A parlare per primo di “né dx e né sx” fu proprio quell’Antonio Ciano, meridionalista della prim’ora e attuale Presidente Onorario di quel Partito del Sud che oggi è l’unico schierato nettamente nell’agone politico nell’area dichiaratamente di sinistra. Potrebbe apparire contraddittorio ma pochi hanno da sempre inteso il senso di quell’affermazione. Ciano, che conosciamo da sempre, intendeva criticare questa destra e questa sinistra perché inefficaci, portatrici non sane dei loro valori e affidate a cattivi interpreti del loro pensiero. Tanto da definirle banali ”indicazioni stradali”. Ma nessuno può disconoscere le radici di sinistra storica e gramsciana del personaggio.
Oggi, il decadimento degli eventi richiede il posizionamento netto del suo pensiero nell’area progressista supportando un meridionalismo gramsciano a salvaguardia dell’originario pensiero e matrice. Non è più tempo d’affermazioni, ma di proposte e lotte.
L’unanimismo inclusivo di nostalgie (ovviamente salvaguardando la sana revisione), rigurgiti monarchici e legittimisti, pensieri e origini destrorse e reazionarie meno o peggio camuffate, velleità indipendentiste e separatiste scimmiottanti basche, scozzesi o irlandesi rivendicazioni con decenni di battaglie alle spalle qua misconosciute, sono inconcludenti mire smentite e ora financo superate dai deludenti esperimenti governativi del nostro paese.
E non bastano liste elettorali a supporto d'idee di questo stampo, con discutibili benedizioni cerchiobottiste, e nè che a comporle siano persone senza trascorsi penali, ma vacue nelle proposte e dalle variegate e non omogenee radici e concezioni di valori.
E’ tempo di schierarsi, come portatori sani d’un meridionalismo attuale nelle proposte e storico nelle radici. Poi c’è chi si schiera male..ma questo è ancora un altro discorso.
Attilio Stolder
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