Fonte : comune di napoli
lunedì 11 novembre 2013
Napoli premiata ma per "il Sole 24 Ore" non va bene....
NAPOLI PREMIATA SUL PATTO DI STABILITA' E IL "SOLE" SI SORPRENDE....
Questa mattina Il Sole 24 Ore riporta con la consueta perizia le novità sul cosiddetto Patto di stabilità dei Comuni da applicare nel 2014. Ovvero la somma che i Comuni sono tenuti a risparmiare non per la loro stabilità, ma per garantire quella dello Stato. In pratica ogni Comune è costretto a rinunciare a una parte della somma spendibile cioè a chiudere in conti in attivo. La novità per il 2014 è che cambia il periodo di riferimento della spesa media, sulla quale si calcola il Patto, che scorre dal 2007-2009 al 2009-2011. In pratica si tolgono dal conteggio i bilanci del 2007 e 2008 e si inseriscono quelli del 2010 e 2011. Ebbene, Napoli è la città d'Italia che ne riceve il vantaggio maggiore sia in termini assoluti sia percentuali, visto che il suo obbligo al surplus scende da 88,1 a 64,8 milioni, con un recupero del 26%. I napoletani non se ne stupiscono perché è stato evidente in città che il Comune fine mandato Iervolino e inizio de Magistris ha frenato fortemente la spesa, per tutti i tagli che ci sono stati (ancor più nel 2012, anno ancora fuori dai calcoli). Se ne stupisce però Il Sole che scrive: "E' difficile scorgere la 'meritocrazia', a meno di non voler annoverare Napoli (in pre-dissesto) come il capoluogo più 'virtuoso' d'Italia". Si fa gran confusione. Non c'è un merito nel premio che riceve Napoli ma solo la certificazione che è stata la città d'Italia costretta a ridurre di più la spesa per l'applicazione di un federalismo fiscale che premia i ricchi e azzoppa chi ha già meno. E' vero che i tagli hanno colpito tutti i Comuni, ma dove la capacità fiscale è elevata è stato sufficiente qualche ritocco di aliquota per compensare il mancato gettito. Altrimenti non si spiegherebbe il +45,4% di impegno richiesto a Roma che grazie alla peculiarità di esser capitale è al riparo dalle strette finanziarie o il +20% tondo chiesto a Milano. Detto ciò, è chiaro che il meccanismo del Patto è troppo meccanico e imporrebbe per esempio all'Aquila di aumentare di tre volte l'obiettivo solo perché - ovviamente - la spesa del Comune è cresciuta per gli interventi del dopo-terremoto. Ma almeno si riconosca a Napoli quel che è di Napoli: ci avete impoverito, non sorprendetevi se abbiamo smesso di spendere.
Fonte : comune di napoli
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