martedì 31 marzo 2015
domenica 29 marzo 2015
#Sagradelprogramma, una bella giornata di lavoro, il nostro contributo.

Questa mattina, quando ci siamo mossi perandare a Foggia verso il cinema Capitol alla Sagra del Programma, pur essendo animati dalla grande fiducia che riponiamo nelle possibilità di Michele Emiliano di essere un ottimo Sindaco di Puglia, eravamo presi da quel timore di poter rimanere delusi quando vai verso un incontro politico in fase elettorale.
Invece abbiamo avuto torto, si è lavorato sodo per diverse ore, si è tirato fuori, senza distinzioni, le idee di tutti, le si è condivise, e in poco tempo sono diventate il patrimonio di un grande programma partecipato che sarà alla base delle politiche della nostra regione nei prossimi anni.
Nessuna distinzione di partito, nessuna distinzione di religione o di qualsiasi altro generetutti insieme a dare una base di programma alla Puglia (e diciamo noi al Sud) che nascerà, come speriamo, dalle prossime elezioni regionali con l’elezione a Governatore di Michele Emiliano.
Tra le proposte acquisite per la costruzione del programma ne proviamo ad elencare alcune che vengono direttamente da noi del Partito del Sud, fermo restando che i contributi di tutti sono stati ottimi e di alto Livello e le hanno anche migliorate:
VISIONI
Coordinamento sovra-regionale, affinché si raggiunga una capacità contrattuale tale da sviluppare un effettivo dialogo col Governo.Ottimizzazione del rapporto tra Regioni e Stato.
STRATEGIE
Coordinamento dei rapporti e delle relazioni tra regioni limitrofe per evitare la discriminazione dei cittadini su base territoriale.
Riforma della Conferenza Stato – Regioni
IDEE
Istituire una consultazione periodica tra le Regioni discutendo sui singoli obiettivi per valutare di volta in volta.
Parità di trattamento tra cittadini di regioni diverse.Chiedere un ripensamento/ottimizzazione dell’attuale riforma costituzionale in esame. (Con particolare riferimento al Senato. Se deve essere delle regioni devono cambiare le competenze)
Rimodulare l’art. 117 Cost. per evitare un nuovo centralismo.
ALTRE TEMATICHE
Problematiche connesse alla riforma Delrio per quanto riguarda la soppressione delle

Province.
Coinvolgimento dei territori nella programmazione e utilizzazione dei fondi strutturali.
VISIONI
Una criticità è rappresentata dalle modalità di interfaccia tra i diversi livelli istituzionali.
La valorizzazione delle specificità dei territori nella programmazione e utilizzazione dei fondi strutturali.
STRATEGIE
Interconnessione Periferie – Centro, fondamentale il ruolo dei presidi territoriali.
Maggiore interlocuzione con la Regione, che deve interfacciarsi con nuovi soggetti.
La valorizzazione delle specificità ed esigenze dei territori nella programmazione e utilizzazione dei fondi strutturali.
Per chi vuole è possibile scaricare l’intero report del lavoro della giornata
venerdì 27 marzo 2015
Giovanni Cutolo su Silvio Gesell...
di Giovanni Cutolo
SILVIO GESELL (Sankt Vith, 17 marzo 1862 – Oranienburg,
11 marzo 1930) è stato un mercante, economista e anarchico tedesco, fondatore
della Freiwirtschaft.
Sebbene non fosse marxista, nel 1919 Ernst Niekisch e
l'anarchico Gustav Landauer lo chiamarono a prendere parte alla Repubblica dei
Consigli Bavarese, offrendogli dapprima un posto in una
"commissione", ma in seguito quello di "rappresentante del
popolo (Ministro) per le Finanze". Gesell scelse come suoi collaboratori
il matematico svizzero Theophil Christen e l'economista Ernst Polenske e
prontamente redasse una legge per la creazione di Libere corporazioni. Il suo
mandato durò però solo 7 giorni perché - similmente a quanto avvenuto a Berlino
contro Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht - il governo mandò i Corpi Franchi
(reparti armati generalmente formati da ex-combattenti, ma in cui non mancavano
neanche i delinquenti comuni) a stroncare sanguinosamente la neonata
Repubblica, considerandola sovietica. Landauer fu ucciso (come la Luxenburg e
Liebknecht), ma Gesell fu solo imprigionato per diversi mesi con l'accusa di
alto tradimento, salvo poi essere assolto dal tribunale di Monaco di Baviera.
Gesell si era arricchito durante la depressione economica
argentina, accumulando una discreta fortuna; ricevette anche parecchio sostegno
economico da donatori privati, ad esempio Paul Klemm, uno dei romeni più ricchi
del suo tempo. Questo gli permise di concentrarsi sui suoi studi economici
senza doversi preoccupare delle questioni finanziarie. Battezzò la propria teoria
L'ordine economico naturale (1916), ma poi - nella prefazione all'edizione del
1919 - evidenziò che, non esistendo sistemi economici naturali, quel
"naturale" andava inteso come "a misura d'uomo".
Secondo Gesell, quando Marx parla di plusvalore lo fa
superficialmente sottovalutando i risvolti effettivi. Guardandolo sotto un
diverso punto di vista lo si può vedere così: il plusvalore accumulato dal
capitalista è intrinsecamente finalizzato al caso di necessità, ovvero al caso
di investimenti da fare o di danni da riparare. Solo quando ciò non si
verifichi (e quindi il capitalista in questione si dimostri un buon
amministratore) allora potrà permettersi di attingere al capitale
immagazzinato. Dopotutto non potrebbe obiettivamente cedere il plusvalore ai
dipendenti confidando in una improbabile restituzione in caso di necessità
aziendale. È quindi un fattore irrinunciabile.
Gesell si considerava un cittadino del mondo e adorava la
Terra, che chiamava familiarmente "la nostra zuppiera", in quanto
solo da essa si ottengono tutti i nostri cibi e che pertanto dovrebbe
appartenere a tutti gli uomini, indipendentemente dal sesso, dalla classe
sociale, dalle condizioni economiche, dalle appartenenze religiose e dall'età.
Gesell condivideva la proposta marxista relativa all'eliminazione della
proprietà privata della terra, ma ne contestava la statalizzazione; contrario
al kolkhoz ed alla conduzione comunitaria - suggeriva la successiva concessione
onerosa della terra a privati (diritto di superficie), in modo da ripristinare
completamente la precedente macchina produttiva libertaria, ma con reddito
agrario comunizzato e che quindi poteva essere portato o in diminuzione delle
tasse o preferibilmente a creazione degli assegni familiari (che allora non
esistevano).
Gesell incomincia
a chiedersi se ci sia modo di azzerare il Saggio d'Interesse. Usufruendo anche
delle esperienze proudhoniane e dopo aver notato che l'insolito e imprevisto
"potere straordinario" del denaro gli proviene dal fatto di essere
praticamente l'unica "merce indeperibile", comincia a pensare ad un
Freigeld (denaro libero). Effettivamente, finché il denaro non si
"squaglia", nulla obbliga il suo possessore a farlo affluire sul
mercato finanziario o a comprare (almeno finché non si ritrovi in condizioni di
necessità); e ciò rappresenta la spaventosa forza di cui egli usufruisce per
procacciarsi il Premio di Liquidità e conseguentemente tutti gli altri profitti
di capitale.
Fatta questa diagnosi, individuato il tumore, Gesell
procede rapidamente ad asportarlo, anche se Giacomo Matteotti s'accorgerà d'una
contrarietà imprevista tal ché - ancorché innamorato di Gesell e delle sue
teorie e convinto che esse sole possano apportare un vero socialismo - propende
per soprassedere, in attesa della realizzazione di una moneta di tipo on-off
(cioè che si squagli in mano ai privati, ma cessi di squagliarsi non appena in
mano alle banche).
Nel 1919, durante la sua effimera esperienza di Ministro
delle Finanze della Repubblica dei Consigli a Monaco di Baviera, fa in tempo a
mettere in circolazione delle banconote aventi la caratteristica di perdere
valore con il passare del tempo; un denaro che si deteriora, che
"arrugginisce" e che, pertanto, incentiva il possessore a spenderlo
anziché tesaurizzarlo. A questo "denaro per il consumo", destinato a
facilitare le transazioni private fra cittadini (sottraendoli così ai limiti di
una "Economia del baratto"), Gesell prevedeva di affiancare un
"denaro per gli investimenti", fatto di documenti e contratti anziché
da banconote, destinato invece a rendere possibili le iniziative
imprenditoriali, sia produttive che commerciali.
La carica innovativa e per certi versi addirittura
rivoluzionaria del pensiero di Silvio Gesell, che rimane a tutt'oggi intatta,
si fondava sulla convinzione che il DENARO, la TERRA e il LAVORO non potessero
e non dovessero essere considerati alla stregua di merci. E ciò tanto dal punto
di vista economico quanto da quello giuridico, sociale, politico e morale.
Giovanni Cutolo
(CDN del Partito del Sud)
domenica 22 marzo 2015
Le parole d'un uomo del Sud per una città del Sud...
Le parole in TV di Luigi de Magistris
sulla visita di Papa Francesco a Napoli!
A proposito di parole,quelle frasi
pronunciate dal pontefice esprimono,con il dovuto rispetto ed immodestia, gli stessi
concetti che ripetiamo da tempo: uguaglianza, solidarietà, tolleranza, difesa degli
ultimi e dei poveri, riappropriazione della dignità, lavoro, rispetto delle regole
dello stesso, lotta alla corruzione,ecc…
Parole,come dice il sindaco di Napoli,
dette da un uomo del Sud del mondo nella città del Sud più rappresentativa in Italia, e
pronunciate da una figura così prestigiosa assumono un peso specifico
micidiale.
Dette da noi, purtroppo, per
tanti sono parole d’un piccolo partito che fa del meridionalismo che “spuzza”
(per usare un termine usato più volte dal Papa) oppure tacciato d’essere troppo
”comunista”.
Partito del Sud - Napoli
venerdì 20 marzo 2015
L'articolo di Marzo 2015 di Andrea Balìa per WebNapoli24.com...
La terra di nessuno…
Scritto da Andrea Balia
Proprio così…Questa breve frase calza a pennello per le nostre terre, per il Sud, per una serie di ragioni. Terra che ha visto più dominazioni, regnanti e regimi. Qualcuno abbastanza in gamba, diversi anonimi, qualcuno preferibilmente da dimenticare, o meglio da ricordare come monito in negativo. Terra di conquista ma di nessuno nei fatti, se non (ancor oggi..) dei nativi, dei suoi cittadini, spesso complici, talvolta reattivi (Donna Marianna,Masaniello,i briganti..). Terra di nessuno per uno spirito disincantato dei meridionali, insito in parte nel loro DNA e in parte foraggiato da tante dominazioni che hanno determinato un modo d’essere epicureo, di poca affezione a stilemi spesso rivelatisi non nell’interesse del popolo. In maniera, apparentemente contraddittoria, l’espansività e il veloce amore e consenso a chi ha saputo toccare le corde del cuore e lasciato intuire un’onestà d’intenti e una propensione a curarsi di loro, talvolta poi tradita o da dimostrare. La vita sociale è però politica, piaccia o meno, e senza l’organizzazione della stessa resta solo spontaneismo poco costruttivo tramutandosi in disagio sociale, terreno fertile della malavita tendente a insinuarsi là dove l’assenza e il rispetto di regole sono più palesi. Una politica sana deve rifarsi a valori che sono nella storia e nel modo d’essere degli uomini. Il Sud, la sua gente, deve guardarsi dentro e individuare con onestà quelli che oggettivamente ritiene più veri, più giusti, più appartenenti alla propria identità e alla propria storia e attinenti al profilo mano più calzante alla visione di sè stesso e rispetto al prossimo. La Terra di nessuno deve diventare la terra dei suoi uomini, di chi ci è nato e/o la vive. Rifuggere da teorie isolazioniste, al di sopra di tutto e di tutti, isolare cattivi interpreti di cattive politiche, non confondendoli con la giustezza di valori che tali restano indipendentemente da errate letture o fallaci espressioni.
Andrea Balìa
Fonte : www.webnapoli24.com
mercoledì 18 marzo 2015
Luigi de Magistris a Radio Vaticana...
Il Sindaco de Magistris a Radio Vaticana: «Siamo la capitale del Mediterraneo, aspettiamo un messaggio di speranza»
Sono almeno 800.000 le persone attese per la visita di Papa Francesco a Napoli di sabato, che si aprirà a Scampia - dopo la preghiera nel santuario di Pompei - e si concluderà sul lungomare Caracciolo. Jorge Mario Bergoglio troverà «una città ricca di umanità, con tante sofferenze, per certi versi tante contraddizioni, una città che rispecchia sia il fatto di essere, da un lato, in Europa, ma proiettata con il cuore e con lo sguardo molto a sud: la capitale del Mediterraneo», afferma a Radio Vaticana il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris.
Soprattutto, riflette il primo cittadino, «se penso al Papa, se penso al suo messaggio profondo, penso soprattutto alla giustizia. L'auspicio di tutti è che sempre di più giustizia e legalità coincidano, quindi che non ci sia solo una legalità formale apparente, ma che ci sia una legalità vera, che ci sia un messaggio molto forte contro le mafie, contro la corruzione. Ma anche sottolineando che ogni giorno c'è tanta gente nel Sud che si impegna dando alternative ai nostri giovani e si impegna concretamente contro degrado, corruzione e mafie. Un messaggio di speranza concreto».
De Magistris ricorda anche che «la grande potenzialità di Napoli è che è la citta d'Europa con il più alto numero di giovani. Il Papa comincia la sua visita a Scampia, che è il quartiere di Napoli che ha il maggior numero di giovani. Si deve puntare molto sull'innovazione, sulla creatività, su nuovi mestieri e anche sulle tradizioni. Per esempio, noi pensiamo che cultura, turismo, identità di un popolo, terra possano essere le matrici di uno sviluppo sostenibile contro il consumismo universale, che poi ha ridotto anche un po' a merce gli stessi valori».
(Il Mattino)
domenica 15 marzo 2015
Report Presentazione a S.Giorgio a Cremano (Na) del libro "Con il Sud si riparte"
S'è tenuta stamani, Domenica 15 Marzo 2015 alle ore 10,30, la presentazione del libro "Con il Sud si riparte" , redatto a più mani da dirigenti e soci del Partito del Sud, con la prefazione di Luigi de Magistris e l'introduzione di Michele Emiliano, edito da Controcorrente di Napoli.
L'organizzazione è stata curata dalla sez. "Bernardo Tanucci" del Partito del Sud di S. Giorgio a Cremano, grazie all'impegno del Segretario della sezione Avv.to Lorenzo Asti e dal Presidente della stessa Avv.to Achille Annoni. Il tutto nella splendida Biblioteca nello scenario della prestigiosa"Villa Bruno".
Relatori i due responsabili della sezione con Andrea Balìa (Vice Presidente Nazionale del Partito del Sud), Bruno Pappalardo (Resp. Napoli e provincia del partito), Emiddio de Franciscis di Casanova (Resp. Regionale Campania del partito) e il giornalista editore di Controcorrente Pietro Golìa.
Ha moderato la giornalista del Roma/Giornale di Napoli Angela Saracino.
Presente un nutrito uditorio di partecipanti estremamente attento agli interventi ed argomenti dibattuti.
dal Roma/Giornale di Napoli di Domenica 15 Marzo 2015
Sez. S.Giorgio a Cremano (Na) del Partito del Sud
sabato 14 marzo 2015
MESSAGGIO DEL SINDACO DE MAGISTRIS A PAPA FRANCESCO IN VISTA DELLA VISITA A NAPOLI DEL SANTO PADRE.
Caro Papa Francesco, Santissimo Padre,
la Città di Napoli, i napoletani, gli abitanti della nostra amata Terra attendono con gioia, emozione e trepidazione la Sua visita del prossimo 21 marzo. Non poteva iniziare in maniera più solare la primavera.
Ho avuto l'onore di incontrarLa in due circostanze. Una prima, in Vaticano, unitamente ad altri Sindaci, circa un anno fa. Una seconda volta, lo scorso maggio, a Betlemme, in occasione della Sua visita. Ho avuto il privilegio di essere l'unico rappresentante occidentale invitato. Nel Natale del 2013 ho ricevuto la cittadinanza palestinese da parte del Presidente Abu Mazen in una cerimonia all' Hotel Casanova, presso la Chiesa della Natività, unitamente a padre Ibrahim Faltas, rappresentante della Chiesa Cattolica in Terra Santa, poi divenuto testimone di Pace per la Città di Napoli.
Le emozioni che ho vissuto il giorno della Sua visita in Terra Santa sono per me indelebili. Santità siamo orgogliosi di accoglierLa nella nostra Napoli. Città antica, splendida, con una storia nobile e profonda, capitale per centinaia di anni, città d'Europa con il maggior numero di giovani, luogo di contaminazione di culture e religioni, città plurale, mai conformista, libertaria e ricca di umanità. Città combattuta tra esigenza di regole e spirito anarchico.
Napoli e' capitale naturale del Mediterraneo, città di Pace e di accoglienza. Mai razzista e respingente. Napoli città di Masaniello, della rivoluzione del 1799, dei moti dell'800, città delle eroiche Quattro Giornate del 28 settembre - 1 ottobre del 1943 quando prima città d'Europa si libero' da sola dall'occupazione nazi-fascista con una ribellione di popolo, alla testa donne e giovani. Città solidale, con un volto umano profondo. Città difficilissima, come tante città dei Sud del mondo. Città inferno e paradiso allo stesso tempo. Poca ricchezza economica ma tantissima ricchezza emozionale. Il capitale umano e' la risorsa aurea della nostra Città.
Le Sue parole, Santità, sono energia forte per continuare nel nostro cammino. Il monito della ricerca del bene comune, il richiamo costante alla solidarietà, la spinta al soddisfacimento dei bisogni primari a fronte di una globalizzazione che ha pensato sinora più al capitale e alle merci, che alle persone e ai diritti. Napoli città autonoma, noi siamo fuori dal Sistema, cerchiamo di dare voce e forza ai senza potere, pensiamo che il riscatto dei popoli sofferenti trovi origine nella volontà di emanciparsi e autodeterminarsi da soli. Noi del Sud dobbiamo credere nella nostra forza, avere tanta passione e tanto coraggio, non stare con il cappello in mano, evitare il lamento sterile, certo auspicando rispetto e attenzione. Abbiamo una grande dignità e sappiamo di vivere anche forti discriminazioni.
Napoli l'aspetta per come siamo, senza lusso, con le nostre debolezze e le nostre enormi potenzialità, con le nostre ferite e le nostre bellezze. Soprattutto l'attendiamo nella certezza che Ella ci indicherà la strada per continuare nella nostra lotta per la Giustizia. In un mondo in cui spesso Giustizia e legalità, Giustizia e potere, sono concetti che non combaciano. Mi sovviene anche il Suo messaggio ai movimenti popolari, così straordinariamente normale e rivoluzionario, su Terra, Casa e Lavoro.
Carissimo Papa, Lei e' amato perché e' semplicemente rivoluzionario. Ho fatto per quindici anni il magistrato di frontiera ed ora esercito la missione difficilissima di Sindaco senza denari, soprattutto di strada, tra la gente, e la vita mi ha insegnato che se si rimane umani seminando amore si vive, non si sopravvive solamente. Con la rivoluzione culturale e soprattutto con quella dei cuori si può contribuire a realizzare un mondo migliore, sicuramente meno diseguale.
L'aspettiamo con entusiasmo e immenso amore nel cuore.
Con deferenza sincera
Luigi de Magistris
giovedì 12 marzo 2015
Giovedì 19 marzo Napoli ricorderà Pino Daniele
Giovedì 19 marzo Napoli ricorderà Pino Daniele nel giorno in cui avrebbe compiuto 60 anni. Protagonista sarà la musica. Si inizierà al Maschio Angioino, alle 11.00 nella Sala dei Baroni, con la cerimonia di consegna alla famiglia Daniele degli undici libri con i messaggi dei napoletani che si recarono al Maschio Angioino per omaggiare le ceneri del 'Nero a metà.
Si proseguirà subito dopo con un flash mob in cui chiunque, "armato" di chitarra e voce potrà intonare il brano 'Je sto vicino a te'.
La giornata andrà avanti con la celebrazione liturgica a San Lorenzo Maggiore durante la quale sarà suonato lo 'Stabat Mater' scritto da Avitabile e la sera alle ore 21 grande concerto al teatro Mediterraneo della Mostra d'Oltremare dove, accanto al fratello Nello Daniele, tra gli altri, saliranno sul palco Avitabile, Baccini, Bennato, Toni Cercola, Teresa De Sio, Pietra Montecorvino, Peppe Lanzetta e lo scrittore Maurizio De Giovanni. Domani sarà online sul sito del Comune di Napoli il link per la prenotazione degli inviti.
Le iniziative sono promosse dal Comune di Napoli in collaborazione con la famiglia Daniele. Una giornata in cui il Comune, la famiglia, ma soprattutto il pubblico di Pino potranno "ringraziarlo" per l'immenso patrimonio artistico che ha lasciato. Nel corso del 2015 queste non saranno le uniche iniziative in campo. Il Comune sta lavorando per far sì che entro l'anno si possa intitolare una piazza a Pino Daniele. La commissione toponomastica del Comune ha individuato la piazza e la scelta dell'amministrazione sarà resa nota in occasione delle celebrazioni del 19 marzo, ma è certo che sarà una piazza nel centro storico vicino ai luoghi in cui ha vissuto Pino.
Per informazioni sul Flash Mob:https://www.facebook.com/events/1555892697998407/
La prenotazione degli inviti al concerto presso il teatro Mediterraneo delle ore 21.00 il link sarà online domani sul sito del Comune di Napoli.
mercoledì 11 marzo 2015
martedì 10 marzo 2015
Abolita via Vittorio Emanuele III° a Napoli! Missione compiuta Partito del Sud! Fatti non chiacchiere!
Il Partito del Sud consegue un significativo risultato con i 2 Delegati diretti del sindaco Luigi de Magistris in Commissione Toponomastica del Comune di Napoli,ovvero Andrea Balìa e Vincenzo Caratozzolo.
Su loro proposta,condivisa dagli altri commissari e sostenuta dal sindaco, nella seduta della Commissione di ieri 09/03/2015, è stata ratificata la decisione di abolizione del toponimo della via (tratto dal Teatro S.Carlo e fino e davanti il Maschio Angioino) intitolato a Vittorio Emanuele III°, savoiardo e responsabile firmatario delle leggi razziali negli anni del fascismo.
Come da ordine del giorno : "Sostituzione del Toponimo via Vittorio Emanuele III°, regnante della Casa Savoia e firmatario delle leggi razziali durante il periodo fascista;argomento già discusso nella precedente seduta e oggetto di richiesta di approfondimento. Proposta inoltrata dai Commissari Caratozzolo e Balìa".
In sostituzione la via sarà intitolata a Salvatore Morelli - Libero pensatore. Meridionale,vissuto e morto a Napoli, singolare figura e spina nel fianco di tutti i regimi,difensore dei diritti civili,del voto alle donne e di tutte le battaglie femminili. autore del saggio "Garibaldi il dittatore".Conosciuto,omaggiato e stimato negli Stati Uniti e in tutta Europa e sinora trascurato nella sua terra.
Nella stessa seduta è stata decisa la titolazione a Massimo Troisi del tratto di scale tra via Crispi e Piazza Beneventano come da nota scena d'un suo film.
Partitodel Sud Napoli
lunedì 9 marzo 2015
DEMA...una nuova avventura...
Ci siamo lanciati in una nuova avventura. E' nata l'associazione culturale demA.
Un luogo abitato da persone che, insieme, provano a costruire cantieri culturali, sociali, economici e Politici. Proviamo a realizzare un'alternativa democratica. Non siamo un partito e non ambiamo ad esserlo.
L'associazione è in primis democrazia, dem, come democrazia. Ecco nel nostro simbolo il richiamo alle origini della Politica, l'agorà. Poi A, come autonomia.
Io e Noi vogliamo essere autonomi. Autonomi, non isolati. Anzi, insieme. Autonomi dal Sistema. Nella nostra associazione si dà voce ai senza potere.
La sede principale di demA è a Napoli nella via Toledo 156, ma vogliamo essere ovunque, se gli associati lo vorranno. Siamo poveri di ricchezze materiali, ma pieni di passione e di umanità. Il nostro capitale siamo noi.
Dobbiamo solo crederci ed organizzarci. L'associazione dovrà avere certo un'organizzazione, ma far sentire ognuno protagonista del cammino difficile, coraggioso e entusiasmante che abbiamo intrapreso.
Non abbiamo nessun traguardo prestabilito, ma nessun traguardo ci è precluso. L'obiettivo è liberare il Paese dal Sistema. Fuori affaristi, politicanti, mafiosi e corrotti dalle Istituzioni.
Lotteremo sempre per la Giustizia, in ogni luogo e settore, contro ogni abuso del potere. Molto in strada, tra gli abitanti della Terra.
Per partecipare e aderire: Associazione demA - www.associazionedema.it
(foto di Renato Esposito - Newfotosud)
Il SOTTOPOPOLO
di Bruno Pappalardo
Vi ricordate questa parola che usavamo come pane, come aria : “sottoproletariato”. Quante volte al giorno veniva pronunciato negli anni ‘70-Ottanta.
Appartenente all’universo saggistico-letterario marxista; era il più basso, misero e plebeo dei ceti sociale soprattutto delle grosse metropoli, instabile e colpita da una taglieggiata sottooccupazione.
Allora ricorderemo anche che questi che riteneva il “proletariato”, fortunato ( ossia quella classe con redditi bassi o minimi ) a cui appartenevano i piccoli artigiani, ambulanti e operai sfruttati dalla piccole aziende o fabbrichetta di scarpe, et cetera, “. Insomma quella classe che senza alcun contratto (solo pochi ne possedevano uno) lavoravano però pressappoco tutto l’anno. E che dire della ammirata la “classe operaia” , …capace di andare anche in Paradiso.
Un sottoproletario sognava di diventare “operaio “ d’industria, classe posta tra i contratti a “tempo indeterminato” e quelli temporanei ma adeguatamente tutelati da un sindacato inizialmente molto vicino. Solo alla fine degli anni ’70 il sindacato intese tutelare quasi totalmente anche altri strati della società del lavoro come il P.I.
Oggi, invece, lasciando stare concetti di liquidità e frammentarietà, abbiamo un’altra classe,…direi piuttosto un nuovo fenomeno di disagio sociale: il SOTTOPOPOLO.
Come sottoproletario, proletario e operaio rappresentavano per i partiti ( soprattutto per il PCI) di Sinistra che li aveva assunti come soggetti primari della lotta contro il liberismo capitalista dissanguante, erano soprattutto bacino di voti, ebbene questa nuova umanità disadattata, é spessissima senza voti.
E’ quella umanità orfana di partiti. Sono che da Massa (operaia) è diventata Calca, Flusso! Sono sempre in movimento perché non sostano e, se si muovono, è solo lentamente.
Hanno la “sindrome del pastorello” , …stanne azzeccate ‘nterra”
Non hanno leader ne manifesto e neppure hanno mai generato un programma politico. Credo siano stati anche ispiratori dei 5stellati, solo che questi ultimi si sono organizzati ma come il SOTTOPOPOLO sono complicati e spesso incapaci di essere organici, compatti, e gestori di un benefico potere di governo.
Non hanno neppure una bandiera una.
Hanno invece, come contraltare, (e non come avversari) delle altre controfigure, hanno i No Tav, ambientalisti, associazioni civiche, sinistrorsi senza partito, i microsindacati, esodati, centri sociali etc.
Quando scendono in piazza le loro bandiere si confondono con i manifesti della città.
Si muovono solo per il dissenso difficile per il sostegno.
Spesso all’interno di Esso, ci sono anche i CasaPound. Sappiamo l’origine ideologica, sappiamo la loro formazione dottrinale ma cosa fanno? Boh? Non hanno mai in verità deciso la sorte di nessuno. Ordinati e statuali, c’erano anche a Roma con Salvini.
Non parlano ma scattano all’ordine del proprio diciamo ufficiale alzando il braccio destro e le dita stese.. Non assaltano la Bastiglia ma emettono un perfetto urlo da stadio. Terminata la loro rappresentazione, vanno via. Infatti la domanda è ma dove vanno? Con Salvini possiamo capire ma son certo che anche De Luca, il sindaco di Salerno, per le sue primarie, ha goduto del loro contributo.
Ecco, questa miscellanea di soggetti ( quella di Casa Pound è una eccezione ma che conferma la tendenza di Larghe Intese) staccati dalla politica, muoventi figuri come bonzi, disorientati e con le braccia stese in avanti per disabilità politica, dunque, dovrebbero trovare una logica di determinazione e identità politica e non più scheda bianca. La logica è quella opportunista del partito finalizzato ad una precisa funzione.
Quale poterebbe essere di oggi? Quello che potrebbe generare LAVORO. E chi?
Allora, sempre opportunisticamente scegliere quella parte che lo genera, ad esempio, il meridionalismo che per qualcuno potrà sembrare una BESTEMMIA ma, attenzione, se il SUD RIPARTE, TUTTO RIPARTE e dovrebbe questo POPOLO detto anche ”…vabbuò, po’ se vede”, essere chiamato a rispondere e intendere loro l’unica vera chance.
domenica 8 marzo 2015
8 Marzo Festa della Donna. A Napoli vale anche in Toponomastica....
Riconosciuto anche in Rai l'ottimo lavoro della Commissione del Comune di Napoli su una Toponomastica indirizzata per reiquilibrio anche al femminile, come da indicazione del sindaco Luigi de Magistris
In occasione dell'Otto marzo la trasmissione RAI
Ovunque 6 ha intervistato Maria Pia Ercolini Presidente di Toponomastica
femminile che al minuto Minuti 17/23 cita il grande lavoro di Napoli per la toponomastica al
femminile. Un otto marzo come mi ricordano
molte iniziative che duri tutto l'anno, ma conciliando sempre le giuste
istanze del femminile e del maschile.
Fonte: Giuliana Cacciapuoti
(Commissario Toponomastica Comune di Napoli)
sabato 7 marzo 2015
L’Intervento di Michele Emiliano alla presentazione di “Con il Sud si Riparte!” a Foggia con il Partito del Sud
Pubblichiamo l’Intervento di Michele Emiliano alla presentazione di “Con il Sud si Riparte!” a Foggia, lo scorso 4 Marzo, con il Partito del Sud presso la sede delle ACLI provinciali. Oltre a Fabio Carbone, presidente provinciale delle ACLI che ha fatto gli onori di casa, sono intervenuti: Natale Cuccurese, Presidente Nazionale del Partito del Sud, Pietro Golìa editore “Controcorrente” di Napoli, Michele Dell’Edera, coordinatore regionale del Partito del Sud, e Michele Emiliano candidato Governatore della Puglia.
venerdì 6 marzo 2015
Conferenza stampa presentazione DEMA….PdelSUD invitato e presente!
Stamani Venerdì 06/ 03/2015 in via Toledo 156 a Napoli s’è tenuta
la conferenza stampa con Tv (nazionali e locali) e giornalisti delle più note testate
(ilMattino, Repubblica,il Corriere,ecc…) per la presentazione ufficiale di DEMA
con Luigi de Magistris.
DEMA nasce come associazione e non movimento o partito politico.
Prevederà associati e sedi in tutt’Italia con la finalità di contribuire alla partecipazione
di comuni cittadini per progetti,percorsi politici e costruzione dal basso d’un’alternativa
anche economica al neoliberismo imperante. Parte,come ha sottolineato il
sindaco, orgogliosamente da Napoli e dal Sud. DEMA sta per DEMocrazia,valore abusato
come termine ma imprescindibile,ed Autonomia, concetto molto caro a de Magistris
per la ricerca d’un’autonomia anche amministrativa la più praticabile ed attuabile
possibile.
Molte le domande da parte dei giornalisti e tante sulle prossime
regionali cui il sindaco ha risposto ribadendo la sua estraneità a qualsiasi sorta d’alleanza e/o sostegno ai candidati in corsa,ovviamente
Caldoro ma anche nello specifico a De Luca. Ha sottolineato la tristezza e il poco
entusiasmo rispetto alle primarie da poco tenutesi e la totale mancanza di
programmi da parte dei competitors. Ha ribadito che, come non è stato candidato
del centrosinistra alle passate amministrative napoletane, non lo sarà neanche alle
prossime del 2016,dovei ripresenterà sostenuto dalle stesse forze del 2011.
Oltre a stampa e Tv, presente (unico invitato) il Partito del
Sud nelle persone del sottoscritto Andrea Balìa (Vice Presidente Nazionale) e
Bruno Pappalardo (Resp. Napoli e provincia).
Andrea Balìa
martedì 3 marzo 2015
Su "il Fatto Quotidiano"interessante articolo....
ECONOMIA & LOBBY
Dal Meridione al processo a Erri de Luca: chi sabota chi?
di Alessandro Cannavale | 1 marzo 2015
COMMENTI
Alessandro Cannavale
Ingegnere

Carlo Bombrini, amico di Mazzini, Governatore della Banca Nazionale del Regno d’Italia dal 1861 al 1882, gestì materialmente lo smantellamento della siderurgia meridionale, come riportato ampiamente nei testi di Nicola Zitara. Si trattò dunque di un ‘ostacolo’ deliberato allo sviluppo industriale delle regioni meridionali d’Italia.
Un ‘sabotaggio’, ossia l’impedimento a permettere la naturale progressione di un’attività iniziata da qualcuno. La parola, chederiva dal termine francese sabot, zoccolo, ricorda la pratica dei lavoratori di inserire gli zoccoli nei macchinari per arrestarli e bloccare la produzione, indicando tutte le attività finalizzate al mancato successo di una iniziativa altrui.
E, così, lo stabilimento siderurgico di Pietrarsa, ora museo nazionale, in cui furono costruite locomotive a vapore impiegate nelle prime ferrovie d’Italia, con oltre 1000 dipendenti, nel giro di pochi anni di Unità nazionale, fu costretto a tramontare, in un’ottica di “razionalizzazione” che favoriva il polo genovese Ansaldo. Bombrini ne era comproprietario, accidentalmente. Pietrarsa fu trasformata in un centro di manutenzione.
Nel frattempo, il polo siderurgico di Mongiana, in Calabria, complementare a quello di Pietrarsa, declinava, fino a chiudere nel 1881. Oltre 1000 dipendenti, ancora. Doppiopesismo all’italiana. Anni dopo, invece, la Ansaldo fu salvata con diretto intervento statale mediante la nascente IRI. Anni ’30.
Ora, nessuno si è mai avventurato in una ardita azione giudiziaria contro chi, - politici, imprenditori, soldati – negli anni successivi all’Unità d’Italia, ha progettato ed attuato una sistematica penalizzazione di una vastissima area del paese rispetto ad altre. E neanche contro chi, al Sud, per ossequioso ascarismo e pavida connivenza, tutto questo ha permesso.
Mi domando come si possa pensare che lo scrittore Erri De Luca, pur essendo un grande scrittore, possa aver creato, con le sole parole riportate in un’intervista, un reale e imminente pericolo alla realizzazione della TAV, ritenuta opera “strategica” con il solo potere persuasivo di poche parole, riportate tramite intervista.
Mi ha procurato un immenso dolore vedere la figura esile di quell’uomo saggio, equilibrato, colto, stagliarsi immobile sul banco degli imputati. Ho percepito un senso di precarietà, una profondissima vertigine interiore.
Avendo letto l’intervista di cui trattasi, avevo immediatamente inteso quale fosse la natura dell’operazione di “sabotaggio” invocata da De Luca per quell’opera: un insieme di attività – manifestazioni, proteste, articoli, etc. – volte a impedire, sempre nel rispetto della legge, la realizzazione di un’opera che le popolazioni della Val di Susa non vogliono. Nel modo e nella forma che a uno scrittore sono ovviamente congeniali: la persuasione, ovviamente non violenta. Sono sicuro che la giustizia non vorrà condannare il cittadino De Luca per aver manifestato una opinione.
Non potendosi porre in discussione l’art. 21 della Costituzione italiana. Non mi piacciono gli hashtag, ma anche io, nel mio piccolo, sto con Erri. Che, nel suo recente “La parola contraria”, ricorda il rischio connesso alla polverizzazione di giacimenti di amianto e il “guasto micidiale di uno spargimento delle sue fibre tossiche”. De Luca ricorda altresì che l’invocazione al sabotaggio della Tav potrebbe addirittura ascriversi alla categoria del diritto al malaugurio. Come quando negli stadi si invoca “Forza Vesuvio” e i tifosi napoletani rispondono con apotropaici strofinii delle gonadi.
Ora, leggete pure qui
quali sono i 71 progetti infrastrutturali con richiesta di finanziamenti per 2 miliardi e 471 milioni di euro presentati a Bruxelles dal Ministro italiano dei trasporti. Se vi annoia doverlo fare, vi anticipo che ben oltre il 90% delle risorse verrà speso al Centronord. E siamo a febbraio 2015.
Quanti zoccoli negli ingranaggi dello sviluppo del Sud.
Iscriviti a:
Post (Atom)