di Bruno Pappalardo
mercoledì 5 giugno 2013
A Napoli dopo il caffè sospeso...ci siamo inventati anche la ...tessera sospesa!
di Bruno Pappalardo
Quante
volte avete sentito di quella abitudine tutta napoletana del “Caffè Sospeso”.
Ricordo con piacere di averne fatto una gradevolissima nota, del “‘o
caffettiere ‘a domicilio”, una storia vera che s’intrecciava con quella di
un ragazzo, Gigginiello (Luigino) che, poco dopo la fine dell’ultimo
conflitto bellico, passava per i bassi di Napoli, di mattina, sul presto,
ristorando i propri clienti assonnati. Il gestore del bar, che gli lasciava
l’armamentario, trasportato in appositi contenitori per tenere caldo la bevanda,
prendeva tutto il guadagno lasciando al ragazzo una percentuale.
Il
ragazzo era intraprendente e per guadagnare di più, cercava di ingraziarsi la
clientela aggiungendo un caffè a quello regolato durante la trattativa e da
lasciare quando gli fosse stato richiesto.
Il
Caffè Sospeso, di cui tanto si è parlato e scritto, invece, era anche quello di
un qualsiasi signore che consumava la solita tazzina al bar ma lasciava pagato
un caffè per chi, durante la giornata, a discrezione del titolare, avesse avuto
bisogno di rianimarsi da qualcosa, …spesso dalla misera.
Ebbene,
oggi vi racconto un’altra storia vera e straordinariamente più bella perché non
parla di miseria ma di sentimenti, di passione, di slancio.
Ho
avuto modo, allora, ieri di associare un nuovo iscritto al nostro partito e
avviare velocemenete una sorta di trattativa alla maniera
di Gigginiello.
Il
nuovo iscritto è un ex ingegnere dell’Alenia. Una persona splendida e
preparata, soprattutto sulla nostra storia e con tanta voglia di rinvigorirne la
memoria. E’ uomo pratico e ben consapevole che il nostro è tra quelli che pur
restando ancorati ma non fermi alla nostra storia, cerca anche
concretezza.
L’incontro
era stato predisposto la settimana prima; scegliemmo il Pan (Palazzo d’Arte di
Napoli).
Puntuale
come tutte le persone educate, rubiamo il bureau del palazzo per compilare la
scheda.
Ecco
la trattativa (si fa per dire). Mi chiese quanto doveva; correttamente gli feci
leggere le nostre modalità di adesione. Gli sottolineai anche l’importanza del
contributo, unica fonte di sostentamento della nostra organizzazione e quanto
poteva essere importante scegliere la quota di 50.00 euro di “sostenitore”
Capivo anche che l’ingegnere voleva intanto accostarsi e anche approfondire con
calma e, dunque, lasciai stare! Ma quella mia indicazione dovette speditamente
mettere in moto l’uomo pratico. L’uomo dei calcoli d‘aerodinamica.
Mi
disse: “facciamo così, lascio 30.00 scegliendo quella di “socio
ordinario”, (ossia di 20.00 euro) le 10 euro restanti che possano
aiutare un disoccupato appassionato alla nostra terra, ad iscriversi senza
penare”
Ieri
sera s’è inventato il “TESSERAMENTO SOSPESO!
Bello
il “Caffè” ma meglio la smania appassionata di cambiare!
Grazie
Michele!!!
Bruno
Pappalardo Partito del Sud Napoli
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