...per il recupero della memoria storica, per la difesa, il riscatto ed il futuro del popolo meridionale, per una vera rappresentatività politica del Sud...

mercoledì 15 febbraio 2012

Marco Esposito oggi a Roma per parlare di Sud con il Ministro Barca


15 Febbraio 2012, ore 11:45

RAPPORTO ANNUALE 2011


Il Sud, i Sud: Geoeconomia e geopolitica della questione meridionale


partecipano il Min. Fabrizio Barca, Ernesto Mazzetti, Tullio D’Aponte, Marco Esposito, Raffaele Fitto, Adriano Giannola, Vito Santarsiero, Virman Cusenza.

A distanza di 150 anni dalla nascita dell’Italia unita e a 63 da quella della Repubblica, il Mezzogiorno presenta ancora condizioni di vita meno favorevoli, rispetto al resto del territorio nazionale, misurabili per redditi, occupazione e dotazione di servizi, che lo collocano a livelli mediocri negli standard nazionali ed europei, anche se è da rilevare come sia più realistico configurare il Mezzogiorno quale spazio geografico composito, dai differenti gradi di sviluppo, somma di peculiarità che richiedono letture sfaccettate e strumentazioni d’intervento differenziate: i Sud piuttosto che il Sud. Resta, peraltro, indiscusso come l’intero territorio meridionale sia percorso da problematiche comuni, per lo più di ordine strutturale, riassumibili dalla cronica profonda latenza del capitale sociale. Partendo da questa premessa il Rapporto della Società Geografica Italiana dà conto degli odierni aspetti strutturali della “questione meridionale”, guardando al Mezzogiorno nella sua dimensione macroregionale con disaggregazioni alla scala regionale, limitate solo a taluni fenomeni di particolare rilievo locale o distrettuale.Vengono, dunque, analizzati l’industria, il collasso e la colonizzazione del sistema bancario, le trasformazioni del paesaggio agrario e della società rurale, l’espansione urbana, la transizione demografica, l’ascesa della cultura dell’illegalità, l’opzione turistica, l’organizzazione della ricerca scientifica e del trasferimento tecnologico, la diffusione delle innovazioni, l’organizzazione d’impresa. Significativa attenzione, poi, viene data al più grave e doloroso divario che il Mezzogiorno misura: i livelli occupazionali. Il Rapporto, delinea alcune ipotesi di scenario mentre mette in luce come la permanente attualità della “questione” abbia fatto sì che all’insieme di problemi caratterizzanti il dualismo territoriale italiano, e fino ad almeno un quindicennio fa tali da ritenersi delimitati in un ambito propriamente geoeconomico, si siano aggiunti risvolti che ne fanno oggi un problema geopolitico da affrontarsi non già come unitario del Paese ma dei Meridionali. Intanto si presuppone l’abbandono di ogni illusione circa il riallineamento “spontaneo” del divario. Quindi si immagina di far leva sulla presenza nella composita situazione dell’economia meridionale di non marginali eccellenze nelle produzioni radicate nel territorio, così come si constata il ruolo protagonista assunto dagli armatori navali meridionali. Da ultimo, si rileva l’azione di punta che le produzioni del Sud svolgono nell’ambito dell’export nazionale verso i paesi della sponda africana del Mediterraneo.




Nessun commento:

Posta un commento