Il nuovo dispositivo di traffico adottato in via Caracciolo per le regate di Coppa America regala a residenti e turisti una Napoli nuova e inaspettata
di GIUSTINO FABRIZIO
Osservato dall'alto, il più bel golfo della terra sembra la
cornice antica che ha finalmente trovato un adeguato contenuto moderno: gli
eleganti catamarani ad ala rigida, ritti come corazzieri nelle acque di
Mergellina. Questa nuova immagine di Napoli sarà nei prossimi giorni negli occhi
di telespettatori di tutto il mondo, sovrapponendosi al ricordo dei cumuli di
rifiuti. Già solo per questo risultato, al di là del conto economico sulla
manifestazione e sull'indotto turistico, i pochi giorni di regate preliminari di
Coppa America si possono definire un successo.
Va dato atto al presidente
degli industriali Graziano, a quelli di Regione Caldoro e Provincia Cesaro, al
sindaco de Magistris di avere avuto una giusta intuizione e di averla
caparbiamente difesa contro tutte le pigrizie fisiche e mentali di quella parte
di città impegnata più a impedire agli altri di fare che a rischiare
un'operazione o un investimento. In particolare, chi più di altri verrà
associato alla scelta di Coppa America è il sindaco, sia
perché è il padrone di casa dell'evento, sia per il coinvolgimento massiccio di
tutta la macchina comunale. La stessa sorte toccò in negativo, nove anni fa,
alla Iervolino, all'epoca della gara perduta con Valencia. Allora si trattava
della "vera" Coppa America, cioè della manifestazione finale. Oggi si tratta
solo di cinque giorni di regate preliminari, ma il vantaggio che de Magistris ne
può trarre è notevole.
Peraltro il sindaco, che è alla guida di una
coalizione di sinistra caratterizzata da forti impulsi ideologici, si sta
rivelando nelle sue scelte pragmatico fino alla spregiudicatezza. Bisogna
osservare quello che fa più di quello che dice, spesso fuori dalle righe. Chi
pensava che l'amministratore avrebbe ceduto il passo al politico si deve
ricredere. Anzi, mentre già zoppicano i tentativi di creare un movimento
nazionale incentrato sui sindaci, l'impegno profuso da de Magistris nel lavoro
quotidiano lo pone ai vertici della popolarità e della stima dei concittadini.
Un aspetto fatto risaltare anche dal presidente Napolitano, che ha usato
recentemente parole lusinghiere di cui il sindaco mena giustamente
vanto.
De Magistris ha messo in ombra l'anima malinconica della città e
ha puntato sull'energia e l'entusiasmo di chi è sempre pronto a ricominciare.
Questa però è una città in cui è più facile dare avvio a qualcosa, anche ogni
cinque minuti, che perseguirla con determinazione. La città svizzera di questi
giorni è pronta a ripiegarsi sui suoi difetti levantini appena su Coppa America
calerà il sipario. Napoli è piena di risorse individuali straordinarie, ciò che
manca è la capacità di vivere collettivamente con ordine giorno dopo giorno,
senza farsi sopraffare dalle continue emergenze.
C'è dunque bisogno di
ordinaria manutenzione, più che di continue inaugurazioni. Ma anche gli eventi
straordinari possono essere i benvenuti, soprattutto se non si pensa di affidare
soltanto a loro il destino della città e, ancor più, se sono un mezzo e non un
fine. Ossia, se essi sono più utili alla città di quanto la città sia utile a
loro. Se comportano la costruzione di strutture da usare anche quando l'evento è
finito, e non di inutili ingombranti. Se la spesa è ottimizzata e non sprecata.
Se dunque l'evento Coppa America non lascerà opere materiali, possiamo però
sperare in un'eredità spirituale ben più importante: la cultura dell'ordinaria
manutenzione, della cura giorno per giorno, dell'assiduità dei comportamenti.
Solo così si diventa svizzeri. Pensate un po', napoletano e svizzero fusi
insieme: la perfezione.
Fonte : www.repubblica.it
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