martedì 26 maggio 2015
“Siamo tutti briganti?....”
Spesso, anche da persone che
stimiamo, sentiamo il mantra “siamo tutti briganti,uniamoci, qualcuno ce la
farà…”. Ovviamente l’invito sarebbe rivolto a tutti quelli che si battono per
miglior sorte del Sud, paragonandoli - diremmo un po’ generosamente – a quegli eroici
figuri che, imbracciando un fucile, reagirono ai soprusi d’un’unità d’Italia
mal fatta, criticabile più che nelle finalità nei modi repressivi,
espropriatori, violenti e colonizzatori con cui fu attuata. A loro fu tolta la
terra, la possibilità di continuare a lavorarla, furono chiuse e/o messe in
condizione di morire le fabbriche vanto del Sud, spesso a livello europeo. Le
tasse passarono da poche a quantità inusitate, fu chiesta cieca obbedienza e
fedeltà al nuovo esercito invasore e ai nuovi regnanti, ci furono saccheggi,
incendi e stupri, e fucilazioni senza regolari processi come prevedeva
l’infausta legge Pica. E contadini, talvolta anche donne (le “brigantesse”) e
alcuni civili o ex soldati reagirono con la lotta armata in bande itineranti
per i monti del Sud,come antesignani dei partigiani, di memoria più recente. E
noi saremmo come loro?
Certo difendiamo lo stesso territorio,siamo in teoria i
loro eredi,forniti di qualche bandiera, cellulari e pc, dai quali e sui quali tanti
preferiscono le ”rivoluzioni da tastiera”(poco impegno politico concreto, frasi
roboanti,molte analisi e lamentele – anche giuste – e propositività vicino allo
zero). Qualcosa e qualcuno c’è, ovvio, ma la stragrande quantità dei presunti
patrioti ha queste coordinate. Quindi il paragone è quantomeno ardito.
Sul
“uniamoci”poi sarebbe il caso forse di stendere un velo pietoso..per farlo
bisogna condividere valori,visioni della vita e della convivenza ed
organizzazione economica e sociale…la sola comune richiesta di verità storica è
basilare ma tristemente insufficiente ed inefficiente, e l’unanimismo è più
parente prossimo d’un’insalata che somigliare ad una strombazzata unità!
Qualcuno
ce la farà? Si,certo, lo auspichiamo…ma non a caso o per grazia divina,bensì
solo come risultato di costante organizzazione, impegno,serietà e coerenza,
coscienza e attuazione di oculata strategia politica (come da lezione gramsciana),
mettendoci la faccia,schierandosi,scegliendo e non a fronte d’utopiche
collocazioni “super partes” o in attesa di improbabili rivoluzioni o
nostalgiche restaurazioni.
Andrea Balìa
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