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di Gigi Di Fiore
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Fonte: Il Mattino |
Non
ho mai amato la retorica della ricorrenza. Ma i simboli rappresentano ideali.
Storie semplificate. E quale giorno, più del primo maggio, riesce a conciliare
senza fastidio retorica da celebrazione con chiare simbologie dai mille
significati?
Oggi più che mai, in periodo di crisi generale, diritto al
lavoro, disoccupazione, rivendicazioni e drammi sociali sono temi da primo
maggio.
Ma a me, con tre mesi d'anticipo, per il primo maggio piace
ricordare un episodio dimenticato, legato alle lotte per non perdere il lavoro
nel Sud. Fu 150 anni fa, tra San Giovanni a Teduccio, Portici e San Giorgio a
Cremano.
Sì, parlo dell'eccidio di Pietrarsa, parte del prezzo pagato dal
Mezzogiorno all'unità d'Italia. Simbolo di contraddizioni agli albori di uno
sviluppo diseguale. Quello che di buono aveva il Sud spesso fu calpestato a
favore di interessi nascenti, di mercato e di capitale, concentrati in altre
zone del nuovo Regno.
A Pietrarsa, oggi museo nazionale ferroviario, ci
fu il primo eccidio di operai nell'Italia unita. Era uno stabilimento, voluto da
Ferdinando II di Borbone nel regno delle Due Sicilie, dove si producevano
macchine a vapore e materiali in ghisa. Nel 1861, al momento dell'unità, vi
lavoravano oltre mille operai.
Nella lotta sulle commesse pubbliche,
prevalse l'Ansaldo di Genova. Per la fabbrica di Pietrarsa, rilevata da uno
speculatore privato, Jacopo Bozza, fu l'inizio della fine. Licenziamenti, tagli
di stipendi. Comparvero manifesti di protesta: "Muovetevi, vi porteranno alla
miseria". Il 31 luglio 1863, erano rimasti a Pietrarsa solo 458 operai. Chiesero
garanzie sullo stipendio, la risposta furono altri 60
licenziamenti.
Arrivò la prima protesta, il primo assembramento operaio
della storia unitaria. Era il 6 agosto, accorsero bersaglieri e carabinieri in
armi. Repressione. Spararono. Morirono quattro operai, molti rimasero
feriti.
Mi sembra giusto, per il primo maggio, aggiungere ai tanti
episodi di lotta operaia da poter citare, ricordare i quattro operai di
Pietrarsa uccisi 150 anni fa: Luigi Fabbricini, Aniello Marino, Domenico Del
Grosso, Aniello Olivieri. Solo nel 1889, 26 anni dopo la loro morte, la Seconda
Internazionale dichiarò il primo maggio festa di celebrazione del lavoro e delle
proteste operaie.
Ci vollero gli incidenti alla McCormick di Chicago,
agli inizi di maggio del 1886, a far nascere sensibilità diffusa sulle lotte
operaie. La prima Chicago dell'Italia unita si chiama Pietrarsa. Ma su quei
morti, al di là delle organizzazioni anarchiche negli anni successivi al 1863,
il ricordo nazionale è stato pari a zero. Storia meridionale o nazionale? Di
certo, storia negata.
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