fa parte dello staff del sindaco de Magistris
Fonte : la Repubblica.it
Napoli aspetta la Coppa America 2013...
riceviamo dall'Ufficio Comunicazione del sindaco di Napoli Luigi de Magistris e postiamo :
“Il video che abbiamo visto
rappresenta la forza della bellezza. Se noi italiani ci rendessimo conto di
quanto la bellezza contribuisce ad affrontare la crisi morale, economica e
politica e se sapessimo far fruttare il grande binomio economico
turismo-cultura, avremmo un Paese migliore. La Coppa America 2012 per Napoli è
stata una sfida vinta in due modi: con una grande e proficua collaborazione
istituzionale e con la bellezza del nostro Golfo. Le regate portarono sul
lungomare 500 mila persone, nella sola giornata di Pasquetta. Migliaia di
persone si sono riprese il lungomare di Napoli fino a quel momento dominato
delle macchine e dei rumori dei clacson. Quel giorno decidemmo di lasciare
aperto alle persone e chiuso alle macchine, per sempre, quel lungomare. Se non
ci fosse stata l’ America’s Cup e quel mezzo milione di persone scese in strada,
non si sarebbe determinato tutto questo. Abbiamo voluto anche quest'anno questa
manifestazione perchè è un volano per l'economia e per il rilancio dell'immagine
di Napoli nel mondo. Prima della Coppa America l'immagine che circolava della
nostra città era quella della Napoli dei rifiuti. Grazie al lavoro fatto ed
grazie a queste immagini rilanciate dai siti internet, ora si parla soprattutto
delle bellezze naturali e artistiche del Golfo. Dopo la Coppa America. Napoli è
stata scelta come location per altri eventi sportivi: la Coppa Davis, l'Nba, il
Beach Volley ed, a maggio, tornerà, dopo 50 anni, la grande Partenza del Giro
d’Italia. Eventi che hanno visto una straordinaria partecipazione di cittadini e
cittadine, turisti, appassionati e sportivi. Una partecipazione e un entusiasmo
che solo la città di Napoli sa regalare. Ora dobbiamo concentrarci su aprile.
Rispetto allo scorso anno ci saranno diversi cambiamenti e miglioramenti da
apportare proprio per permettere una maggiore partecipazione e interazione di
tutti. L’evento deve vivere di più prima, durante e dopo. Ci dovranno essere
giornate di musica, incontri. Noi abbiamo l’ambizione di rendere sempre di più
Napoli un luogo con una forte dimensione internazionale. Mi sono sentito
lusingato ed orgoglioso quando ho sentito dire che Napoli è una cornice unica
per chi ama il mare e la barca. Uno scenario straordinario per eventi sportivi e
culturali resi unici dalla partecipazione e dall'entusiasmo dei napoletani”.
Lo
afferma il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris intervenuto questa mattina alla
Bit di Milano in occasione della presentazione della American's Cup 2013 che si
terrà a Napoli dal 16 al 21 aprile.
In allegato la foto del sindaco
con Tom Ehman, Vice Commodoro del Golden Gate Yacht Club, il club del Defender,
l'attuale detentore dell'American's Cup, Oracle team Usa
Di seguito il link al video
realizzato dalla Web Tv del Comune di napoli 'Napoli aspetta la Coppa America
2013'
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=Viddq28jPoo
Fonte : Marzia Bonacci
portavoce Luigi de Magistris
Combattere le mafie e la corruzione...una priorità per il Partito del Sud!
Credo che la nostra battaglia per la legalità e per
uno sviluppo sostenibile per far ripartire l'Italia da Sud, non può prescindere
da un nostro impegno personale contro la corruzione, una vera piaga nazionale al
Sud come al Nord come dimostrano le ultime vicende di Finmeccanica o di
Eni....non ci sono scusanti "internazionali" e non basta trincerarsi dietro "il
ruolo strategico di un'azienda come Finmeccanica" per continuare a tollerare
tangenti, mazzette, comportamenti scorretti, zone grigie, favoritismi al posto
della meritocrazia, supermanager che guadagnano più di 1.000 volte lo stipendio
di un loro operaio...tutto questo sistema corrotto e marcio che è nato in
effetti con la "malaunità" del 1861, basta ricordare gli scandali del crac della
Banca Romana o quello delle Strade Ferrate Meridionali per capire che proprio
nel Regno sabaudo ci sono le radici malate di questo paese. E questo lo diciamo
non per nostalgia di ritorni ad antiche monarchie o a vecchi confini, ma per
avere finalmente un paese più libero e più giusto, dove non ci sia una parte del
paese destinata ad essere abbandonata come "discarica del terzo
mondo".
Per
questo ho aderito con entusiasmo alla campagna di Libera, ed all'appello di Don
Ciotti, invitando anche gli altri candidati della nostra lista Partito del Sud a
farlo. Nell'attesa di ricevere il braccialetto bianco, dichiaro che mi impegno
personalmente a combattere la corruzione e a modificare in senso restrittivo
l'articolo 416 del Codice Penale e con altri impegni di trasparenza e onestà di
"Riparte il Futuro", per rendere sempre più difficile il terreno allo scambio
politico-mafioso che è alla base del sistema coloniale del Mezzogiorno, sistema
che dura oramai da più di 150 anni ed è tempo di liberarcene. E' questo sistema
che rende sempre attuale lo slogan "PRIMA IL NORD" che e' in realtà uno slogan
vecchio di 152 anni...la differenza è che ora qualcuno ha il coraggio di dirlo
con chiarezza, disprezzando chiaramente l'articolo 3 della nostra Costituzione
Repubblicana.
E'
ora di cambiare pagina, è il momento di riprenderci il nostro destino e di
votare al Senato Lazio per il Partito del Sud!!!
Enzo
Riccio
Segr.
Org. Nazionale
Partito
del Sud
giovedì 14 febbraio 2013
Il Partito del Sud alla Camera di Commercio di Viterbo il 15/02
Venerdì 15/02 alla Camera di Commercio di Viterbo ci sarà un confronto ed un dibattito con i candidati alle prossime elezioni politiche nazionali e regionali Lazio di febbraio 2013, con Focus Impresa e Lavoro della Tuscia Viterberse, una rappresentanza delle principali forze economiche del territorio.
Enzo Riccio per il Partito del Sud parteciperà all'incontro che si terrà presso la Sala Consiliare della Camera di Commercio di Viterbo, in via Fratelli Rosselli n. 4.
Fonte : Partito del Sud - Roma
martedì 12 febbraio 2013
Il Partito del Sud, il nostro, è un'altra storia...
Ormai Grande Sud/MpA della senatrice
Poli Bortone, tanto devota al cavaliere, e dello sgusciante Lombardo, tenta d’appropriarsi
delle tematiche del vero meridionalismo. Invitano scrittori meridionalisti come
Lino Patruno alle loro convention, citano Pino Aprile e il suo Terroni in Tv
alle tribune elettorali, ecc… ma il Partito del Sud, quello vero, quello nostro,
è sulla sponda progressista, quella degli ideali di tolleranza, solidarietà,
inclusività, legalità ed uguaglianza, e rifiuto di tutte le forme di razzismo,
in specie quello propinato da formazioni destrorse e xenofobe come la Lega Nord.
Il nostro messaggio sugli insegnamenti di Gramsci e Dorso, unito ai valori d’identità
e di rispetto e recupero della verità storica e della sua memoria, è questo e
differenzia il nostro partito da molti altri movimenti pseudo meridionalisti
che strizzano l’occhiolino agli ambienti reazionari, o navigano nel mare magnum
della nostalgia, dell’ormai improponibile legittimismo, dei Re, delle vandee,
dei religiosi dell’ultim’ora salvatori della patria. O all’eterna ricerca del
carrozzone inclusivo del tutto e di tutti e di più. I pseudo governi tecnici,
con dentro difensori del Sud con
estrazioni ed obiettivi diversificati in ossequio a presunte unità salvifiche
non ci attirano, entusiasmano e convincono. Abbiamo già dato, e sappiamo con l’esperienza
accumulata che il condividere la memoria storica non è sufficiente ad unire (al
di là delle buone intenzioni), se i valori di riferimento non si condividono, e
il rischio (come abbiamo già evidenziato) di confondere l’unanimismo con l’unità
è elevato. Spiace che punti di riferimento nel giornalismo e nella scrittura a
difesa del Sud non prendano distanze chiare sull’uso improprio dei loro nomi e/o
s’impegnino in conclavi confessionali su cui è meglio stendere un velo pietoso.
Il Partito del Sud comunicherà sempre più in modo forte e organizzato i suoi
obiettivi e il suo credo, dove in modo autonomo come alle prossime elezioni
politiche nel Lazio al Senato, e dove con i suoi uomini in liste per il
riscatto civile, oltre che in prossimi scenari politici che lo vedranno
coinvolto in probabili collaborazioni sempre sul fronte della legalità contro
le masso mafie coniugate alle battaglie e al messaggio prettamente
meridionalista.
Il tempo passa ma non invano e
siamo solo all’inizio della nostra battaglia.
Andrea Balìa
(co/segretario nazionale del
Partito del Sud)
Una proposta per il Centro Sud. I fondi europei detassino tutte le imprese, non ne finanzino solo alcune
Scritto da: Piercamillo Falasca
Se mi
capitasse la ventura di sedere in Parlamento, il primo atto che presenterei
all’attenzione dell’aula sarebbe una mozione parlamentare che impegni il governo
italiano ad aprire un negoziato con l’Unione Europea sull’utilizzo del fondi
comunitari del periodo 2014-2020 (oggetto nei giorni scorsi dell’accordo sul
bilancio), per convertirli in una consistente riduzione dell’imposizione sul
reddito d’impresa per tutte le aziende residenti nelle regioni del
Centro-Sud (le aree beneficiarie degli aiuti). È una proposta a cui il
sottoscritto ha lavorato nel 2008 per l’Istituto Bruno Leoni e che, a distanza
di anni, appare quanto mai opportuna (nella sua forma “radicale”, la
trasformazione del Mezzogiorno in una grande No Tax Region per il reddito
d’impresa).
Anche il ciclo di programmazione dei fondi strutturali
2007-2013, come quello precedente, ha purtroppo mostrato le sue falle:
l’intermediazione politica e burocratica delle risorse comunitarie ne
condiziona negativamente l’utilizzo, a scapito della trasparenza e
dell’efficacia degli investimenti. Intorno ai fondi comunitari si è
sviluppata e consolidata negli anni una pletora di interessi clientelari, che ne
hanno snaturato la ratio. Sarebbe decisamente meglio una misura lineare e
“impersonale”, una detassazione del reddito per tutte le attività economiche,
che finisca così per premiare gli imprenditori più capaci e meritevoli e non per
finanziarie improbabili ed anti-economiche attività, la cui ragion d’essere
è costituita semplicemente dall’incasso dell’incentivo.
Non sfugge che
una detassazione dell’imposta sul reddito per le imprese meridionali
rischierebbe di avere più di un profilo di incompatibilità con le norme
comunitarie in materia di aiuti di stato, tanto che l’eventuale placet
dell’Unione Europea dovrebbe essere l’esito di una richiesta (esplicita e
tutta politica) da parte del governo italiano di una deroga, di una vera e
propria “eccezione”.
D’altro canto, si può davvero considerare
aiuto di Stato un intervento di riduzione fiscale per un’area abitata da circa
diciassette milioni di abitanti? Conti alla mano, il Mezzogiorno d’Italia
sarebbe l’ottavo paese dell’Unione Europea. E non è azzardato considerarlo
un paese quanto meno “per differenza”, rispetto al Centro-Nord dell’Italia: non
c’è una statistica di natura socio-economica che sia una, in cui non si evidenzi
la frattura profonda tra le due macroregioni della nazione e il carattere
drammaticamente duale del paese.
Ciò detto, mai come in una fase di crisi
come quella che stiamo vivendo e grazie alla credibilità faticosamente
riconquistata nell’ultimo anno di governo Monti, l’Italia avrebbe la forza e la
legittimità per imporre questa posizione. L’abbattimento indifferenziato della
pressione fiscale per le aziende sarebbe una leva per l’attrazione degli
investimenti privati, ma rappresenterebbe soprattutto un messaggio chiaro di
“astensione” della politica e della burocrazia da scelte e dinamiche che
riguardano esclusivamente gli attori privati.
Fonte: www.libertiamo.it
sabato 9 febbraio 2013
Gerardo nuvola 'e povere - Enzo Avitabile e Francesco Guccini
...anche per questa gente esiste il Partito del Sud....
http://youtu.be/XCOoE7UAawQ
Comizio del Partito del Sud sabato 9 a Formia (LT) con presentazione della sua lista meridionalista e dei suoi candidati.
Il Partito del Sud presenta sabato 9 a Formia (LT) la sua lista meridionalista, autonoma dagli schieramenti di destra, centro e sinistra, al Senato Lazio.
Saranno presenti i nostri candidati, ci sarà un comizio ed un volantinaggio del nostro movimento.
Diamo appuntamento a tutti gli amici e simpatizzanti sabato 9 alle ore 12 a Piazza Mattei a Formia, in caso di brutto tempo ci trasferiremo presso la Sala Boffa del Comune di Formia.
Il comizio iniziera alle 11.00

Fonte : Partito del Sud - Roma
Vandalismo! Basilica di San Domenico Maggiore a Napoli ha subito un’incursione notturna di leghisti; hanno applicato sulla facciata il simbolo il “Sole delle Alpi”
di
Bruno Pappalardo
Per
essere un partito, un soggetto politico, non è affatto necessario dover
dimostrare nobili progenitori o una storia alla spalle, un background derivante
da lontane e forti origini radicate nella narrazione d’una collettività. Nuovi
movimenti e associazioni e partiti sorgono per nuovi obiettivi e nuovi uomini si
propongono in una società in trasformazione, dunque nulla di male!
Avercela,
però una lontana e propria storia??! E’tutto grazia del il buon dio! E’ un
notevole valore aggiunto!
La
LEGA, orfana di una memoria e non potendo dimostrare alcuna
delle ascendance dalle rivoluzionarie teorie di costruzione
universalistiche del mondo che esordirono, vivide già oltre la metà del XVIII
sec., ebbene, provò, prima ancora del ’89, ad inventarsi ed esibire
un pèdigrée con il quale accompagnare i propri valori unicamente
economici, merciai. Occorreva un più robusto contributo culturale,
nonché storico-ideologico, un chiaro legame ad una etnia, una comunità, una
religione, un sapere ben definito. Occorrevano, quindi, dei simboli, dei riti,
testimonianza di questa origine. Ma divenne, da subito evidente che si trattava
di una mistificazione e segno di uno spavaldo panico di non essere riconosciuto
come figlio naturale di quel territorio. Era la stupida ma purtroppo dolorosa e
ingiustificata vergogna dell’orfano: essere NULLA. Apposta fanno ritornare,
dal passato, i nuovi genitori, i Celti. Con una farsesca ritualità si poteva
perfino asserire che il “Sole delle Alpi” fosse esclusivamente nordico.
Miglio se la poteva risparmiare!
Il
simbolo si genera da una sintesi di appartenenza storico-culturale di
un singolo o gruppo o popolo, con il quale ci si riconosce come identità. Il
simbolo ha un indubitabilmente alto e valore di collante.
E’
cosa sciocca quanto insulsa.
La STELLA è
un disegno solo simulante, per l’appunto, un fiore con sei petali inscritti in
un cerchio. Perché in cerchio così doppio? Perché la necessità di chiuderlo?
Una necessità grafica di logotipia?
Quella
della “ruota del Sole” o del “fiore del sole” ha origini
lontane dall’India al Tibet, dalla iconologia egiziana (culto del sole)a quella
del 3200 a.C. in Galles con gli Stonehenge, esprimono essenzialmente un
misticismo dinamico e perpetuo che viene chiuso nel cerchio
energico: la conoscenza, la vita. Il simbolo esprime la
concezione universalistica incentrata sul circolare del
sole e sul principio che essa si rappresenta come allegoria della
vita e della morte; Il cerchio nasce da un centro da cui si dipartono i petali
(la natura) ma che devono essere intesi anche come anelli orbitanti intorno al
sole. Nel centro è anche l’uomo.
Siamo
davanti a quel “sincretismo” originatosi dall’incontro di diverse
culture indoeuropee e orientali pagane su cui si formò San Domenico
di Guzman. Il santo, fondatore dell’ordine domenicano (1216 d.C.
) che si ispirava alla regola di S. Agostino, a sua volta, influenzato dalle
teorie neoplatoniche del mondo. L’uomo, per trovare se stesso e la sua
ragione, non ha bisogno di guardare al di fuori di sé ma basta una ricerca
interiore, (Il cerchio) L’uomo “agostiniano”, vive all’interno di un sistema
chiuso ma dinamico, dove trova la luce della ragione che porta a Dio.
La
basilica di San Domenico Maggiore a Napoli (l’ edificazione tra il
1283 e il 1324) presenta, appunto, sui portali ferrei dell’ingresso, il
cosiddetto “Sole delle Alpi” ma,
invero, il Sole origine della Vita. E’ lì dal
1324!
Signori
leghisti, meridionali venduti, non è un vostro simbolo, è solo parte della
cultura del mondo.
Proviene
dal mondo indo-orientale ed specificamente ellenistico. S’associa e assomiglia
anche ad una “ruota” che è emblema immemorabile, (4500
a.C.)dell’uomo. Guarda caso, apparteneva proprio ai nomadi che sarebbero i
vostri veri padri. Anche i Celti erano nomadi nati dai Rom o zingari che ancora
tentate di buttar fuori dall’Italia con tanto odio. Attenzione! Sono proprio i
vostri progenitori! E’ sacrilegio!
S.
Agostino moriva nel 430. E’ verosimile che sia stato portato nel territorio
nordico proprio dai domenicani in quanto incaricati, da Onofrio III,
ad essere” Frati Predicatori-Teologi” e che viaggiavano per tutto il
globo terracqueo per convertire l’uomo. La gente
dimentica! Non il SUD!
Un
poco alla volta prima ci vengono sottratti i nostri simboli e, poi, valori di
diritto e giustizia e soprattutto la libertà della dignità.

San
Domenico Maggiore, simbolo delle orbite del sole

grafico
delle orbite solari secondo San Domenico

ruota
a sei raggi sanscrita/civiltà dell'India
venerdì 8 febbraio 2013
L'incredibile storia dello smantellamento del sistema bancario meridionale confrontato ai favori alle banche tosco-padane come Monte dei Paschi di Siena!
Mi torna in mente l'incredibile storia dello
smantellamento delle più grandi banche meridionali, in particolare la storia
del Banco di Napoli, il glorioso e plurisecolare banco napoletano che negli
anni '90 entrò in crisi, anni difficili almeno come quelli attuali. La crisi ci
fu sicuramente anche per errori di gestione e connessioni con la "malapolitica"
ma anche e soprattutto per fattori esterni come la mancata erogazione di fondi
già promessi alle aziende meridionali con la chiusura di AgenSud, l'agenzia che
aveva preso il posto della Cassa del Mezzogiorno.
Ci fu all'epoca una strana severità della Banca
d'Italia nelle sue ispezioni (severità che mi sembra sia mancata del tutto con
il Monte dei Paschi...) e sulle contabilizzazione dei cosiddetti "crediti
incagliati ed in sofferenza" (come poi dimostrato anni dopo dalla SGA, la "bad bank" che recuperò già a fine 2006 ca. il
70% per poi superare il 90% di crediti recuperati e superò di gran lunga le
pessimistiche previsioni di Ciampi che stimava oltre il 50% di crediti non
recuperabili) e varie dichiarazioni alquanto sospette "sull'inefficienza
bancaria meridionale" di alcuni esponenti politici tra cui Dini e Ciampi,
sospette soprattutto alla luce di quello che avvenne dopo questa crisi e le
scelte del Ministero del Tesoro. Tutto questo è ben spiegato, con numerosi altri
dettagli, dal libro "Il declino del sistema bancario meridionale" di Emilio
Esposito ed Antonio Falconio che consiglio a tutti per approfondimenti, cifre,
eventi e date.
La fine di secoli di storia gloriosa avvenne
qualche anno più tardi, il Banco di Napoli fu ceduto ad una banca come BNL che
aveva molti problemi in più del Banco di Napoli sia per la liquidità sia per lo
stato patrimoniale, ma era una Banca in maggioranza pubblica del Ministero del
Tesoro che ritenne che 60 Miliardi di Lire (praticamente una miseria....) era
un'offerta accettabile per lo storico Banco di Napoli (che secondo alcuni è ancora più antico del Monte dei Paschi di
Siena nato nel 1472, infatti è nato ufficialmente come "Monte di Pietà" nel 1539
ma secondo alcune ricerche è ancora più antico e risale al XV secolo...) e
stranamente qualche anno la stessa BNL-INA hanno rivenduto il Banco di Napoli
ben 6.000 (!!!) Miliardi al gruppo torinese San Paolo realizzando una
incredibile plusvalenza per BNL ....salvando così la BNL dalla crisi e facendo
di fatto scomparire il Banco di Napoli, che rimane oggi praticamente solo come
marchio e con una società al 100% controllata da Intesa-SanPaolo quindi le
decisioni si prendono a Torino (sede legale) e a Milano (sede operativa) e le
relative fondazioni investono ovviamente il 99% al Nord e qualche spicciolo al
Sud.
Possiamo sopportare ancora altre bugie ai danni
del Sud, altri trattamenti discriminatori e altre desertificazioni bancarie,
produttive e sociali al Sud?
Enzo Riccio
Segr. Org. Nazionale
Partito del Sud
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